Difesa: aumento spesa farà pressioni su finanze pubbliche ma senza shock

E' quanto evidenziato da un rapporto di S&P Global Ratings, che calcola l'impatto degli impegni assunti all'ultimo vertice NATO

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Redazione

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Pubblicato: 6 Luglio 2025 09:00

L’accordo tra i paesi europei membri della NATO di spendere il 3,5% del PIL per la difesa potrebbe, se pienamente attuato senza misure di compensazione, peggiorare la situazione delle finanze pubbliche, aggiungendo circa 2.000 miliardi di dollari al debito pubblico entro il 2035. E’ quanto evidenziato da un rapporto di S&P Global Ratings, che calcola l’impatto degli impegni assunti all’ultimo vertice.

L’agenzia si attende, tuttavia, che i bilanci della difesa cresceranno in modo disomogeneo, che molti paesi avranno difficoltà a raggiungere l’obiettivo NATO del 3,5% del PIL nel breve termine e che i conseguenti aumenti del debito difficilmente provocheranno ripercussioni immediate sui mercati finanziari o conseguenze sulla qualità del credito sovrano. “Prevediamo un impatto limitato sulla qualità del credito dei titoli di Stato europei nel breve termine, poiché gli aumenti della spesa per la difesa saranno probabilmente misurati e lenti”, spiega Riccardo Bellesia, analista di S&P Global Ratings.

L’aumento del debito atteso

L’obiettivo di spesa per la difesa della NATO, pari al 3,5% del PIL, se pienamente attuato senza misure di compensazione, potrebbe aggiungere 2.000 miliardi di dollari di debito pubblico a livello europeo entro il 2035. Ipotizzando un percorso lineare verso il 3,5% del PIL nella spesa per la difesa del prossimo decennio, alcuni paesi potrebbero vedere un aumento del debito di oltre 10 punti percentuali del PIL.

E ipotizzando poi che l’ulteriore 1,5% del PIL riservato alle infrastrutture per la sicurezza nazionale sarà in gran parte riallocato dalla spesa esistente e non finanziato con debito, si ritiene che non ci sarà bisogno misure fiscali compensative, ne si ritiene che le spese aggiuntive si traducano in un aumento significativo del PIL.

Crescita spesa difesa disomogenea in UE

Si ritiene che la crescita della spesa per la difesa sarà disomogenea in Europa: i Paesi europei più vicini alla Russia spenderanno – e lo stanno già facendo – di più per la difesa, mentre i paesi con bassi livelli di debito pubblico, come Danimarca, Paesi Bassi, Lituania e Germania, sono pronti ad assorbire maggiori aumenti di spesa. I paesi europei più indebitati, invece, troveranno difficile realizzare anche modesti aumenti della loro spesa attuale. Ad esempio, la Spagna ha già dichiarato che non raggiungerà i nuovi obiettivi.

Atteso impatto limitato sulla qualità del credito nel breve

L’impatto della spesa per la difesa sulla qualità del credito, afferma S&P – sarà limitato nel breve termine. L’agenzia prevede infatti che aumenti mirati della spesa per la difesa da parte dei paesi con un profilo creditizio più solido possano essere finanziati senza provocare reazioni negative sul mercato, mentre ritiene che i governi ampiamente indebitati non metteranno a repentaglio il loro percorso di consolidamento fiscale o di stabilizzazione del debito per aumentare rapidamente la spesa per la difesa.