Carlo De Benedetti e Silvio Berlusconi, il duello tra il cavaliere e l’ingegnere

Per decenni Carlo De Benedetti e Silvio Berlusconi non si sono risparmiati. Un durissimo scontro, proseguito anche dopo la morte del cavaliere

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

La morte di Silvio Berlusconi ha riacceso, seppur brevemente, l’antico scontro tra questa famiglia imprenditoriale e l’ingegnere Carlo De Benedetti. Nello specifico Marina Berlusconi ha risposto duramente alle dichiarazioni seguite al decesso. Prima di affrontare questo tema, però, proviamo a riassumere lo scontro iniziato negli anni ’80 tra i due.

Carlo De Benedetti e Silvio Berlusconi

Il confronto/scontro tra Carlo De Benedetti e Silvio Berlusconi è stato soprattutto incentrato sulla lotta al potere. Negli ultimi 30 anni si può dire come questa relazione sia stata la più longeva della vita dell’ex cavaliere.

Storie simili, le loro, caratterizzate da origini normali e una scalata al vertice senza pari, o quasi. Da una parte l’ingegnere e dall’altra il cavaliere, ripetendo appellativi giornalistici che nel corso del tempo sono stati riportati in maniera costante. Un duello personale, il loro, così come imprenditoriale e politico.

Tutto ha avuto inizio per il controllo del gruppo Mondadori-Repubblica-Espresso. Una vicenda terminata con un patto e, conseguentemente, una spartizione: a Berlusconi andò Mondadori, a De Benedetti invece Repubblica ed Espresso (così come quotidiani locali, un insieme di radio private e non solo).

Tutto ciò è stato poi traslato in politica, con Forza Italia contro Pd. Volendo guardare all’equilibrio italiano degli ultimi 30 anni, si potrebbe parlare cinicamente di un confronto tra singoli condottieri, arricchito da una sovrastruttura politica, resa complessa, criticabile, lenta ecc. da numerosi fili tesi e invisibili. Alle origini simili si contrapponevano stili oggettivamente distanti. Il modo di porsi al pubblico vedeva De Benedetti schierarsi con il mondo della cultura di sinistra. Berlusconi, invece, ha fatto la propria fortuna con show televisivi e personali, parlando alla pancia del Paese.

Ai punti si potrebbe dire come De Benedetti abbia avuto la meglio, considerando il pressing giudiziario subito da Berlusconi. L’apice di tutto ciò è stato raggiunto nel 2013, con i 494 milioni di risarcimento imposti. Se si chiede al popolo, però, il dubbio non esiste nella mente di nessuno, o quasi. La vittoria storica è di Berlusconi, che ha saputo unire potere mediatico, politico e finanziario.

Marina Berlusconi contro Carlo De Benedetti

È stata Marina Berlusconi a prendere pubblicamente le difese del padre, da poco defunto. Ha risposto in maniera piccata a Carlo De Benedetti, che aveva accettato un’intervista al Foglio, proprio per parlare del cavaliere.

“Nemico mai. Avversario, sì. L’avevo sentito al telefono due giorni prima che morisse. Sapevo che stava male e lui, pur affaticato, mi snocciolava una tiritera sul partito liberale”. Lo ha definito lucido e colmo di idee, con le quali ovviamente non era d’accordo.

“Non ci sentivamo quasi mai ma quella volta l’ho vissuta come un addio. Per questo ho voluto chiamare. Anche se ciò non cambia nulla rispetto a quello che penso della sua influenza, negativa, sul Paese e sulla politica”.

Marina Berlusconi è stata anche tirata in ballo in maniera diretta. De Benedetti si è detto certo che Mediaset non sia in grado di reggere il passo con le odierne piattaforme. Quell’impero andrebbe venduto, ma è la creatura di Silvio Berlusconi e lei non potrebbe fare questo alla memoria del padre.

Ecco la risposta: “Il cruccio di Carlo De Benedetti è che Silvio Berlusconi rappresenta tutto ciò che lui avrebbe sempre voluto essere, senza mai riuscirci, come imprenditore, politico e padre”.