Saranno più di 6,5 milioni gli italiani che non si muoveranno per andare in vacanza nei mesi estivi del 2024, Le ragioni sono le più varie, ma la maggioranza di loro, 3,7 milioni in tutto, ha deciso di rinunciare a un viaggio per motivi economici, principalmente a causa degli aumenti dei prezzi dovuti all’inflazione.
In Italia non c’è stata soltanto una forte inflazione generale negli ultimi due anni, ma nell’estate del 2024 si sta verificando anche una netta inflazione turistica. I prezzi dei beni e dei servizi che sono fondamentali per fare una vacanza nel nostro Paese sono cresciuti più della media, rendendo sempre più difficile per alcune famiglie potersi permettere un viaggio.
Gli italiani che non andranno in vacanza sono 6,5 milioni
Nel 2024 ben 6,5 milioni di italiani in totale non si muoveranno nei mesi estivi per ragioni di turismo o vacanza, rinunciando a qualsiasi viaggio nella stagione in cui tradizionalmente è più comune farne. Lo riporta un rapporto di Facile.it e di Cunsumerismo no profit, che ha anche analizzato le ragioni per cui le famiglie hanno deciso di rimanere a casa nei mesi più caldi di quest’anno.
La ragione principale rilevata dai dati emersi dal rapporto è quella economica. La maggioranza netta delle persone che hanno deciso di non andare in vacanza nel 2024 in Italia lo farà perché non può permetterselo. Un segnale principalmente del fatto che gli stipendi e i redditi, fermi da diversi anni nel nostro Paese, non stanno tenendo il passo dell’inflazione e il potere d’acquisto degli italiani si sta rapidamente erodendo. E non basta, purtroppo, l’early booking, cioè la prenotazione fatta un bel po’ prima per risparmiare.
Nel solo mese di agosto saranno comunque più di 8 milioni gli italiani che raggiungeranno le mete di villeggiatura, con una netta preferenza per il mare, seguito dalle località di montagna. In maggiore difficoltà invece le città d’arte, che continuano però ad attrarre un gran numero di turisti stranieri. Quest’anno le presenze da fuori nel nostro Paese raggiungeranno quasi il 50% del totale.
Tutti gli aumenti dell’inflazione turistica in Italia
La ragione per cui buona parte degli italiani che non si muoveranno nei mesi estivi ha scelto di rinunciare alle vacanze sono le condizioni economiche. L’inflazione ha giocato ovviamente un ruolo nell’erodere il potere d’acquisto dei 3,7 milioni di Italiani che non potranno muoversi verso le località di vacanza, ma c’è un altro fenomeno che il rapporto di Facile.it e Consumerismo no profit segnala, quello dell’inflazione turistica.
Questo dato riflette l’aumento dei prezzi di beni e servizi essenziali o molto comuni durante i viaggi. Nel 2024 l’inflazione in Italia si è attestata, al mese di luglio, attorno all’1,3%, mentre il costo di una vacanza ha subito rincari molto più significativi. Una settimana al mare costa il 10% in più che nel 2023, in montagna il 4%.
Tra i singoli beni e servizi più inflazionati ci sono gli hotel, che sono cresciuti di costo del 17%, i voli aerei, che a livello nazionale sono aumentati del 12% mentre per quelli internazionali si è verificata una crescita del 13%. Stabilimenti balneari e musei contengono i rialzi rispettivamente al 5% e al 2,4%, ma sono i campeggi ad aver subito i rincari più significativi. Piantare una tenda o sostare con un camper può costare fino al 24% in più rispetto a un anno fa.