Aumenti da 761 euro con l’inflazione di giugno: pesano cibo e trasporti

L'inflazione spinge la frutta fresca al +7,1% e la carne al +4,5%, il trasporto marittimo va al +17,9% e quello su strada al +1,9%. La maggiore spesa per una famiglia con due figli è stimata dal Codacons in 761 euro in più

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 30 Giugno 2025 13:16

Nel mese di giugno 2025 l’inflazione in Italia è tornata a salire leggermente, attestandosi all’1,7% su base annua, dall’1,6% di maggio, e al +0,2% su base mensile, secondo i dati provvisori diffusi dall’Istat.

I numeri mostrano una sostanziale stabilità: da un lato c’è l’accelerazione dei prezzi nel comparto alimentare e dei servizi legati al tempo libero e ai trasporti, dall’altro invece c’è la frenata dei prezzi energetici.

Inflazione spinta da alimentari e trasporti

I beni alimentari continuano a rappresentare uno dei principali motori dell’inflazione e una delle principali criticità per i consumatori.

L’indice dei prezzi dei beni alimentari non lavorati ha registrato un’accelerazione dal +3,5% al +4,2%, mentre quelli dei beni lavorati sono saliti dal +2,7% al +3%. Particolarmente marcati gli aumenti su base annua per:

  • frutta fresca o refrigerata (+7,1%);
  • carni (+4,5%).

All’opposto, rallentano i prezzi dei vegetali freschi (+1,2%). Anche i servizi relativi ai trasporti segnano una dinamica in crescita: +2,9% tendenziale (dal +2,6% di maggio) e un +1,1% su base mensile.

Contribuisce in modo significativo il forte rincaro del trasporto marittimo (+17,9% annuo) che con le ferie alle porte fa sudare freddo a chi andrà in vacanza portandosi l’auto in traghetto, assieme al rincaro del trasporto su strada (+1,9%) e ai servizi connessi ai mezzi privati.

Questi elementi determinano anche l’aumento dell’inflazione cosiddetta “di fondo” che sale al 2,1% (dal 1,9%). Per inflazione di fondo, lo ricordiamo, si intende quella depurata dalle componenti più volatili come energia e alimentari freschi.

Energia in frenata

Il rallentamento dell’inflazione è fortemente influenzato dal calo dei prezzi energetici, che arriva ogni anno all’arrivo dei primi caldi, sia regolamentati che non regolamentati. I beni energetici regolamentati, pur restando su livelli elevati, scendono dal +29,3% di maggio al +22,7%, con l’energia elettrica del mercato tutelato in frenata (+39,9% da +46,5%). I beni energetici non regolamentati ampliano invece la flessione (-4,6% da -4,3%), spinti dal calo dei prezzi dell’energia elettrica sul mercato libero (-9%) e del gas naturale (-4,7%).

Carrello della spesa e inflazione percepita

A giugno si segnala una ripresa del cosiddetto “carrello della spesa”, che comprende beni alimentari, per la casa e la persona, con una crescita annua del +3,1% (dal +2,7% di maggio). In parallelo, i prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano dal +1,5% al +2,1%, alimentando un’inflazione percepita più alta rispetto a quella ufficiale.

La posizione del Codacons

Secondo il Codacons, l’incremento del tasso d’inflazione su base annua si traduce in un maggiore esborso pari a +559 euro annui per la famiglia tipo e fino a +761 euro per un nucleo con due figli. Il tema si fa ancora più critico se si guarda al comparto turistico, che nel periodo pre-estivo evidenzia un’accelerazione dei prezzi:

  • voli nazionali +38,1%;
  • traghetti +19,6%;
  • pacchetti vacanza +8,7%;
  • alberghi +2,9%;
  • strutture extra-alberghiere +5,8%.

Le prospettive

L’inflazione acquisita per il 2025 è già pari al +1,4% per l’indice generale e al +1,8% per la componente di fondo, suggerendo una tendenza alla moderazione. Permangono comunque rischi legati al ritorno di tensioni su alimentari e servizi. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca), utile per confronti a livello europeo, conferma la variazione su base annua dell’1,7%, stabile rispetto a maggio.