L’Italia è ben nota per la propria industria navale. Stagione dopo stagione, infatti, i nostri cantieri sono in grado di produrre delle vere e proprie meraviglie. Basti pensare alle tante navi da crociera che solcano i mari e sono di marchio nostrano. Che dire invece degli yacht. Si sta facendo un gran parlare, di recente, di una nave a dir poco magnifica. Il nome scelto per inaugurarla è Avanguardia, e non si fa fatica a comprenderne la ragione, del resto.
Il primo impatto estetico che si ha con questo sogno di ingegneria è assoluto stupore. L’idea di fondo era quella di veder solcare il mare aperto a un gigantesco cigno bianco. Una sorta di fiaba, quasi. L’effetto garantito è proprio questo, dal momento che la struttura richiama l’animale sotto numerosi aspetti, laddove possibile. Un mega yacht unico al mondo anche solo per il costo di realizzazione. Al fine di completare questa produzione, infatti, sono stati richiesti ben 500 milioni di dollari. Una cifra che, se convertita nella nostra valuta, corrisponde a circa 466 milioni di euro. Questa opera avveniristica dell’industria navale è la sintesi tra i confini della tecnologia e i massimi livelli di design applicati alla nautica. Si tratta di uno yacht da 137 metri articolato su cinque ponti, progettato dal designer italiano Pierpaolo Lazzarini, che per ora rimane però un concept da mezzo miliardo di dollari.
Il mega yacht italiano a forma di cigno ispirato a Mazinga
A saltare subito agli occhi la caratteristica principale di questa imbarcazione dalla forma di un cigno con la testa semovente che funge da torre di controllo, ma che reclinandosi sul livello del mare e staccandosi diventerebbe un tender di 16 metri, un motoscafo a tutti gli effetti.
“Inconsciamente mi sono ispirato a Mazinga, con Tetsuya che si attacca al corpo di questo gigante per guidarlo” svela Pierpaolo Lazzarini spiegando come la soluzione futuristica sia una citazione del celebre manga degli anni ‘70.
Il mega yacht italiano a forma di cigno: la testa diventa un tender
Per consentire il movimento del “collo del cigno” in acqua il progettista ha spiegato che sarebbe necessario “un meccanismo, un carro gru a tre snodi con pompe elettro-idrauliche, che farebbero muovere la struttura. Ovviamente la barca secondaria deve essere il più leggera possibile, realizzata per esempio in composto o in fibra di carbonio”.
Un’idea che richiederebbe, però, in caso di realizzazione delle modifiche all’aspetto dello yacht: “Un meccanismo del genere, come quello del collo, avrebbe degli ingombri tali da dover rivedere un minimo il design” ha spiegato Lazzarini.
Il mega yacht italiano a forma di cigno: le caratteristiche
Avanguardia sarebbe in grado di raggiungere i 18 nodi di crociera, grazie al motore centrale MTU Roll-Royce che spinge l’imbarcazione, mentre due motori laterali permettono di sterzare.
L’imbarcazione di lusso è stata progettata per ospitare ben 60 passeggeri e presenta al suo interno due piste di atterraggio per elicotteri, un garage e una piscina, oltre che interni sfarzosi e all’altezza della modernità.
Se fosse realizzato, con i suoi 160 metri (estensione del collo compresa) lo yacht sarebbe il quinto più grande al mondo.