Le ultime notizie della Borsa italiana ed internazionale.
La Borsa del 22 dicembre, prevale la cautela in Europa dopo le tensioni internazionali
Escalation tra Iran e Israele, Stati Uniti e Venezuela, che portano petrolio e oro a crescere. Tornano in positivo i titoli tech mondiali
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Crescono Saipem e Tenaris
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Cautela in Europa
Tra i principali listini europei prevale la prudenza: Francoforte segna un lieve +0,13%, Londra arretra dello 0,33%, mentre Parigi si muove poco sotto la parità (-0,13%). A Piazza Affari, il FTSE MIB prosegue sostanzialmente stabile a 44.741 punti, mentre il FTSE Italia All-Share si mantiene a 47.442 punti. Poco variati anche il FTSE Mid Cap (+0,06%) e il FTSE Star (+0,1%).
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Occhi su Saipem, Tim e Poste
A Piazza Affari i riflettori restano puntati su Saipem, che in partnership con Offshore Oil Engineering Co. si è aggiudicata da QatarEnergy LNG un contratto EPCI offshore per il pacchetto Comp5 del progetto North Field Production Sustainability Offshore Compression Complexes. Il valore complessivo dell’accordo ammonta a 4 miliardi di dollari, di cui 3,1 miliardi di competenza Saipem.
In evidenza anche Tim, dopo che la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza favorevole al gruppo in una lunga controversia sulle concessioni, riconoscendogli oltre 1 miliardo di euro. Sul fronte automobilistico, l’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa, ha dichiarato in un’intervista al Financial Times che il nuovo pacchetto di misure proposte dall’Unione Europea per il settore automobilistico rischia di compromettere gli investimenti delle case produttrici nell’area.
Intanto Poste Italiane e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato hanno esercitato i diritti di opzione per l’acquisto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze del 100% di PagoPA, per un valore complessivo di 500 milioni di euro. A conclusione del piano di riacquisto di azioni proprie, Enel detiene al 16 dicembre 133.554.875 azioni proprie, pari a circa l’1,31% del capitale sociale.
Infine, da oggi 22 dicembre, Fincantieri entra nel paniere principale di Piazza Affari, in sostituzione di Interpump, che passa al Ftse Italia MidCap.
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Nuovo record per l’oro
Proseguono i rialzi per i metalli preziosi, con oro e argento che hanno aggiornato i propri massimi storici. L’oro spot è avanzato dell’1,4%, toccando il record di 4.403,60 dollari l’oncia e superando il precedente picco di ottobre, mentre i futures hanno raggiunto un massimo di 4.442,55 dollari. L’argento spot è salito di oltre il 3%, segnando un nuovo record a 69,4545 dollari l’oncia, con i futures che hanno toccato quota 69,515 dollari.
In rialzo anche il platino, che ha guadagnato più del 2% superando per la prima volta dal 2008 la soglia dei 2.000 dollari l’oncia, mentre il palladio è avanzato di quasi il 5%, avvicinandosi ai massimi degli ultimi tre anni a 1.799,20 dollari.
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Europa in rosso
Le Borse europee sono attese in lieve calo (-0,21% il future sull’Eurostoxx50), in un contesto segnato dall’escalation delle tensioni tra Iran e Israele. Questo andamento avviene nonostante il recupero dei titoli tecnologici e dei produttori di semiconduttori, sia a Wall Street sia nei mercati asiatici, sostenuto dall’allentamento delle preoccupazioni riguardo ai costi elevati legati all’intelligenza artificiale e alle valutazioni elevate del settore.
Gli investitori guardano intanto alla decisione della Cina di lasciare invariati i tassi d’interesse. Negli Stati Uniti, la scorsa settimana si è chiusa con risultati contrastanti per i principali indici di Wall Street, mentre i futures mostrano un leggero rialzo (+0,02% per il Dow Jones e +0,20% per l’S&P500).
Inoltre Washington, sotto la presidenza Trump, ha intensificato il controllo sul Venezuela, accusando il Paese di utilizzare i proventi del petrolio per finanziare il traffico di droga e l’immigrazione illegale verso gli Stati Uniti.