Salvini sulle buche stradali: “Taglio dei fondi, ma il Ponte non c’entra”

Il governo riduce di 1,7 miliardi i fondi per la manutenzione stradale per finanziare altri lavori. Anci e Province: cantieri bloccati e a rischio sicurezza in strada

Foto di Giorgia Bonamoneta

Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 23 Maggio 2025 12:09

Il 70% dei fondi destinati alla manutenzione delle strade è stato dirottato in un altro progetto molto caro a Matteo Salvini. Si tratta di una decisione che, al di là dell’uso di miliardi in un altro intervento, può mettere concretamente a rischio i cantieri già pronti a partire, che si trovano d’un tratto senza i soldi necessari.

La denuncia è arrivata dall’Unione nazionale delle Province, riunita nei giorni scorsi, che ha calcolato un ammontare di tagli pari a 1,7 miliardi di euro. Mentre la mobilitazione ha portato Pasquale Gandolfi a un incontro con Giorgia Meloni, definito “positivo”, il ministro dei Trasporti ha promesso durante un intervento a Genova che una parte dei fondi sarà recuperata e destinata proprio alla città.

La denuncia delle Province

Il ministero dei Trasporti ha tagliato i fondi per la manutenzione stradale. Secondo l’Unione nazionale delle Province, il taglio ammonta a 1,7 miliardi di euro rispetto a quanto stanziato dal governo per gli interventi.

In alcune province i tagli sono maggiori perché maggiori erano le necessità di intervento sul manto stradale. Un esempio è l’Emilia-Romagna (dopo i danni causati dagli eventi estremi), dove i fondi passano da 137,5 a 66 milioni fino al 2028, pari a 71,5 milioni in meno. Nella sola città di Bologna il taglio è di 6,9 milioni per il biennio 2025-2026.

Con l’inizio della bella stagione e la fine delle piogge, molti lavori sono pronti ma rischiano di non partire. Uno stallo che è sistemico, perché servirebbero 20 milioni l’anno sul territorio provinciale ma ne arrivano appena 5 di milioni; ma anche un problema serio per i lavoratori, che in assenza di interventi potrebbero dover aspettare una data non ancora stabilita per l’avvio dei cantieri.

Il Ponte di Messina non c’entra

Matteo Salvini ha però risposto che i tagli non dipendono dai suoi interessi, come il Ponte sullo Stretto. Giovedì 22 maggio ha spiegato che i tagli derivano dall’aumento dei costi per le opere su Genova e che farà il possibile per recuperare i fondi per il resto dei lavori di manutenzione.

Il ministro dei Trasporti ha quindi attaccato chi si “lamenta”. Durante il sopralluogo sul Ponte del Papa, prima del comizio di chiusura della campagna elettorale, ha commentato il taglio di 1,7 miliardi sulla manutenzione stradale dicendo che è curioso che si lamenti proprio la sinistra genovese, che vede una parte di quei soldi arrivare a Genova.

L’attacco assume connotati di parte, visto che la denuncia arriva da diversi deputati del Partito Democratico. Mentre Salvini promette di trovare i fondi necessari, dall’altra parte i presidenti di Provincia e i sindaci si dicono preoccupati, perché il rallentamento dei lavori di manutenzione mette a repentaglio la sicurezza delle strade per i cittadini.