Bonus casa 2024, resta il nodo incapienti: chi rischia di perderlo

C'è l'importante questione degli incapienti sull'impossibilità di utilizzare i bonus casa. Coloro che hanno effettuato questi investimenti ora si scontrano con la realtà di banche e poste

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

L’accesso ai bonus casa e ai superbonus è stato un sollievo  per molti contribuenti italiani, perché ha offerto incentivi significativi per migliorare e ristrutturare le proprie abitazioni. Con la scadenza del 4 aprile per la comunicazione della cessione del credito, si apre un nuovo capitolo nel rapporto tra i contribuenti e le agevolazioni fiscali. Le banche e Poste Italiane hanno interrotto il servizio di cessione del credito, rendendo l’utilizzo dei bonus e dei superbonus direttamente in dichiarazione dei redditi l’unica alternativa. Ciò pone in una situazione difficile gli incapienti, coloro con redditi medio-bassi, che rischiano di perdere la detrazione annuale e apre dei veri e propri scenari che fanno sì che si parli di “beffa” del bonus casa.

Problemi per chi ha usufruito del bonus casa e del superbonus

Dal superbonus al bonus ristrutturazione, il 4 aprile segna il termine ultimo per comunicare la cessione del credito dei bonus casa. Purtroppo, trovare un cessionario disposto ad acquisire il credito si sta rivelando un’impresa ardua per molti contribuenti.

Le banche e Poste Italiane, tradizionali intermediari nella cessione del credito, hanno praticamente chiuso le loro porte ai contribuenti in cerca di un acquirente per il loro credito fiscale. Questo ha lasciato molti senza alternative, costretti a cercare soluzioni diverse per ottenere i benefici fiscali spettanti.

Il nodo degli incapienti

L’unica via rimasta per molti è l’utilizzo dei bonus casa direttamente in dichiarazione dei redditi. Questa opzione però presenta dei rischi, soprattutto per gli incapienti, ovvero coloro che hanno redditi medio-bassi e rischiano di perdere la quota annuale di detrazione.

Gli incapienti si trovano in una situazione critica: se non possiedono un importo di Irpef sufficiente ad assorbire il rimborso annuale spettante, rischiano di perdere la detrazione. Questo rende la cessione del credito, pensata per aiutare i contribuenti con redditi bassi, una potenziale delusione: tutto ciò è paradossale.

Molti chiedono un intervento da parte del governo per affrontare questa problematica. Finora le risposte sono state scarse e laconiche, lasciando molti contribuenti in una situazione di incertezza.

Perché chi ha un reddito basso potrebbe perdere il bonus in dichiarazione 2024

Il presupposto fondamentale per poter usufruire dei bonus edilizi in dichiarazione dei redditi è il possesso di un’imposta sufficiente a coprire interamente la quota di detrazione riconosciuta per ogni anno. In questo caso ci si trova di fronte a una situazione problematica quando si è esenti dall’Irpef o si è soggetti a redditi bassi, poiché l’imposta dovuta potrebbe essere inferiore alle detrazioni spettanti.

In tali casi, nonostante le spese siano agevolabili, non sarà possibile utilizzare il bonus fiscale in dichiarazione dei redditi e la parte corrispondente andrà persa. Anche coloro che hanno un’imposta a debito sulla quale applicare il beneficio fiscale potrebbero trovarsi in difficoltà se il valore dei bonus annui supera l’imposta dovuta, poiché l’eccedenza non può essere rimborsata né riportata all’anno successivo. Questa situazione crea preoccupazioni soprattutto in vista della scadenza del 4 aprile per l’opzione di cessione del credito.