Il Governo ha utilizzato nuovamente il golden power, un potere speciale che permetto all’Esecutivo di intervenire nel settore privato al fine di tutelare un’azienda o un settore di rilevanza strategica. È così che la squadra di Giorgia Meloni ha deciso di sciogliere il nodo sul progetto Cyber Tyre degli pneumatici smart di Pirelli.
Palazzo Chigi ha preso così un’importante decisione per “tutelare l’autonomia” del colosso italiano e del suo management. Il grande marchio dell’automotive dovrà istituire una unità organizzativa autonoma per la sicurezza, e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy vigilerà sull’attuazione di questa misura.
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Golden power per il patto parasociale tra Pirelli e la Cina
La decisione è stata presa giovedì nel corso del Consiglio dei Ministri. Riguarda il patto parasociale sulla governance della società Pirelli & C. S.p.a. siglato dalla China National Tire and Rubber Corporation Ltd., controllata dalla holding Sinochem.
L’intenzione del Governo è quella di tutelare la multinazionale con sede a Milano da ingerenze estere, e da strategie che potrebbero condurre all’uso improprio di nuove tecnologie in favore di Pechino. In particolare Palazzo Chigi ha sollevato perplessità sugli pneumatici di prossima generazione dotati dei sensori Cyber Tyre, in grado di raccogliere informazioni sensibili su strada.
Perché gli pneumatici smart Cyber Tyre sono una minaccia
Queste nuove tecnologie sono in grado di raccogliere i dati dei veicoli. Tra questi – viene riportato nella nota dell’Esecutivo che dà notizia dell’utilizzo del golden power – gli assetti viari, la geolocalizzazione e lo stato delle infrastrutture. Le informazioni possono essere trasmesse a sistemi di elaborazione su cloud e processati dall’intelligenza artificiale.
La tecnologia Cyber Tyre è considerata strategica per un grande numero di settori, dall’automazione industriale alla machine to machine communication, passando per la machine learning, la manifattura avanzata, l’industria sensoristica e i la big data analysis.
Cosa prevedono le prescrizioni del Governo a Pirelli
L’uso improprio dei sensori potrebbe mettere a rischio non solo i dati degli utenti, ma anche e soprattutto trasferire informazioni rilevanti per la sicurezza alla Cina. Pertanto il Governo ha emanato delle prescrizioni volte a tutelare l’autonomia della Pirelli e del suo management, la sicurezza delle procedure e il know-how della società.
Il golden power non impedisce alla China National Tire and Rubber Corporation, Ltd. di portare avanti gli impegni presi con la multinazionale italiana, ma prevede una serie di strumenti, tra cui un nulla osta di sicurezza industriale che prevede limiti di accessibilità alle informazioni.
La Pirelli, come già detto, dovrà poi istituire una propria unità organizzativa autonoma per la sicurezza e prevedere un voto di almeno 4/5 del consiglio di amministrazione. Sull’attuazione di queste misure vigilerà il ministero competente.
Che cos’è il golden power e in quali casi può essere esercitato
Con il termine golden power ci si riferisce a un potere speciale che il Governo ha acquisito per la tutela degli interessi strategici nazionali. Il meccanismo attuale è stato introdotto nel 2012. Permette a Palazzo Chigi di intervenire, in modo diretto e discrezionale, a per proteggere settori cruciali per la sicurezza e l’interesse pubblico.
Viene adottato in genere per prevenire minacce derivanti da investimenti esteri, e prevede l’adozione di misure straordinarie. Tra queste restrizioni e limitazioni su operazioni di acquisizione o fusione delle aziende italiane che operano negli ambiti della difesa, dell’energia, delle telecomunicazioni, dei trasporti, delle infrastrutture e della cyber security.