Lagarde prende le distanze dalla Fed: “Agiremo quando è il momento”

Il Comitato di politica monetaria della Bce ha confermato un livello invariato dei tassi di interesse e tutti gli altri strumenti di politica monetaria, confermando un approccio ancorato ai dati

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Redazione

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La Bce oggi ha confermato tassi di interesse ancora fermi al 4,5% ed un graduale ritiro del Piano pandemico PEEP, di cui continuerà ancora per la prima parte del 2024 a reinvestire i capitali dei titoli giunti a scadenza. Una decisione che l’Istituto di Francoforte ha preso sulla base dei dati analizzati e delle nuove proiezioni macroeconomiche che indicano una rallentamento della crescita ed anche una persistenza di pressioni inflazionistiche di natura interna (salari)

Crescita rallenta

Gli esperti della Bce hanno rivisto al ribasso la proiezione di crescita per il 2024 allo 0,6%; l’attività economica dovrebbe rimanere moderata nel breve periodo, per poi crescere dell’1,5% nel 2025 e dell’1,6% nel 2026, sostenuta inizialmente dai consumi e in seguito anche dagli investimenti.

“I consumatori continuano a frenare gli acquisti – ha spiegato Lagarde – e le imprese esportano meno di rifesso ad un rallentamento della domanda estera e della perdita di competitività su mercati internazionali”.

“Le indagini congiunturali segnalano una graduale ripresa nel corso di quest’anno“, ha sottolineato la numero uno dell’Eurotower, spiegando che il ridimensionamento dell’inflazione e l’aumento dei salari contribuirà a sostenere i redditi reali e quindi la crescita, mentre tenderanno “gradualmente attenuarsi” gli effetti dei passati rialzi dei tassi.

Persistono pressioni inflazionistiche

Nelle ultime proiezioni della Bce anche l’inflazione è stata rivista al ribasso, in particolare per il 2024, principalmente per effetto del minore contributo dei prezzi dell’energia. Gli esperti indicano ora un’inflazione in media al 2,3% nel 2024, al 2% nel 2025 ed all’1,9% nel 2026. Anche l’inflazione al netto dell’energia e degli alimentari è stata corretta al ribasso, a una media del 2,6% nel 2024, del 2,1% nel 2025 e del 2% nel 2026.

Ma Lagarde ha segnalato che persistono pressioni inflazionistiche interne, collegati alla crescita dei salari, ribadendo  “abbiamo bisogno di più dati e prove e sappiamo questi arriveranno nei prossimi mesi, sapremo un po’ di più ad aprile e molto di più a giugno“. Un segnale che sembrerebbe rafforzare la prospettiva di un taglio dei tassi a giugno.

Lagarde: “Noi indipendenti dalla Fed”

Entrando più nello specifico sul tema delle decisioni assunte oggi dal Board, Lagarde ha confermato “non abbiamo discusso di taglio dei tassi in questa riunione, ma abbiamo solo iniziato a discutere di arretrare la politica restrittiva” e poi ha aggiunto che “la Bce agirà in maniera indipendente” dalla Fed.

“Faremo quello che dobbiamo fare, quando lo dobbiamo fare”, ha ribadito la numero uno dell’Istituto di Francoforte aggiungendo che “se le condizioni saranno soddisfatte e la nostra diagnosi dirà che la politica monetaria è stata restrittiva abbastanza a lungo, prenderemo la nostra decisione”.