Berlusconi, il futuro di Mediaset è un rebus: le ipotesi

Il futuro di Mediaset è al momento incerto, tra Fininvest azionista di maggioranza e Vivendi che potrebbe provare la scalata: ecco tutte le ipotesi sul piatto

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

La morte di Silvio Berlusconi getta parecchi interrogativi sul futuro delle sue creature più importanti. Il Monza, club rilevato nel 2018 e trascinato fino alla Serie A, è la questione meno complicata rispetto a Forza Italia e Mediaset per le quali si attendono novità nei prossimi giorni.

Per quel che riguarda il partito, Berlusconi aveva in mente un riassetto che avrebbe forse comunicato nel vertice che era previsto, e poi cancellato, sabato scorso. Un futuro incerto per Forza Italia, così come per Mediaset che nelle ultime ore ha visto Vivendi piovere come un vero e proprio avvoltoio dopo la notizia della scomparsa del Cavaliere. Quale futuro l’attende?

Futuro incerto per Mediaset

Alla notizia della morte di Silvio Berlusconi i titoli di Mediaset sono schizzati oltre il 10%, speculazioni che non hanno riguardato le altre aziende della galassia del Cavaliere. Una risposta che ha fatto pensare alla presa di posizione della Borsa in vista di un possibile cambiamento in azienda che, come tutti sanno appartiene a Fininvest e i francesi di Vivendi.

Secondo l’accordo di due anni fa, dopo anni di battaglie, Fininvest detiene quasi il 50% delle quote di Mediaset mentre Vivendi è detentrice del 23%. I francesi si erano impegnati  a vendere il resto delle azioni se il titolo fosse restato sopra determinate soglie di prezzo, cosa che però non si è verificata.

La scalata del gruppo francese è tecnicamente impossibile dati i numeri, ma potrebbe palesarsi se Fininvest, controllata da tutti e cinque i figli di Berlusconi, decidesse di passare la mano ricevendo un’offerta importante d’acquisto. Ma nella lunga battaglia legale i figli Marina e Pier Silvio si sono opposti duramente allo scalatore Bolloré, quindi la strada è in salita.

Inoltre Vivendi è da mesi coinvolta nel braccio di ferro col governo Meloni per il controllo di Tim, con l’esecutivo che è intenzionato a ridimensionare il ruolo dei francesi in Italia. E dunque l’acquisto di Mediaset sembra, in quest’ottica, più che escluso.

E allora cosa succederà a Mediaset e all’impero di Berlusconi?

La soluzione “interna”

Nulla è certo, ma quella che potrebbe essere percorribile è la soluzione “interna”. Di cosa si tratta? Si parla di possibili mosse italiane, ovvero con Urbano Cairo che sarebbe pronto a mettere in piedi una cordata per rilevare Mediaset.

Cairo, presidente del Torino nonché editore di Rcs e La7, è stato in passato primo assistente di Berlusconi e conosce bene il mondo che orbita attorno a Mediaset. Ma si tratta anche di una soluzione davvero complicata, perché dovrebbe andare ad affrontare degli ostacoli regolamentari non di poco conto.

Così facendo, infatti, Cairo supererebbe la quota del 20% del Sic (Sistema Integrato delle comunicazioni) che lo metterebbe in una posizione scomoda, anche dal punto di vista politico.

Tutte ipotesi, perché prima di tutto bisognerà aspettare la risposta dei Berlusconi che, almeno per il momento, non sarebbero intenzionati a dichiararsi venditori di Mediaset. Tra l’altro bisognerà anche aspettare l’apertura del testamento in cui, con molta probabilità, sarebbe inclusa una più precisa spartizione del gruppo visto che legge italiana consente di destinare un terzo del proprio patrimonio a chi si vuole