Usa-Cina, “guerra nel 2025”. Il memorandum che fa paura

Usa-Cina, memo di un generale americano: "Guerra possibile nel 2025". Ha voluto avvertire i suoi uomini di accelerare i preparativi per un potenziale conflitto.

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Redazione

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Un memo interno all’esercito Usa apre scenari inquietanti rispetto al conflitto fra Russia e Ucraina, che entro il 2025 potrebbe divenire guerra aperta fra Stati Uniti d’America e Cina.

Il memorandum

Il memo, inviato alle truppe sotto il suo comando firmato dal generale americano Michael A. Minihan, immagina un conflitto aperto tra le due superpotenze in un periodo di tempo molto più ravvicinato di quanto finora ipotizzato dagli analisti. A capo del Comando della mobilità aerea, che supervisiona la flotta di aerei da trasporto e da rifornimento del servizio, il generale ha avvertito i suoi uomini di accelerare i preparativi per un potenziale conflitto, citando le aspirazioni del presidente cinese Xi Jinping e la possibilità che gli americani si accorgano del rischio quando sarà troppo tardi, riferisce il Washington Post.

“Spero di sbagliarmi – ha scritto Minihan -. Il mio istinto mi dice che combatteremo nel 2025. Xi si è assicurato il terzo mandato e ha creato il consiglio di guerra nell’ottobre 2022. Le elezioni presidenziali di Taiwan sono nel 2024 e offriranno a Xi una ragione. Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti sono nel 2024 e offriranno a Xi un’America distratta. La squadra, la ragione e l’opportunità di Xi sono tutte allineate per il 2025″.

Documento autentico

Il promemoria, riportato per la prima volta venerdì da Nbc News, è datato primo febbraio è stato distribuito ai comandanti subordinati di Minihan.

Una portavoce dell’Aeronautica militare, il maggiore Hope Cronin, ne ha confermato l’autenticità, scrivendo in una dichiarazione condivisa con i media dopo che la nota ha iniziato a circolare sui social media che l’ordine di Minihan “si basa sugli sforzi fondamentali compiuti l’anno scorso dal Comando della mobilità aerea per preparare le Forze di mobilità aerea a conflitti futuri, qualora la deterrenza dovesse fallire”.

Ma un funzionario della Difesa, parlando a condizione di anonimato, ha affermato che i commenti di Minihan “non sono rappresentativi del punto di vista del dipartimento sulla Cina”.