Mes, Santanchè, CdM rinviato: che succede nel governo?

La Premier Giorgia Meloni irritata fa saltare la riunione del Consiglio dei Ministri che doveva approvare il Codice della strada

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Redazione

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Il Mes che divide, l’imbarazzo creato dalla Santanché e le tensioni all’interno della maggioranza hanno fatto saltare il CdM di ieri pomeriggio, che avrebbe dovuto approvare l’attesissima riforma del codice della strada.  Ma cosa sta accadendo all’interno della maggioranza?

Niente Cdm

La Premier Giorgia Meloni, secondo quanto riferito da qualche Ministro, sarebbe piuttosto irritata da come sono andare le cose in questi ultimi giorni e per questo motivo avrebbe disertato la riunione del Consiglio dei Ministri per “sopraggiunti motivi personali” non specificati. Qualcuno fornisce una versione più soft della sua assenza ed assicura che “avrebbe voluto esserci” alla riunione durata pochissimi minuti, giusto il tempo di valutare una serie di leggi regionali in scadenza. Dalle divisioni all’interno della maggioranza sul Mes, al caso della Ministra del Turismo finita sotto i riflettori di Report per la gestione “sopra le righe” delle sue società Visibilia e Ki Group, senza dimenticare il fatto che il governo è andato sotto su provvedimenti di grande importanza come il dl Lavoro: sono tanti i motivi che agitano la maggioranza. E Meloni già avverte che, se continua così, si torna al voto.

Una certa irritazione  agita anche il vicepremier e leader leghista Matteo Salvini, che di sicuro non ha preso bene il rinvio del CdM per l’approvazione del nuovo Codice della strada, suo secondo trionfo dopo il Ponte di Messina. E non è solo il flop del CdM che innervosisce Salvini, che sarebbe in disaccordo con la Premier anche sulla nomina del commissario per la ricostruzione e sulle fasi della gestione post emergenza dell’Emilia Romagna.

In Commissione

Quel che è certo è che ieri è andato in scena uno spettacolo inedito: la maggioranza che lascia la commissione, consentendo alle opposizioni – Pd, Iv-Azione, +Europa – di far approvare la ratifica del Mes ad un primo voto in Commissione, in vista dell’approdo in Aula per il voto finale il prossimo 30 giugno, senza escludere altre “soprese”. Poi la riunione del Consiglio dei Ministri rinviata all’ultimo minuto per assenza della Premier, che poco prima aveva visto a Palazzo Chigi la Presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola, in vista del prossimo Consiglio europeo, che cade sempre a fine mese.

Quel che è certo è che il Mes continua ad agitare la maggioranza che, dopo numerosi slittamenti, dovrà trovare una linea comune sul Meccanismo europeo di stabilità, magari l’ipotesi iniziale di un emendamento che rassicuri tutti sul fatto che questo strumento non verrà mai usato dall’Italia. Salvini resta fermo sulla sua posizione e dice ancora no al Mes, giustificando il parere positivo fornito dal Ministro Giorgetti un semplice “parere tecnico” senza grande importanza. Tutti sono consapevoli però che l’epilogo potrebbe essere  una crisi di governo che rischia di far saltare tutto il banco.