Inchiesta Liguria, terminato l’interrogatorio di Toti: risposte a tutte le domande, depositata memoria

Il presidente della Liguria Giovanni Toti ha risposto a tutte le 180 domande dell'interrogatorio-fiume dei pm e ha depositato una memoria difensiva di 17 pagine

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Si è concluso dopo circa otto ore l’interrogatorio-fiume a Giovanni Toti sull’inchiesta di corruzione e voto di scambio in Liguria. Il presidente della Regione, assistito dal legale Stefano Savi, ha risposto a tutte le 180 domande formulate dai pm e respinto ogni accusa. Il governatore, inoltre, ha depositato una memoria difensiva di 17 pagine a integrazione dei verbali.

Le 180 domande dell’interrogatorio-fiume di Toti

Il colloquio con i magistrati titolari dell’indagine sulla corruzione nel porto di Genova, con la presenza anche del procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati, è iniziato intorno alle 11 ed è terminato poco dopo le 19 nella caserma del Roan della Gdf, dove Toti è rimasto per la firma dei verbali e quindi alla rilettura del lungo interrogatorio.

Come riportato da Ansa, le domande preparate dai pm Federico Manotti e Luca Monteverde, a capo dell’inchiesta, sono state relative ai finanziamenti ricevuti non solo da Aldo Spinelli e Francesco Moncada, ma anche dal re delle discariche Pietro Colucci e da altri imprenditori. Nel corso del faccia a faccia sono state affrontate anche le accuse sul presunto voto di scambio. Nell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice Paola Faggioni, Toti aveva scelto il silenzio

L’attenzione sul questo passaggio dell’inchiesta era amplificata anche in relazione alla decisione di Giovanni Toti di dimettersi o meno dal suo incarico di presidente di Regione, scelta che dipende dalla revoca dei domiciliari. In questo senso, è attesa la presentazione della richiesta al gip da parte dell’avvocato Savi. Se l’istanza fosse respinta, la Liguria potrebbe prepararsi a nuove elezioni.

La memoria depositata da Toti

A corredo dell’interrogatorio, il presidente della Liguria, inoltre, ha depositato, una memoria difensiva di 17 pagine per “spiegare le linee politiche e morali – è scritto nel documento – che, da quanto ho assunto l’onore di guidare Regione Liguria, hanno sempre informato l’attività perseguita dalla Giunta regionale nella unica prospettiva di servire il bene e l’interesse comune dei cittadini liguri e delle loro istituzioni”.

“Voglio restituire alla mia figura di uomo e di servitore dello Stato la Dignità che ho costantemente cercato di preservare”, inizia così il testo presentato da Giovanni Toti, che, con grande sorpresa da parte sia degli inquirenti sia della stessa difesa, è comparsa in serata sul sito di una televisione locale genovese, mentre l’interrogatorio era ancora in corso.

“Ogni euro incassato ha avuto una destinazione politica: nessun contributo ha prodotto arricchimento o utilità personale a me, agli altri appartenenti al mio partito o a terzi privati” si legge ancora nella memoria difensiva riportata da Ansa.

“Ogni dazione di denaro – ha scritto Toti – è stata accreditata con metodi tracciabili e rendicontata. Del pari tutte le spese sostenute sono state rendicontate e pubblicizzate in termini di legge e anche oltre. I bilanci e i rendiconti sono stati (e sono ancora) pubblicati sui siti internet delle organizzazioni politiche a mio sostegno”.

“Nell’ordinanza di custodia cautelare – si legge ancora in un passaggio – così come nell’intero impianto accusatorio si analizza solo una limitatissima parte dei rapporti tra amministrazione, Presidente, e mondo del lavoro e delle imprese. E di tale limitatissima parte si fa paradigma per tutto il resto”.

“Al contrario – sostiene Toti – l’atteggiamento e l’animus dei rapporti e dei contesti analizzati dovrebbe invece essere esaminato e interpretato alla luce della generalità e molteplicità dei rapporti di un lunghissimo periodo”.