Mutuo tasso variabile alle stelle, ma difendersi è possibile

Se il mutuo a tasso variabile è troppo alto non è detto che ci si debba rassegnare a essere spennati: le possibili scappatoie

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

L’inflazione galoppa nell’eurozona e la Bce reagisce alzando ripetutamente i tassi. Questo genera un pesante impatto su mutui e prestiti, e di conseguenza, su vari settori dell’economia. Fra coloro che risentono dei maggiori svantaggi ci sono decine di migliaia di famiglie che hanno stipulato un mutuo a tasso variabile.

Mutuo a tasso variabile: come funziona

Come suggerisce il termine stesso, il tasso variabile indica una tipologia di mutuo in cui gli interessi sono variabili e dipendono dall’andamento del costo del denaro. Possono cioè salire o scendere incidendo sulla rata del mutuo. Come è intuibile, il tasso variabile conviene quando l’economia è stabile e i tassi sono bassi. Chi abbia stipulato un mutuo a tasso variabile può tuttavia correre ai ripari in caso l’economia stesse attraversando delle turbolenze.

Da quando la Bce ha alzato i tassi al 4% i mutui sono schizzati alle stelle. Si registra soprattutto l’aumento dei mutui a tasso variabile.

Ad essere più esposto è chi abbia un mutuo di recente stipula. In caso vengano saltate 18 rate, la banca può procedere al pignoramento dell’immobile, ma già dopo 30 giorni di ritardo l’istituto può applicare gli interessi di mora stabiliti in sede contrattuale.

Rinegoziare il mutuo con la propria banca

Una possibile via per affrontare la situazione è quella di rinegoziare il mutuo spostando più avanti nel tempo la scadenza del contratto. Questo permette di pagare rate più leggere, anche se un contratto più lungo significa pagare un importo maggiore sul lungo periodo. Per avanzare la proposta occorre inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno al proprio istituto bancario scrivendo l’elenco delle condizioni che si intende modificare. La banca, fatte le sue valutazioni, si riserverà la facoltà di scegliere se rinegoziare il mutuo. In caso di accoglimento si verrà contattati per un incontro.

Passare dal tasso variabile al fisso

Chi si trovi in determinate condizioni può scegliere di passare dal tasso variabile al tasso fisso e la banca è obbligata ad accettare. La facoltà viene offerta da un emendamento inserito nell’ultima Manovra finanziaria. Ci sono però tre condizioni da rispettare:

  • per accedere al beneficio occorre avere un reddito non superiore ai 35mila euro;
  • si può trasformare in fisso un mutuo variabile erogato per un importo inferiore ai 200mila euro;
  • occorre essere in regola con il pagamento delle rate.

Surroga del mutuo

È possibile ricorrere alla surroga del mutuo, anche se la situazione economica rende questa via difficilmente praticabile. Si può, in pratica, chiudere il vecchio mutuo e aprirne uno nuovo con lo stesso debito residuo a condizioni più favorevoli presso un’altra banca.

Estinzione anticipata del mutuo

L’ultima via è riservata a chi abbia liquidità. Il Decreto Bersani (Legge 40/2007) permette di estinguere anticipatamente, in modo parziale o totale, tutti i mutui sottoscritti dopo il 2 aprile 2007. La banca è costretta ad accettare l’istanza del cliente senza applicare commissioni o penali.