L’occupazione cala a gennaio, risalgono gli inattivi che non cercano lavoro

I dati Istat segnalano un calo del tasso di occupazione, dovuto anche a una crescita degli inattivi che non cercano lavoro

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Redazione

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L’Istat ha diffuso i dati sul tasso di occupazione italiano a gennaio 2024. Calano, anche se solo lievemente, sia gli occupati che i disoccupati, mentre crescono le persone che non sono in cerca di lavoro, i cosiddetti inattivi. Quest’ultimo dato conferma una tendenza degli ultimi mesi del 2023 dopo anni di cali quasi costanti in questa popolazione.

Ad aver trovato lavoro o ad aver rinunciato a cercarlo sono più che altro uomini tra i 15 e i 49 anni, mentre la disoccupazione è aumentata tra le donne e le persone con più di 50 anni. Stabile il tasso di disoccupazione generale, mentre aumenta ancora quello giovanile, che sfiora il 22%.

Aumentano gli inattivi, il dato sull’occupazione

A gennaio 2024, rispetto a dicembre, gli inattivi sono aumentati. Si tratta di una crescita abbastanza significativa, lo 0,5% in un solo mese. Sono 61mila le persone tra 15 e 64 anni che hanno deciso di smettere di cercare lavoro o si sono trovati senza un impiego e hanno scelto di non cercarne un altro, almeno per il momento. Un dato che diminuisce in due fasce di popolazione, le donne e le persone con più di 50 anni, tra le quali però aumenta anche la disoccupazione.

A livello generale, calano sia l’occupazione, con il tasso che scende al 61,8%, lo 0,1% in meno del mese precedente, sia la disoccupazione, che si attesta in una quasi sostanziale stabilità al 7,2%. Cresce invece quella giovanile, che arriva al 21,8%.

Dati più confortanti a livello trimestrale. Tra novembre e gennaio, rispetto al quarto precedente, sono 90.000 le persone occupate in più, pari a un aumento del tasso di occupazione dello 0,4%. Su base annua è dell’1,6% la crescita delle persone che hanno trovato lavoro, ben 362mila unità. Una dinamica che coinvolge tutte le fasce d’età ad eccezione delle persone tra i 35 e i 49 anni.

Le tendenze degli ultimi anni

I dati dell’occupazione di gennaio confermano una tendenza che si è consolidata dopo la pandemia da Covid-19. Dopo la rimozione delle restrizioni, i livelli di occupazione erano tornati ai livelli del 2019 già nel 2022. Dopo circa un trimestre di stagnazione, dovuto anche alla situazione internazionale e al picco di inflazione, il dato ha continuato ad aumentare in maniera piuttosto costante.

Al contempo ha seguito una traiettoria opposta il tasso di disoccupazione, anche se in questo caso la pendenza della curva è molto meno ripida. Il calo si conferma sempre meno accentuato, dopo un iniziale discesa rapida tra 2021 e 2022. Oggi sembra essere ripreso, almeno nell’ultimo trimestre, un calo più rapido del dato.

Momentanea risalita però tra gli inattivi, le persone che non hanno un lavoro e non lo cercano. Anche questo dato è in costante calo dal 2021, anche se si sono già verificati alcuni trimestri di risalita, tra il 2021 e il 2022 e a metà del 2022. Secondo i dati Istat però, per la prima volta da diversi anni, questa tendenza potrebbe proseguire oltre un orizzonte temporale limitato come in passato. L’aumento degli inattivi nello scorso trimestre sembra potersi confermare infatti a gennaio 2024.

Prosegue intanto il cosiddetto mismatch tra offerta e domanda di lavoro. In Italia aumentano ancora infatti i posti vacanti nelle aziende. Il Governo sta provando a limitare questo fenomeno ampliando il decreto flussi, che permette agli immigrati di arrivare nel nostro Paese in maniera regolare dopo un’offerta di lavoro. I click day per le società sono previsti il 18, 21 e 25 marzo.