Estinzione anticipata mutuo: quando conviene e come chiederla

Ecco quando conviene chiudere, prima del tempo previsto, il mutuo aperto in banca e quale documentazione portare per l’avvio della procedura

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Redazione

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Se si desidera estinguere in maniera anticipata un mutuo, per alleviare o liberarsi dal fardello delle rate, è possibile farlo in due modi, ovvero attraverso l’estinzione anticipata totale e quella parziale.

La prima prevede la risoluzione totale del mutuo attraverso il pagamento, in unica soluzione, della quota mancante, prima della scadenza del finanziamento. Quella parziale permette di versare una somma in più rispetto all’importo della rata da versare, la quale verrà dedotta dal debito residuo del mutuo. Inoltre, quest’ultima opportunità di estinguere anticipatamente il debito può prevedere il mantenimento della medesima rata, in cambio di una riduzione della durata del rimborso.

Tuttavia, in alcune circostanze, l’estinzione anticipata, sia totale sia parziale, non sempre conviene. In Italia, in particolare, è necessario ricordare che il mutuo si basa sul cosiddetto piano di ammortamento alla francese. Tale formula prevede che, nel periodo in cui il finanziamento è ancora “giovane”, l’importo della rata del mutuo sia composto principalmente dalla quota di interessi, ossia il vero e proprio guadagno della banca. Questo importo andrà a diminuire man mano che ci si avvicina alla scadenza del mutuo. Non conviene, quindi, estinguere prima del tempo previsto il proprio mutuo, soprattutto se ci si sta avvicinando alla data di scadenza del finanziamento. Bensì, conviene estinguerlo quando lo si è aperto soltanto da qualche anno.

Un altro fattore da tenere in considerazione a riguardo della convenienza, è la presenza o meno delle penali a cui si potrebbe incorrere quando si decidere di effettuare una estinzione anticipata del mutuo. Esse variano in base al capitale da restituire, al tipo di finanziamento (a tasso fisso, misto o variabile), alla data di apertura e alla data di chiusura del contratto.

Una volta che si sono valutate queste condizioni e si è in possesso delle liquidità necessarie, tali da sanare il debito nei confronti della banca, si potrà abbattere il proprio mutuo attraverso una procedura molto semplice.

Innanzitutto, è necessario depositare l’atto notorio (o una sua dichiarazione sostitutiva) presso la banca nella quale si è effettuato il finanziamento. Attraverso questo documento si darà il proprio consenso alla cancellazione del debito. Dopodiché, avviato il procedimento burocratico, spetterà alla banca valutare le capacità di estinzione anticipata da parte del debitore. Una volta che essa avrà incassato la somma residua del finanziamento, potrà rilasciare la documentazione che attesta la chiusura del mutuo. È necessario ricordare che, nel debito residuo, andranno calcolati anche i dietimi giornalieri, ossia gli interessi del periodo che intercorre tra il pagamento dell’ultima rata ed il giorno in cui avviene la chiusura definitiva del mutuo. Essi saranno calcolati sul tasso del finanziamento.