Cop 29 a Baku, la conferenza Onu sul clima: per il Regno Unito l’energia rinnovabile è “inarrestabile”

Cop29 a Baku, Azerbaijan, dedicata alla finanza sostenibile. Gli ambientalisti denunciano: "Oltre 1700 i lobbisti del fossile presenti"

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Redazione

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Pubblicato: 16 Novembre 2024 09:07Aggiornato: 16 Novembre 2024 15:58

La sesta giornata di lavori della Cop 29, la conferenza Onu sul cima a Baku, capitale dell’Azerbaijan.

  1. Babayev: "Intelligenza artificiale chiave per il clima"

    "La prima giornata per la digitalizzazione che si sia mai tenuta a una Cop, segna un nuovo capitolo nell'azione climatica, che include la tecnologia digitale come uno strumento di trasformazione". Così ha dichiarato il presidente della Cop 29 di Baku, Mukhtar Babyaev. "Col lancio della Dichiarazione della Cop 29 sull'azione digitale verde - ha aggiunto Babayev - abbiamo una opportunità unica di combattere la crisi climatica, mentre sollecitiamo l'industria digitale a farsi carico della sua impronta ambientale". "Dall'intelligenza artificiale nei modelli sul clima all'ottimizzazione dei sistemi energetici i progressi digitali sono la chiave per accelerare soluzioni sostenibili su scala globale", ha concluso.

  2. Convergenza ideale sugli aiuti ai Paesi emergenti, ma nulla di concreto

    Alla Cop 29 di Baku, i negoziatori concordano sulla necessità di stanziare ingenti risorse per aiutare i Paesi emergenti ad adattarsi ai cambiamenti climatici. Rimangono tuttavia divisioni su chi debba assumersi queste grandi responsabilità finanziarie. Si continua a trattare su un nuovo accordo sui finanziamenti per il clima. La prossima settimana, l’arrivo a Baku dei ministri del clima e dell’ambiente di tutto il mondo potrebbe imprimere un'accelerazione al dibattito.

  3. A Cop 29 presenti almeno 480 lobbisti
    Almeno 480 lobbisti che lavorano sulla cattura e lo stoccaggio del carbonio hanno ottenuto l'accesso al vertice sul clima delle Nazioni Unite, noto come Cop 29. Ne dà notizia il Guardian. Si tratta di cinque lobbisti in più rispetto a quelli presenti ai colloqui sul clima dello scorso anno, nonostante il numero complessivo di partecipanti sia diminuito significativamente, passando da circa 85.000 a circa 70.000.
  4. Proteste silenziose degli attivisti

    Alle associazioni della società civile è stato richiesto di mantenere il rumore al minimo avvicinandosi all'edificio in cui si tiene l'assemblea plenaria di Cop 29. Slogan e canti sono stati ridotti a un mormorio.

  5. Al Gore: "Serve una riforma sul clima dell'Onu"

    Al Gore, ex vicepresidente degli Stati Uniti e attivista per il clima, ha definito "assurdo" il fatto che la presidenza dei colloqui sul clima delle Nazioni Unite venga frequentemente affidata a Stati petroliferi. In un'intervista a Euronews a margine della COP29 a Baku, in Azerbaigian, ha dichiarato: "Penso che il processo debba essere riformato."

    Gore ha criticato la scelta dell'amministratore delegato di una delle compagnie petrolifere più inquinanti al mondo come presidente della COP dello scorso anno a Dubai, definendola un "conflitto di interessi diretto". Sebbene il presidente di questa edizione, Mukhtar Babayev, non provenga dall'industria petrolifera, Gore ha osservato che il paese è fortemente legato ai combustibili fossili, con il 90% delle sue entrate derivanti dalla vendita di petrolio e gas.

  6. L'industria della moda al centro della Cop29

    L'impatto climatico dell'industria della moda si manifesta in ogni fase, dalla produzione delle materie prime alla fabbricazione e al trasporto, richiedendo uno sforzo sistematico e coordinato per promuovere un cambiamento significativo.

    Questo è stato il tema centrale di un evento speciale tenutosi stamattina alla COP29, organizzato dalla Carta per l'Azione per il Clima dell'Industria della Moda delle Nazioni Unite. L'incontro ha riunito marchi di moda, fornitori, investitori, politici e ONG, con l'obiettivo di individuare leve strategiche per la trasformazione del settore e accelerare i progressi attraverso sforzi collettivi. I relatori hanno condiviso esperienze pratiche e approfondito temi chiave come la trasparenza, il finanziamento accessibile e lo sviluppo di politiche di supporto.

     

  7. Ministro Uk Miliband: "Energia rinnovabile inarrestabile"

    L'energia rinnovabile è ormai "inarrestabile" e il passaggio verso un'economia globale a basse emissioni di carbonio è inevitabile, secondo il segretario all'Energia britannico Ed Miliband, intervenuto a margine della Cop29 di Baku, in Azerbaigian. Miliband ha sottolineato che il Regno Unito sta agendo nel proprio interesse nazionale, assumendo una posizione di leadership mondiale nella riduzione delle emissioni di gas serra e nell'incremento degli aiuti finanziari destinati ai Paesi in difficoltà durante i delicati negoziati Onu sul clima di questa settimana. "Nessun governo o Paese può fermare questa transizione", ha dichiarato.