Bollette e mercato libero: cosa succede a chi non sceglie un fornitore

Nessun obbligo, per ora, per il passaggio al mercato libero. Ecco le date da segnare sul proprio calendario e cosa accadrà a chi non vuole scegliere

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 4 Giugno 2023 21:00

Si parla sempre più spesso della necessità del passaggio al mercato libero, ma cosa accadrà, di preciso, a chi non avrà operato la migrazione entro i tempi limite. Le scadenza da segnare sul calendario sono svariate, a indicare un percorso graduale, nel rispetto delle esigenze di tutti i cittadini. A partire dal 2024, però, il sistema inizierà il suo inevitabile processo di trasformazione.

Mercato libero: le date importanti

Lunedì 5 giugno verranno chiariti i prezzi per i consumi di maggio delle famiglie in maggior tutela, con un potenziale calo dopo l’incremento recente. Ciò potrebbe però non bastare per garantire una discesa convincente, dovendo comprendere l’incidenza di tutte le altre componenti che rientrano in bolletta.

Altra data chiave è poi il 10 gennaio 2024, quando il governo Meloni farà cessare il mercato tutelato per tutti i clienti domestici. Questa è una scadenza importante ma non l’ultima di questo ricco calendario. Proviamo però a capire cosa fare prima d’allora.

Occorre sottolineare come non ci sarà alcun obbligo di passaggio immediato al mercato libero. Prepararsi e soprattutto informarsi è però la miglior strategia per non ritrovarsi impreparati. È questa l’unica via, infatti, per individuare un’opzione in maniera consapevole. Nel caso in cui si preferisca non scegliere entro il 10 gennaio 2024, si riceverà il servizio a tutele graduali, al fine di garantire una continuità di fornitura.

Una soluzione momentanea, dunque, con una precisa data di scadenza, fissata per l’1 aprile 2027. Quattro anni di tempo, dunque, per poi riservare il servizio a tutele graduali agli utenti domestici non vulnerabili, le microimprese e le Pmi.

Volendo arrivare a scadenza, si avrà garanzia di un sistema di comunicazione adeguato. Sei mesi prima dell’1 aprile 2027, infatti, l’esercente indicato tramite asta dovrà aggiornare il cliente su tale scadenza e il diritto di cambio un altro fornitore.

Cambio fornitori e cosa accadrà dopo il 2027

Una volta cessata la maggior tutela, stando al decreto del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, chi avrà scelto di non migrare sul mercato libero riceverà un’assegnazione al servizio a tutele graduali. I fornitori in questione saranno individuati sulla base di procedure concorsuali svolte dall’Acquirente Unico, evitando la concentrazione dell’offerta.

Chi non sceglierà, superato l’1 aprile 2027, subirà la scelta del Mase. Il provvedimento prevede infatti la permanenza con lo stesso fornitore, ma la trasformazione dell’offerta, che sarà di mercato libero, dando precedenza a quella economicamente più favorevole. Il consumatore ha dunque la possibilità di decidere il da farsi, ma soprattutto il tempo a disposizione per valutare ogni alternativa possibile. Ricordiamo infatti che l’Arera ha fornito gli strumenti per una scelta consapevole, attraverso il sito ilportaleofferte.it, nel rispetto della legge sulla concorrenza.

Si consiglia dunque caldamente di consultare queste pagine digitali, che offrono un comparatore pubblico per un passaggio al mercato libero che tenga conto delle esigenze di ognuno. Al suo interno è disponibile un motore di ricerca molto intuitivo, al fine d’essere utilizzato con facilità da ogni sorta di utente. Grazie a esso si avrà accesso a tutte le informazioni del caso, scoprendo anche le possibili evoluzioni attese dei mercati dell’energia elettrica e del gas.