L’atteso rapporto sul mercato del lavoro americano ha confermato il rallentamento dell’economia degli Stati Uniti, ma non ha dissipato i dubbi degli investitori sull’entità dei prossimi tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Questo ha pesato sui listini azionari sia in Europa che negli Stati Uniti, con l’Europa che ha chiuso sui minimi di giornata. Tutti i principali indici dell’Eurozona hanno registrato perdite superiori a un punto percentuale: la peggiore è stata Francoforte, con un calo dell’1,6%, mentre Milano ha chiuso a -1,17%. Londra, invece, ha limitato le perdite a -0,7%.
L’andamento di Piazza Affari
Il Ftse Mib chiude in ribasso dell’1,2%, attestandosi a 33.276 punti, al termine di una seduta caratterizzata da forti oscillazioni. Sul listino milanese pesano i cali di Prysmian (-3,7%), Stm (-3,3%), Mps (-3%) e Telecom Italia (-2,8%). Nonostante il trend negativo, le utility mostrano una buona performance, con Hera in testa (+1,25%), seguita da A2A (+1%) ed Enel (+0,5%). Anche Erg chiude in rialzo (+0,2%). Lo spread Btp/Bund si attesta a 142 punti.
Usa,+142.000 di posti lavoro ad agosto: dati sotto le stime
Il tanto atteso rapporto sull’occupazione di agosto negli Stati Uniti ha deluso le aspettative, con la creazione di 142.000 nuovi posti di lavoro (escluso il settore agricolo), rispetto ai 161.000 previsti dagli analisti. Il tasso di disoccupazione è sceso dal 4,3% al 4,2%, in linea con le attese. I salari orari medi sono aumentati di 14 centesimi, pari allo 0,4%, portandosi a 35,21 dollari, con un incremento del 3,83% rispetto all’anno precedente. La settimana lavorativa media ha registrato un lieve aumento di 0,1 ore, attestandosi a 34,3 ore. La partecipazione della forza lavoro si è mantenuta al 62,7%, rimanendo 0,7 punti percentuali sotto i livelli pre-pandemia di febbraio 2020.
Borsa ore 12: Milano viaggia con il segno meno
Tutti gli indici di Piazza Affari e degli altri principali listini europei sono in negativo, in attesa dei dati macroeconomici statunitensi, cruciali per le decisioni della Fed. Alle 12 Francoforte mostra un calo deciso dello 0,71%, mentre Londra è sostanzialmente debole, con una flessione dello 0,45%. Parigi si muove sotto la parità, con una diminuzione dello 0,56%. Piazza Affari registra un frazionale ribasso, con il Milano che perde lo 0,59%.
A Milano, i migliori performer includono A2A con un incremento dell’1,02%, DiaSorin con un guadagno dello 0,64% e Hera con un rialzo dello 0,51%. D’altra parte, le peggiori performance sono registrate da Banca MPS, che segna un calo del 2,04%. Bper è sotto pressione con un forte ribasso del 2,03%, mentre Unipol perde l’1,54%. Unicredit, infine, subisce una contrazione moderata con un decremento dell’1,41%.
Borsa ore 9: calo generale a Milano e in Europa, oggi i dati sul lavoro in Usa. Banche in difficoltà
Le borse europee aprono in calo. Francoforte registra una flessione dello 0,27%, Londra dello 0,18%, Parigi dello 0,26% e Milano dello 0,35%, attestandosi a 33.568 punti. Lo spread Btp/Bund è in aumento a 144,8 punti base, mentre il rendimento del Btp a 10 anni scende al 3,54%.
A Milano giù le banche
In questa prima parte della giornata sono le banche quelle più in affanno: Bper Banca ha una flessione dell’1,67%, chiudendo a 4,833 euro, segue Banca Monte Paschi di Siena, che perde l’1,50%, attestandosi a 4,974 euro. Tra gli altri titoli in calo, Unipol e Unicredit segnano entrambe un ribasso dell’1,13%, rispettivamente a 9,61 euro e 36,415 euro, mentre Mediobanca scende dell’1,09%, chiudendo a 14,915 euro.
Telecom Italia perde l’1,05%, con il titolo che si ferma a 0,2363 euro. In calo anche Pirelli (-1,03% a 5,382 euro), Banca Popolare di Sondrio (-0,87% a 6,80 euro) e Leonardo (-0,87% a 20,52 euro). Non bene anche Stellantis che cede lo 0,42% a 14,23 euro, nonostante l’annuncio di un investimento di 385 milioni di dollari nell’impianto argentino di Córdoba per il periodo 2025-2030, finalizzato allo sviluppo di una nuova gamma di veicoli, componenti e motori. Nel frattempo, Citi ha rivisto al ribasso il target price di Stellantis da 17 a 15 euro, mantenendo il rating neutral, mentre ha alzato il target su Ferrari (+0,32% a 429,7 euro) da 334 a 360 euro, con un rating che rimane sell.
Nel settore oil, Saipem perde l’1,35% a 1,86 euro, mentre Eni scende dello 0,61% a 14,11 euro. Eni ha firmato tre protocolli d’intesa con l’azera Socar nei settori della sicurezza energetica, riduzione delle emissioni di gas serra e produzione di biocarburanti. Intanto, il ministero dell’Energia del Kazakistan ha chiesto di posticipare al prossimo anno la manutenzione del giacimento petrolifero Kashagan, prevista per ottobre.
Oggi il verdetto sul lavoro Usa
Le Borse europee aprono così in territorio negativo. Parigi registra un calo dello 0,26%, Francoforte perde lo 0,27% e anche Londra segue la tendenza ribassista, in flessione dello 0,18%.
Tutti si muovono in maniera cauta quindi, in attesa del rapporto di oggi sul mercato del lavoro negli Stati Uniti, un dato chiave per valutare l’entità del prossimo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve e per monitorare lo stato di salute dell’economia americana, con l’obiettivo di allontanare i timori di una recessione. Si prevede che il tasso di disoccupazione per agosto scenda al 4,2% rispetto al 4,3% di luglio, mentre il numero di nuovi occupati è atteso in crescita a 164 mila rispetto ai 114 mila di luglio.
Ieri i dati relativi ai nuovi salariati nel settore privato (ADP) per agosto hanno mostrato una flessione, con 99 mila posti creati, rispetto ai 144 mila attesi e ai 111 mila di luglio. Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono risultate leggermente inferiori alle attese (227 mila contro 231 mila previste e 232 mila della settimana precedente). Dati indicano un’economia statunitense in rallentamento, ma ancora resiliente. Pertanto, restano aperte tutte le ipotesi riguardo al prossimo taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, previsto per il 18 settembre.
Intanto l’Opec+, il gruppo che include sia paesi Opec come l’Arabia Saudita, sia paesi non Opec come la Russia, ha deciso di posticipare di due mesi l’aumento dell’offerta previsto per ottobre, a causa del recente calo dei prezzi del petrolio.
Spread a 144 punti
Lo spread tra BTp e Bund apre in lieve rialzo. Nelle prime battute, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il Bund tedesco di pari scadenza si è attestato a 144 punti base, con un incremento di 1 punto base rispetto al dato precedente. Al contrario, il rendimento del BTp decennale benchmark è in calo, registrando una prima posizione al 3,62%, in discesa rispetto al 3,64% della chiusura precedente.