Il premier albanese rivela un “contrabbando di vaccini” con Di Maio: il caso

Il retroscena raccontato dal primo ministro dell'Albania sui rapporti con l'Italia durante la pandemia ha suscitato clamore

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Pubblicato: 10 Ottobre 2022 22:21

Il premier albanese Edi Rama tira in ballo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in quella che senza remore definisce “un’operazione di contrabbando di vaccini”. In occasione di un evento pubblico a Bergamo, alla presenza dello stesso titolare della Farnesina, il primo ministro ha raccontato una vicenda finora ignota del rapporto tra Tirana e Roma nei momenti più difficili della pandemia. Secondo il retroscena riportato da Rama i servizi segreti dei due Paesi avrebbero collaborato per far sì che l’Italia concedesse l’Albania di una quantità “simbolica” dei vaccini contro il Covid prodotti da Pfizer, nonostante questo rappresentasse una violazione del contratto di fornitura con la casa farmaceutica.

“Contrabbando di vaccini” con Di Maio: le rivelazioni del premier albanese Rama

“Racconto oggi una cosa che nessuno sa” ha svelato Rama intervistato dal direttore di Sky TG24, Giuseppe De Bellis. “Io sono un albanese-italiano, Di Maio è un napoletano-albanese, abbiamo fatto insieme un’operazione di contrabbando. Che italiano o albanese sei, se resti sempre in linea con la legge?” ha detto il primo ministro albanese in occasione dell’incontro ‘La Cultura salverà il mondo’, evento della tre giorni organizzata dall’associazione Cultura Italiae dal titolo ‘Semi – Storie di Eccellenza, Merito e Innovazione’.

Rama è tornato con la memoria all’emergenza sanitaria durante la pandemia, descrivendo la situazione in Albania: “In quel momento, in cui noi non avevamo nessun vaccino, c’era una pressione altissima, incredibile. La paura della gente era di morire come dei pesci fuori dall’acqua”.

“Dico a Luigi (Di Maio, seduto tra il pubblico ndr): ‘Ci potete dare una quantità simbolica, ma per noi importante, per cominciare a fare i vaccini a infermieri e medici?’ – ha raccontato il premier albanese – Lui domanda e gli dicono no, perché Pfizer aveva un contratto molto imperialista, capitalista: ‘Li do a te, ma tu non li puoi dare a nessuno’”.

“Tutt’altro che cristiano – ha continuato – Luigi dice: ‘È veramente grave, non possiamo farlo perché facciamo una cosa gravissima’. Ma l’abbiamo fatta la cosa gravissima, tramite un’operazione con i servizi segreti. Una cosa incredibile. Il ministro degli Esteri dell’Italia e il primo ministro dell’Albania che passavano della merce di contrabbando per salvare delle persone“.

“Poi non potevamo nascondere i vaccini, dovevamo pure somministrarli – ha aggiunto Rama, come riportato dal Corriere – Gli avvocati di Pfizer minacciavano cause e volevano sapere come li avevamo avuti ma noi dicevamo solo: da un Paese amico. Io ho detto che avevamo imparato dai napoletani che non bisogna mai mollare un amico davanti alla polizia“.

Infine, rivolgendosi direttamente a Di Maio seduto in platea ha detto: “Adesso lo possiamo dire. Adesso avrai i giornali che diranno che sei addirittura un contrabbandiere. Adesso sei un uomo libero, Luigi“.

Il primo ministro Edi Rama ha riportato questo episodio nel clima colloquiale, per quanto pubblico, dell’aula Magna dell’Università di Bergamo esprimendosi in italiano, che non è la sua lingua madre. La sua ricostruzione non ha al momento dei riscontri e il ministro Luigi Di Maio, intervenuto all’evento, non ha voluto rispondere alle domande dei giornalisti sul tema.

“Contrabbando di vaccini” con Di Maio: le precisazioni del premier albanese Rama

Le dichiarazioni del primo ministro albanese hanno fatto clamore costringendolo a tornare sulle sue parole con delle precisazioni. “Sono sbalordito per il fatto che la mia confessione su una simbolica quantità di vaccini che ci è stata regalata dall’Italia nel momento più buio della pandemia possa dare addirittura l’ispirazione di prendere sul serio la parola ‘contrabbando’ da me usata per descrivere scherzosamente una collaborazione fraterna che ha salvato vite umane” ha dichiarato come riportato da Ansa.

“Mi sento in obbligo di sottolineare che quello che la stampa ha riportato del mio intervento di ieri a Bergamo sull’invio di vaccini dall’Italia è chiaramente il racconto di un paradosso che in nessun caso non si può interpretare traendo fuori contesto una parola usata scherzosamente” ha chiarito.

“Il governo italiano – ha spiegato Rama – ha infatti risposto a una richiesta ufficiale dell’Albania in un momento di grandissima difficoltà del mio Paese a causa della pandemia. Come ho detto, si trattava di una richiesta di emergenza e di una quantità simbolica di vaccini al fine di poter cominciare a vaccinare il nostro personale medico e paramedico.”

“Non intendevo certo dire sul serio che, insieme al ministro Di Maio o ad altre istituzioni italiane, abbiamo fatto contrabbando, ci mancherebbe altro! Tanto più che queste dosi sono state donate dal governo italiano all’Albania e utilizzate in un momento di grave emergenza” ha detto ancora.

“Da parte italiana – ha concluso il premier albanese – è stato anche un segnale di gratitudine per l’invio, in una fase critica dell’epidemia di Covid in Italia, di nostro medici e infermieri a sostegno di un Paese fratello. Sarà sempre un grande piacere raccontare questa operazione e onorare l’Italia, Luigi Di Maio e Giuseppe Conte per quella boccata d’ossigeno in pieno rischio asfissia per un intero popolo, sperando che nessuno abbia la cattivissima idea di arrampicarsi sulle singole parole come facevano i censori della libertà di espressione nei tempi bui dello stalinismo in Albania”.