Dopo il giro di boa del 15 agosto, si avvicina per molte famiglie l’inizio dell’anno scolastico 2024-2025. Di fronte alla necessità di comprare il nuovo materiale scolastico per i figli, sono in molti a scoprire un nuovo aumento dei costi dopo quello del 2023. Il back to school del 2024 si prospetta più oneroso rispetto agli anni precedenti, con incrementi significativi che vanno a pesare sui bilanci già provati dall’inflazione e dal caro vita. Analizziamo nel dettaglio quanto sono aumentati i prezzi rispetto al 2023 di beni come zaini e astucci.
Aumento diffuso dal 2023 al 2024: quanto costano astucci e zaini
Abbiamo raccolto i dati e messo a confronto i prezzi di zaini e astucci del 2023 e quelli del 2024. Possiamo così confermare un aumento generalizzato dei prezzi per gli articoli scolastici, con alcune categorie che hanno registrato incrementi particolarmente marcati, anche fino al +20%.
Per quanto riguarda gli astucci a tre zip, il prezzo medio è passato da una fascia compresa tra 18 e 29 euro nel 2023, a una fascia tra 19,90 e 32 euro nel 2024. Si tratta di un aumento medio del +10,45%. Allo stesso modo, anche gli astucci portapenne hanno subito un aumento significativo: se nel 2023 si potevano acquistare tra 8 e 11 euro, nel 2024 i prezzi oscillano tra 9,90 e 13 euro, con un incremento medio del 20,53%. Infine, anche un astucci a rotolo, la versione più economica degli astucci, presenta un prezzo medio di 12,90 euro, in aumento rispetto al passato.
Il discorso non è diverso per gli zaini, seppur con percentuali leggermente inferiori. Gli zaini trolley, che nel 2023 costavano tra 75 e 120 euro, hanno visto un aumento dei prezzi nel 2024, con una fascia di prezzo che va da 79,90 a 129 euro. L’incremento medio in questo caso è del +7,13%. Gli zaini normali hanno visto una crescita moderata: se la media dei prezzi nel 2023 si aggirava intorno ai 60 euro, nel 2024 questa media è salita a 64,97 euro, con un aumento dell’+8,28%.
Perché aumentano i prezzi per la scuola?
Sono diversi i fattori che contribuiscono all’aumento dei prezzi per il materiale scolastico. In primo luogo, l’inflazione generale che ha colpito l’economia italiana nel corso dell’ultimo anno. L’aumento dei costi di produzione, compresi i materiali di base come carta e plastica, ha portato a un inevitabile incremento dei prezzi al dettaglio.
In secondo luogo, la crescente domanda di articoli di marca e di qualità superiore ha giocato un ruolo non così secondario. Gli zaini e gli astucci firmati da influencer e personaggi noti, per esempio, hanno visto una forte crescita di popolarità, spingendo i prezzi verso l’alto. Si tratta di un trend che è particolarmente evidente nei canali di vendita online, dove i prodotti griffati dominano il mercato.
Inoltre, l’aumento dei costi di trasporto e logistica, conseguente alla crisi energetica e all’aumento dei prezzi del carburante, ha ulteriormente aggravato la situazione, rendendo più costosi i prodotti finiti.
L’impatto sulle famiglie: non solo per il materiale
Tutti questi aumenti si traducono in una spesa media per studente che può arrivare fino a 1.300 euro. Il calcolo è relativo al 2023, anno nel quale il costo degli stessi prodotti era più basso. Se ci si basa sull’aumento del materiale scolastico, sull’aumento dei libri di testo e delle mense, tale cifra può essere confermata o peggiorata.
Si tratta di una spesa alta per molte famiglie, specialmente per quelle con più figli in età scolare. Le famiglie italiane, già sotto pressione per l’aumento del costo della vita, e che hanno rinunciato alle vacanze, si trovano ora costrette a fare scelte al ribasso per gestire le spese scolastiche.
Molti nuclei familiari potrebbero cercare di risparmiare optando per l’acquisto di materiale usato o ricorrendo a gruppi di scambio sui social network. Sono soluzioni non sempre adatte o risolutive a compensare l’aumento dei prezzi dei prodotti, per esempio non sono adatte per quelli che sono ritenuti essenziali o difficili da trovare sul mercato dell’usato come un diario, penne e quaderni.