Maltempo, Regioni verso lo stato d’emergenza: cosa significa

Il governo è pronto a dichiarare lo stato d'emergenza per Lombardia, Veneto, Friuli Venezia-Giulia flagellate dal maltempo e per la Sicilia colpita dagli incendi

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Le alluvioni di giugno che hanno devastato l’Emilia-Romagna creando danni per miliardi erano solo l’antipasto. A luglio il Nord è stato flagellato da ondate di maltempo che hanno portato pioggia battente, grandinate record e vento fortissimo.

Maltempo al Nord e fuoco al Sud

Ondate di maltempo che hanno messo in ginocchio aziende agricole e non, abbattuto alberi, scoperchiato tetti e rovinato auto e cappotti termici degli edifici. E purtroppo si contano anche alcune vittime. E poi ci sono gli incendi al Sud, soprattutto in Sicilia, piaga che si ripresenta ogni estate.

“Serve un approccio culturale assai diverso: ormai la tutela del territorio e la sua messa in sicurezza non è più uno dei punti programmatici, ma è la priorità dell’agenda politica e di governo, a qualunque livello, assicura il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci.

Il governo si accinge a dichiarare lo stato di emergenza per 4 regioni: Lombardia, Veneto, Friuli Venezia-Giulia e Sicilia. Le richieste da parte dei governatori sono già partite. Acqua al Nord e fuoco al Sud:  l’Italia sembra davvero essere tagliata in due.

Secondo una stima preliminare la Lombardia ha subito 41 milioni di euro di danni. Ma il presidente della Regione Attilio Fontana stima il danno in oltre 100 milioni di euro. In Friuli Venezia-Giulia le grandinate hanno distrutto quasi l’80% dei raccolti per un danno preliminare stimato in 150 milioni di euro. In Sicilia sono andati bruciati migliaia di ettari di boschi e macchia mediterranea, oltre a edifici privati e monumenti: distrutto a Palermo il quattrocentesco convento di Santa Maria di Gesù.

Stato di emergenza 2023 per maltempo e incendi

Servono sostegni economici per gli agricoltori i cui terreni sono stati flagellati da pioggia e grandine e nuovi acquisti per finanziare canadair e autobotti che contrastino gli incendi.

Previsto anche il decreto caldo voluto dalla ministra del Lavoro Marina Calderone dopo il confronto con i sindacati. Tra i punti principali c’è la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione ad ore, fino a fine anno, in caso di eventi estremi non evitabili. La misura è riservata ai lavoratori dell’edilizia e del comparto agricolo. Escluse dunque altre categorie, fra le critiche dei sindacati, come rider, lavoratori stagionali, autonomi e partite Iva. Previsti poi un protocollo anti caldo con norme differenti a seconda del settore produttivo, con il ricorso allo smart working e a turni di lavoro più brevi.

Al momento l’indicazione dell’Inps è quella di valutare la sospensione dal lavoro se la temperatura (reale o percepita) supera i 35 gradi. Possibile interrompere o ridurre il lavoro se la temperatura, inferiore ai 35 gradi, può comportare rischi per la salute dei lavoratori o per le lavorazioni. Le categorie interessate sono state indicate dall’Inps.

Cos’è lo stato d’emergenza e come funziona

Lo stato d’emergenza è una misura prevista dalla legge 225/1992 e può essere proclamato in caso di disastri naturali o di eventi rovinosi attribuibili a responsabilità umana.

Lo stato d’emergenza viene deliberato dal Consiglio dei ministri su proposta del premier, di un ministro con portafoglio o dal presidente di una Regione che ha subito i danni. Dura 12 mesi ed è prorogabile per altri 12. Con lo stato d’emergenza si va a snellire l’iter burocratico per mettere in campo le risorse per affrontare i problemi, anche tramite lo stanziamento di fondi straordinari.