Primavera in anticipo, allergie in aumento: sempre più ricoveri e accessi in ospedale

Le previsioni del meteo parlano chiaro: dopo un week-end di incertezza torna la primavera e porta con sé allergie e l'aumento di ricoveri in ospedale

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

C’è aria di primavera in molte regioni italiane. Sabato 16 e domenica 17 marzo il meteo sarà ancora incerto, ma la bella stagione cambierà il passo già dall’inizio della prossima settimana. Dopo un week-end claudicante, esploderà il bel tempo in quasi tutta la Penisola. Ad accusare il colpo sarà chi soffre di allergie, con una stagione di mezzo che in realtà appare già iniziata da oltre un mese, considerando l’alta presenza di pollini nell’aria. Crisi respiratorie, mal di testa e astenia porteranno sempre più nostri connazionali a chiedere l’ausilio di un medico, e i presidi sanitari non dovranno farsi trovare impreparati.

Allergie in aumento: quali sono le cause

Ad annunciare l’arrivo della primavera in anticipo già il mese scorso è stato Mauro Minelli, specialista in Allergologia e Immunologia e responsabile per il Sud della Fondazione per la Medicina Personalizzata. Il medico ha spiegato all’Adnkronos che il riscaldamento globale fa iniziare prima e durare di più la fase di pollinazione delle piante arboree ed erbacee.

Per questo motivo aumenta la concentrazione nell’aria di allergeni pollinici, che tra l’altro rimangono nell’atmosfera per tempi superiori anche a causa delle poche piogge, con le precipitazioni spesso concentrate in brevi periodi come nei Paesi tropicali. I rovesci sono un elemento molto importante per il ricambio dell’aria, come abbiamo visto anche in relazione all’emergenza smog nelle città italiane nel primo periodo dell’anno.

Secondo i dati più recenti, riportati dal responsabile della Fmp, in Italia almeno il 20% della popolazione è composto da soggetti allergici, e i numeri sembrano crescere tra i giovani. Diversi studi arrivano a stimare un’incidenza del 50% di ipersensibilità del sistema immunitario. Numeri storicamente inediti tanto per il nostro Paese quanto per il resto del mondo.

La maggiore diffusione tra le nuove generazioni è dovuta non solo ai cambiamenti climatici, ma anche all’esposizione a nuovi inquinanti atmosferici, alla diffusione di piante esotiche sia a scopo ornamentale che agricolo, alle sostanze presenti nel cibo, nell’acqua e nel suolo.

Sempre più ricoveri e accessi in ospedale

I numeri in crescita potrebbero rappresentare un’emergenza sanitaria, come hanno evidenziato studi condotti all’estero. Amena Warner, responsabile dei servizi clini di Allergy UK, ente britannico che si occupa di aiutare i pazienti con allergie, ha definito l’alta incidenza degli ultimi anni “davvero preoccupante” sulle pagine del Guardian.

Analizzando i dati della Medicines and Healthcare products Regulatory Agenci (Mhra), il corrispettivo dell’Aifa per il Regno Unito, l’associazione ha rilevato che nel biennio 2022/2023 sono state ammesse in ospedale a causa di allergie e shock anafilattico ben 25.721 persone. Si tratta di oltre il doppio delle 12.361 registrate vent’anni prima.

Nel conteggio totale sono presenti anche le allergie alimentari, che diversi studi mostrano in crescita a causa della disponibilità di cibi esotici e non presenti nella dieta tradizionale inglese, oltre che della maggiore frequenza con cui i moderni cittadini della Corona mangiano fuori rispetto ai propri genitori e nonni.

La strategia per evitare gli effetti sugli ospedali

Ma cosa ci dicono questi numeri? Sebbene il dato assoluto debba essere letto considerando variabili come l’aumento della popolazione e della ricchezza, l’urbanizzazione e il più facile accesso alle cure mediche, dall’altro ci dice che il presidi sanitari potrebbero non essere adeguatamente preparati a gestire un numero così alto di ricoveri e ingressi in ospedale.

Immaginando scenari futuri con sempre più soggetti allergici e l’arrivo dell’allergia in anticipo, gli ospedali potrebbero rischiare di essere intasati da chi per la prima volta scopre di avere pesanti reazioni alla presenza di pollini nell’aria, all’ingestione di cibi particolari o all’assunzione di farmaci.

