Eni ha firmato un accordo con Petronas per fondare una nuova azienda partecipata da entrambe, in gergo una newco, che controlli e gestisca gli asset posseduti dalle due multinazionali del petrolio nel Sudest asiatico. Sguardo rivolto in particolare verso Indonesia e Malesia. L’obiettivo è quello di aumentare da 300mila a 500mila i barili di gas prodotti.
L’accordo da 15 miliardi di euro di investimenti è stato firmato alla presenza dell’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi e del presidente e ad di Petronas, Tengku Muhammad Taufik.
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L’accordo di Eni e Petronas
Il piano prevede lo sviluppo di otto nuovi progetti e la perforazione di 15 pozzi esplorativi. Si tratta di operazioni che si svolgono su pozzi già scoperti, che dovrebbero avere una produzione potenziale di circa 3 miliardi di barili di olio equivalente in gas naturale. In gestione alla proprietà entrano impianti per 300mila di barili al giorno.
L’obiettivo, come detto, è quello di far arrivare questa cifra a 500 mila al termine del ciclo di investimenti, che durerà 5 anni. La nuova società permette a Eni, con il supporto di Petronas, di:
- accelerare lo sviluppo di questi progetti;
- ottimizzare l’utilizzo dei fondi per gli investimenti;
- generare sinergie nelle attività esplorative e nella gestione degli asset.

Le società satellite di Eni
Con questa operazione, Eni conferma di voler investire su un modello a società satellite. Sempre più parti dell’azienda vengono rese indipendenti dal corpo centrale, con il colosso parastatale che le controlla a livello azionario. Si tratta di operazioni simili a quelle già avviate in altre parti del mondo, come:
- Vår Energi in Norvegia;
- AzuleEnergy in Angola;
- Ithaca nel Regno Unito.
Ha spiegato la stessa azienda:
Eni conferma il proprio impegno a un dialogo trasparente con tutti gli stakeholder, comprese le persone impiegate dalle due società, le autorità dei Paesi ospitanti, i partner della joint venture e le comunità locali. Questo approcc riflette l’ambizione condivisa di avviare la nuova entità attraverso un processo responsabile, efficiente e orientato al valore, rafforzando le basi per una collaborazione di lungo periodo e una crescita sostenibile nella regione.

La soddisfazione di Descalzi
La firma dell’accordo è avvenuta all’Adipec di Abu Dhabi, una delle più importanti fiere del settore del mondo dell’energia. Per l’occasione era presente anche l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi, che ha commentato:
Questo accordo rappresenta un momento di trasformazione per Eni. Abbiamo unito le forze con Petronas per gestire asset in Indonesia e Malesia, generando sinergie in termini di asset, competenze e capacità finanziarie. Facendo leva sugli asset produttivi esistenti e sviluppando iniziative di rilievo sia nel bacino del Kutei sia in Malesia, prevediamo di raggiungere nel medio termine oltre 500mila barili di olio equivalente al giorno.
Descalzi ha poi sottolineato l’importanza della collaborazione con Petronas in questi Paesi, per sfruttare al meglio le competenze delle due aziende in campi specifici: “Questa opportunità porterà a una creazione di valore significativa per Eni, Petronas, Indonesia e Malesia, grazie alla nostra eccellenza esplorativa e alla comprovata capacità di realizzare progetti fast track con una disciplina finanziaria rigorosa” ha dichiarato l’Ad.