Per Chiara Ferragni e Balocco maxi multa dall’Antitrust per il pandoro griffato

Balocco e società riconducibili a Chiara Ferragni sono state multate per il Pandoro Pink Christmas. Al centro della questione c'è una campagna benefica in favore di un ospedale

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pratica commerciale scorretta: con questa motivazione sono state multate dall’Antitrust Balocco (per 420mila euro) e società riconducibili a Chiara Ferragni (1 milione di euro). Al centro della questione c’è la pubblicità di un pandoro griffato Ferragni: il Pandoro Pink Christmas.

Pandoro Balocco e Chiara Ferragni: i motivi della multa

Secondo l’Autorità, “le suddette società hanno fatto intendere ai consumatori che acquistando il pandoro ‘griffato’ Ferragni avrebbero contribuito a una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino. La donazione, di 50mila euro, era stata invece già effettuata dalla sola Balocco mesi prima. Le società riconducibili a Chiara Ferragni hanno incassato dall’iniziativa oltre 1 milione di euro”. I soldi annunciati sarebbero serviti per l’acquisto di un nuovo macchinario per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing.

Scendendo nei dettagli, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha sanzionato le società Fenice S.r.l. e TBS Crew S.r.l. rispettivamente per 400 mila euro e per 675 mila euro. Le due realtà imprenditoriali gestiscono i marchi e i diritti relativi a Chiara Ferragni; mentre per Balocco S.p.A. Industria Dolciaria, come detto, la multa è di 420 mila euro.

Come riporta l’Ansa, l’Antitrust contesta una serie di condotte.

Le contestazioni dell’Antitrust

Prima di tutto il comunicato stampa di presentazione dell’iniziativa avrebbe lasciato intendere che acquistando il Pandoro Pink Christmas al prezzo di oltre 9 euro i consumatori avrebbero contribuito alla donazione all’ospedale torinese. In realtà, scrive l’Antitrust, la donazione era già stata fatta dalla sola Balocco a maggio 2022. Il pandoro griffato Ferragni invece è stato lanciato a novembre 2022;

anche il packaging del pandoro griffato avrebbe lasciato intendere, tramite un apposito cartellino, l’intenzione di contribuire all’ospedale indicato dall’iniziativa;

l’Antitrust contesta poi la pubblicazione di post e stories sui canali social di Chiara Ferragni in cui si lasciava intendere la stessa cosa;

per l’Autorità garante, anche il prezzo maggiorato del pandoro griffato (oltre 9 euro contro i 3,70 euro del pandoro classico) avrebbe potuto indurre i consumatori a ritenere che acquistando il prodotto avrebbero parteciparto all’iniziativa benefica.

Secondo l’Antitrust questa pratica avrebbe limitato considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori facendo leva sulla loro sensibilità verso iniziative benefiche, in particolare verso quelle in aiuto di bambini affetti da gravi malattie. Tutto questo avrebbe violato i doveri di diligenza professionale espressi dal Codice del Consumo e avrebbe configurato l’ipotesi di pratica commerciale scorretta, connotata da elementi di ingannevolezza.

Codacons all’attacco sul pandoro griffato Ferragni

Ma le tegole per Balocco e per Chiara Ferragni, che nel 2023 ha raddoppiato i suoi guadagni, non sono finite: dopo la multa dell’Antitrust il Codacons annuncia “una azione legale contro la Balocco e Chiara Ferragni, chiedendo ai due soggetti di rimborsare il costo del pandoro a tutti i consumatori che hanno aderito all’iniziativa di solidarietà”. L’associazione dei consumatori chiede inoltre maggiori controlli ai social network e alle autorità competenti al fine di garantire la trasparenza e la scelta consapevole dei consumatori.

Non si tratta della prima azione dell’associazione contro Chiara Ferragni: nel 2020 il Codacons denunciò l’influencer per “offesa al sentimento religioso” dopo la diffusione di una immagine in cui la Ferragni appariva raffigurata come una Madonna.