Sanità – Tra 2009 e 2019 la spesa è calata in Italia

Con il Covid il rapporto tra spesa sanitaria e PIL è tornato a crescere, ma resta sotto il 10%. Germania e Francia sopra il 12%

La pandemia ha avuto un effetto dirompente sui sistemi sanitari di tutto il mondo, riportando il tema al centro dell’agenda politica. Ma quanto spendono i Paesi per il sistema sanitario rispetto al PIL? E qual è stata l’evoluzione della spesa dal 1990 a oggi nei paesi più sviluppati del pianeta?

Prima del Covid-19: negli USA la spesa sanitaria maggiore

Se guardiamo al rapporto tra spesa sanitaria e PIL, a differenza di quello che si può pensare, al primo posto della classifica tra i Paesi più sviluppati al mondo si posizionano gli Stati Uniti che, nel 2019, registravano una spesa pari al 16,8% del PIL. A seguire si piazzava la Germania con l’11,7%, la Svizzera con l’11,3% e la Francia con l’11,1%. Ma come mai è così alta la spesa sanitaria negli USA? Ecco alcuni numeri che aiutano a comprendere il motivo: solo per il diabete vengono spesi oltre 100 miliardi di dollari, per la cardiopatia ischemica 88,1 miliardi e per il dolore alla schiena e cervicalgia 87,6 miliardi.

E l’italia? Tra gli oltre 40 Paesi citati nel rapporto OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, in che posizione si classifica il Belpaese?
Sempre con riferimento ai dati del 2019, l’Italia si trova al 21esimo posto dietro a nazioni come Cile, Finlandia, Spagna e Nuova Zelanda. Nell’ultimo anno pre-Covid la spesa sanitaria nello Stivale si fermava infatti all’8,7% del PIL.

Effetto Covid: cresce la spesa sanitaria

L’arrivo della pandemia ha inevitabilmente cambiato l’andamento della spesa sanitaria nel 2020. In questo caso sono presenti i dati solo di alcune nazioni, ma offrono comunque un quadro significativo. In Germania, per esempio, la spesa è passata dal 11,69% del PIL del 2019 al 12,53% del 2020, in Francia dall’11,11% al 12,37%, in Svezia dal 10,92% al 11,44%.
Come prevedibile, tutti i Paesi sembrano quindi confermare un trend in crescita o in forte crescita. Nel Regno Unito l’incremento è stato addirittura di 2.6 punti in un solo anno. E l’Italia? Nel nostro Paese – secondo le stime OCSE – la spesa sanitaria in percentuale rispetto al PIL, nel 2020 ha raggiunto quasi i 10 punti, passando dall’8,66% del 2019 al 9,71% dell’anno successivo.

L’evoluzione della spesa sanitaria in Italia

E, prima del Covid, com’è cambiata negli anni la spesa sanitaria rispetto al PIL in Italia? Se paragoniamo i numeri di oggi a quelli di trent’anni fa, vediamo una crescita di quasi 2 punti percentuali: dal dato di poco inferiore al 7% (6,99%) del 1990 siamo passati all’8,67% del 2019. Non si è però trattato di una crescita costante, perché nel mezzo non sono mancate inversioni di marcia. Tra il 2009 e il 2019 il dato è infatti addirittura diminuito. Nel 2009 la spesa sanitaria era pari all’8,95% del PIL mentre dieci anni dopo era scesa di 0.28 punti.

Com’è calcolato il dato?

La spesa sanitaria misura il consumo finale di beni e servizi sanitari (ossia la spesa sanitaria corrente) compresa l’assistenza sanitaria personale (cure curative, riabilitative, a lungo termine, servizi ausiliari e beni medici) e servizi collettivi (prevenzione e servizi di sanità pubblica così come l’amministrazione sanitaria), ma escludendo la spesa per investimenti. L’assistenza sanitaria è finanziata attraverso un mix di modalità di finanziamento, tra cui la spesa pubblica e l’assicurazione sanitaria obbligatoria (“governativa/obbligatoria”), nonché l’assicurazione sanitaria volontaria e fondi privati ​​come i pagamenti diretti delle famiglie, ONG e società private (” volontario”). Tale indicatore è presentato come totale e per tipologia di finanziamento (“Governativo/obbligatorio”, “Volontario”, “Di tasca propria”) ed è misurato come quota del PIL.