Inflazione a +1,7 a febbraio, fare la spesa costa 238 euro in più

Tale evoluzione risente principalmente della dinamica dei prezzi degli energetici, tornata positiva, e, in particolare, di quella della componente regolamentata.

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 28 Febbraio 2025 12:03

A febbraio 2025, secondo le stime preliminari, l’inflazione segna una leggera accelerazione, passando dall’1,5% di gennaio all’1,7%, lo stesso livello registrato ad ottobre 2023. Questo incremento è principalmente influenzato dall’andamento dei prezzi energetici ma anche nel settore alimentare, sia dei prodotti lavorati che non. Al contrario, rallentano i prezzi di alcuni servizi, inclusi quelli ricreativi, culturali, dei trasporti e delle comunicazioni. Infine, a febbraio, l’inflazione di fondo rimane invariata al +1,8%.

In aumento i prezzi di gas e benzina

Tra le diverse divisioni di spesa, i maggiori incrementi sono stati osservati nell’istruzione, con un aumento del 3,0%, seguito dai servizi ricettivi e di ristorazione con un aumento del 2,9%. Altri beni e servizi hanno visto un incremento del 2,8%, mentre bevande alcoliche e tabacchi hanno registrato un aumento del 2,7%. I prodotti alimentari e bevande analcoliche sono aumentati del 2,6%. Al contrario, le comunicazioni hanno mostrato una significativa diminuzione del 5,2%, dovuto alla dinamica dei prezzi dei servizi di telefonia e telefax.

La dinamica tendenziale dei beni è principalmente influenzata dalle persistenti tensioni sui prezzi dei beni energetici, che fanno tornare l’andamento del comparto su valori positivi (da -0,7% a +0,6%; +0,8% rispetto a gennaio). La principale spinta a questa tendenza proviene dall’accelerazione dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da +27,5% a +31,5%), determinata dall’aumento dei prezzi del gas di città e del gas naturale nel mercato tutelato (da +19,8% a +28,8%), mentre i prezzi dell’energia elettrica nel mercato tutelato rimangono stabili (+21,6%).

Quali beni alimentari sono in crescita

Nel settore dei beni alimentari, si registra un’accelerazione dei prezzi che riguarda entrambe le sotto-componenti dell’aggregato. In particolare, aumenta il ritmo di crescita tendenziale dei prezzi degli alimentari lavorati (da +1,7% a +2,2%), così come quello degli alimentari non lavorati (da +2,2% a +2,9%). Tra i non lavorati, si segnala una rapida crescita dei prezzi dei vegetali freschi o refrigerati, esclusi le patate e della frutta fresca o refrigerata. Si segnala anche la crescita annuale dei prezzi dei tabacchi (da +4,0% a +4,1%), influenzata anche dall’aumento delle accise. In particolare, accelerano i prezzi delle sigarette (da +3,5% a +4,9%), mentre rallentano quelli dei sigari e sigarette (da +2,3% a +1,6%) e degli altri tabacchi (da +5,8% a +1,8%).

Nel comparto dei servizi, il ritmo di crescita tendenziale dei prezzi rallenta leggermente (da +2,6% a +2,4%). La principale causa di questa lieve decelerazione è il calo dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti, in particolare quelli del trasporto aereo passeggeri, che invertono la tendenza passando da +4,5% a -1,2% e delle assicurazioni sui mezzi di trasporto. Al contrario, accelerano i prezzi del trasporto marittimo e per vie d’acqua interne (da +5,7% a +9,4%).

Aumenti per la spesa di 238 euro annui

Allarme per Assoutenti, che pone l’attenzione ai prezzi dei prodotti alimentari che a febbraio tornano a salire prepotentemente: “Sul fronte degli alimentari si registrano nuove tensioni, con punte del 2,9% per i listini dei beni non lavorati – spiega il presidente Gabriele Melluso – L’attuale incremento dei prezzi al dettaglio del comparto porta la spesa delle famiglie per cibi e bevande a salire di 238 euro annui per un nucleo con due figli, pari ad un maggior esborso, a parità di consumi, da oltre 4,2 miliardi di euro considerando la totalità delle famiglie italiane e la loro spesa per l’alimentazione”.

Per il Codacons il rialzo dell’inflazione comporta un aumento della spesa per la famiglia tipo, pari in media a +559 euro annui. “I numeri dell’Istat certificano come l’emergenza energia abbia effetti a cascata sull’economia nazionale e sulle tasche delle famiglie – commenta il presidente Carlo Rienzi – Per questo il governo deve intervenire con misure realmente efficaci in grado di tenere sotto controllo le tariffe di luce e gas e neutralizzare gli effetti del caro-energia per consumatori e imprese”.