Eredità Agnelli, tre indagati per irregolarità fiscali: ci sono anche John Elkann e Ferrero

Un nuovo capitolo si apre nella disputa infinita per l'eredità dell'Avvocato Agnelli. Una storia lunga e complessa tra madre e figli, che ha visto la procura di Torino aprire un fascicolo, e tra gli indagati figurano John Elkann e Gianluca Ferrero

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Un nuovo capitolo si apre nella contesa legale che coinvolge Margherita Agnelli, figlia dell’avvocato Gianni Agnelli, riguardante la cospicua eredità del padre. La vicenda ha preso una nuova piega dopo un esposto presentato dalla stessa Margherita, che ha portato la procura di Torino ad avviare accertamenti su possibili violazioni fiscali. Ci sono tre persone iscritte nel registro degli indagati della procura di Torino, tra cui John Elkann e Gianluca Ferrero.

Cosa è successo

L’8 febbraio, su indicazione dei pubblici ministeri, la Guardia di Finanza ha sequestrato una vasta documentazione in diverse sedi, concentrando l’attenzione sul trattamento fiscale del pagamento del vitalizio che Margherita versava alla madre, Marella, in base agli accordi del 2004. Gli anni esaminati sono il 2018 e il 2019, e il procedimento coinvolge tre soggetti iscritti nel registro degli indagati: Gianluca Ferrero, commercialista torinese e presidente della Juventus, Robert Von Groueningen, amministratore dell’eredità di Marella Agnelli per incarico dell’autorità giudiziaria svizzera, e John Elkann, figlio di Margherita Agnelli.

Contestualmente, in tribunale a Torino, si sta per riprendere una causa civile che vede Margherita come protagonista e i suoi tre figli avuti dal primo marito come controparte. Margherita afferma di essere stata ingiustamente esclusa dalla divisione dell’eredità, insieme ai figli avuti dal suo secondo matrimonio con Serge De Pahlen, e ha presentato ricorso contro i testamenti. Lo scorso luglio, i giudici avevano deciso di sospendere il procedimento in attesa dell’esito di tre procedimenti aperti in Svizzera. Tuttavia, la Cassazione ha parzialmente annullato tale ordinanza, chiedendo una migliore motivazione della decisione.

I precedenti

Il 2 marzo 2004, un anno dopo la morte di Gianni Agnelli, Margherita e sua madre, Marella Caracciolo, stipularono a Ginevra un accordo transattivo. In cambio della rinuncia alle partecipazioni nelle società di famiglia, Margherita ottenne il conferimento di beni per un valore di oltre un miliardo di euro. Successivamente, Margherita ha contestato la validità di tale accordo, sostenendo di essere stata vittima di un complotto ai suoi danni. Nonostante cause civili e denunce penali, questa tesi non è mai stata accolta dalla magistratura perché ritenuta poco convincente. Alla morte di Marella nel 2019, i testamenti indicavano come eredi John, Lapo e Ginevra Elkann. Margherita ha impugnato i testamenti, sostenendo di essere stata esclusa ingiustamente dalla successione insieme agli altri figli avuti dal secondo matrimonio con Serge De Pahlen.

Questa nuova fase della disputa ereditaria aggiunge ulteriori elementi di complessità a una già lunga vicenda giudiziaria che vede contrapposte Margherita Agnelli e i figli del primo matrimonio di quest’ultima con Alain Elkann, John, Lapo e Ginevra Elkann. L’indagine, condotta sotto la guida del magistrato Cristian Barilli e del procuratore aggiunto Eugenio Fusco, verte su una preziosa collezione di tredici opere d’arte di inestimabile valore, tra cui opere di Monet, Picasso, Balla, De Chirico, Balthus e altri. Margherita ha segnalato più volte la presunta scomparsa di queste opere di inestimabile valore storico e artistico. Anche queste sono state oggetto di una prolungata disputa tra i figli, le quali adornavano Villa Frescot, la dimora sui colli torinesi frequentata dall’Avvocato, e Villa Perosa, la residenza prediletta della famiglia Agnelli, realizzata dall’architetto Filippo Juvarra, oltre a una dimora nella capitale.