Per impedire la saturazione dei pronto soccorso, strategie vincenti potrebbero essere screening a tappeto in età pediatrica ed esami in età adulta raccomandati dai medici di famiglia all’insorgenza dei primi sintomi, spesso sottovalutati perché non invalidanti o non particolarmente gravi.

Come prevenire le situazioni di rischio

Non sono solo le strategie sanitarie su scala nazionale ad avere effetti sugli ospedali. La prevenzione nasce dal cittadino e dai suoi comportamenti. I soggetti che sanno di avere ipersensibilità a pollini e particolato, ad esempio, dovrebbero sempre monitorare le previsioni relative alla qualità dell’aria. Non tutti sanno che è possibile, infatti, consultare sulle pagine delle previsioni del meteo anche i bollettini per la presenza di allergeni aerodiffusi.

Prima di organizzare una gita fuori porta o un’attività all’aperto, dunque, bisogna tenere in considerazione alcuni fattori:

  • vento;
  • precipitazioni;
  • pollini.

Primavera in arrivo: le previsioni meteo

Intanto, come dicevamo, la stagione delle allergie è ufficialmente alle porte, come mostrano le previsioni del tempo del week-end del 16 e del 17 marzo e quelle dei giorni seguenti. L’evoluzione delle condizioni meteo in Italia segna l’avvicinamento della primavera con scenari che oscillano tra stabilità soleggiata e improvvisi cambiamenti.

La giornata di sabato si preannuncia variabile sull’Italia. Al Nord la mattinata è iniziata con il cielo molto nuvoloso e deboli piogge sparse su Liguria, arco alpino e Triveneto. Altre zone vedranno poca nuvolosità e durante il giorno, i prevedono ampie schiarite a partire dall’Ovest, con l’estensione a tutto il territorio entro la sera. Banchi di nebbia mattutina potranno interessare la Pianura Padana.

Il cielo sarà molto nuvoloso, con possibili rovesci, in Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo, mentre nelle altre regioni il cielo si manterrà poco nuvoloso. Il tempo migliorerà nel corso della giornata, a partire dalle zone settentrionali. Venti deboli in tutto il quadrante tirrenico e la Sardegna. Cielo sereno o poco nuvoloso in Sicilia, mentre le altre regioni del Sud saranno caratterizzate da nuvolosità irregolare con precipitazioni sparse nel pomeriggio.

Domenica 17 marzo il tempo si annuncia ancora instabile sull’intero territorio italiano, con zone interessate da foschie e locali nebbie al mattino e progressive schiarite. La Pianura Padana si sveglierà sotto foschie dense, che tenderanno a dissolversi in mattinata, ma potrebbero persistere lungo le coste adriatiche. La Liguria avrà il cielo coperto e riduzioni di visibilità lungo le coste.

Nel resto del Nord il cielo sarà parzialmente nuvoloso, con qualche annuvolamento compatto sparso sui rilievi alpini di confine. Il cielo che tenderà temporaneamente a opacizzarsi per la presenza di nubi medio-alte sia sulla Sardegna che nelle regioni del Centro. Foschie dense e nebbie saranno presenti nelle valli al primo mattino e dopo il tramonto.

La mattinata inizierà con residua instabilità al Sud e sulla Sicilia settentrionale, con piogge deboli e isolate che andranno scemando nel pomeriggio. Sono attese schiarite su buona parte del Sud, a eccezione della Calabria meridionale, dove la nuvolosità compatta tenderà a persistere fino a sera.

Quando arriva la primavera nel 2024

Tra il fine settimana e la giornata di lunedì, l’Italia beneficerà di una fase caratterizzata da sole predominante e un significativo aumento delle temperature, grazie all’influenza di un campo di alta pressione. In alcune aree, e in particolare in Sicilia e in Sardegna, le temperature potrebbero sfiorare anche i 24 °C nelle ore più calde, superando di gran lunga le medie stagionali.

Secondo le previsioni, però, durante la Festa del Papà del 19 marzo la situazione cambierà radicalmente con l’arrivo di un vortice depressionario dall’Europa orientale. La giornata sarà interessata da un’ondata di aria fredda che farà peggiorare le condizioni atmosferiche soprattutto al Nord Est e nelle zone del Centro, con piogge e possibili temporali.

Il 20 marzo, con l’avanzata dell’anticiclone africano, fenomeno tipico delle estati più torride, porterà alte temperature sopra i 20 °C in tutta la Penisola, inaugurando una fase di tempo principalmente soleggiato e caldo. L’arrivo ufficiale della primavera coinciderà dunque con l’equinozio.