UE risponde all’IRA degli USA: come cambiano le regole sugli aiuti di Stato

L'annuncio durante il viaggio della von der Leyen negli Stati Uniti

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Redazione

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La Commissione europea è pronta a presentare il nuovo regime temporaneo sugli aiuti di Stato per concedere maggiore flessibilità ai governi dei Ventisette. Il nuovo quadro rientra nel piano di Bruxelles per rispondere all’Inflation Reduction Act (IRA) dell’amministrazione di Joe Biden.

L’ok arriverà durante la missione della presidente Ursula von der Leyen che in questi giorni si trova negli Stati Uniti e che domani incontrerà in un faccia a faccia il presidente americano. Quello dell’allentamento delle norme sugli aiuti di Stato è solo uno dei tre assi su cui è stata pianificata la risposta al piano Usa contro l’inflazione degli Stati Uniti, l’Inflation Reduction Act (IRA) da quasi 370 miliardi di dollari varato dal governo statunitense in agosto. La parte più delicata del piano però resta quella relativa alla creazione di nuovi strumenti economici comuni per finanziare il piano industriale per il Green Deal.

Gli altri assi del piano UE

Prosegue nel frattempo il lavoro della Commissione sulla definizione del quadro completo intorno al Piano industriale per il Green Deal annunciato a febbraio.

Il 14 marzo è in programma la presentazione della sua proposta sul Net-Zero Industry Act che verrà pubblicata insieme al “Critical Raw Material Act”, che riguarderà invece l’approvvigionamento di materie prime. La riforma del mercato elettrico dell’Ue è in calendario invece per il 16 marzo.

Le tre proposte legislative saranno accompagnate da una più ampia comunicazione (non vincolante) sulla strategia Ue a lungo termine per la competitività e verranno discusse nel corso del Vertice Ue dei capi di Stato del 23 e 24 marzo a Bruxelles.

Gli obiettivi del Net-Zero Industry Act

L’obiettivo del piano Net Zero è quello di introdurre un quadro normativo prevedibile e semplificato per lo sviluppo di tecnologia pulita. Secondo i piani della Commissione entro il 2030 la capacità dell’Unione europea di produrre tecnologia net-zero dovrà soddisfare almeno il 40% del fabbisogno annuo di tecnologia necessaria per raggiungere gli obiettivi del piano per l’indipendenza energetica “REPowerEU” e del Green Deal.

Saranno presenti anche una serie di obiettivi produttivi vincolanti da raggiungere entro il decennio per quei settori industriali che vengono considerati chiave: ad esempio, il 40% del fabbisogno annuo di diffusione dell’energia solare fotovoltaica, l’85% del fabbisogno annuale di diffusione dell’energia eolica, il 60% per cento del fabbisogno annuo di diffusione delle pompe di calore, l’85% del fabbisogno annuo di batterie e il 50% del fabbisogno annuale di idrogeno cosiddetto verde, cioè rinnovabile e privo di fossili.

Autorizzazioni e fondi

Previste anche procedure accelerate per le autorizzazioni. Per quel che riguarda i fondi – in attesa di questa estate, quando dovrebbe essere presentata la proposta di un Fondo di sovranità europeo – la Commissione europea proporrà agli Stati di utilizzare tre leve finanziarie attingendo a risorse già esistenti: REPowerEu, InvestEU e Fondo innovazione.