Alluvione, ora è allarme infezioni: cosa si rischia

Le acque alluvionali possono essere contaminate dai sistemi fognari, con possibili impatti sulla salute

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

L’Emilia-Romagna, ancora alle prese con le gravi conseguenze dell’alluvione degli scorsi giorni, si trova ad affrontare anche un’ulteriore emergenza sanitaria. Attualmente, una preoccupazione crescente riguarda il rischio di infezioni associato alle recenti alluvioni. Le acque che si sono riversate durante il disastro potrebbero essere state contaminate dai sistemi fognari, da sostanze chimiche e dai rifiuti agricoli o industriali, con possibili conseguenze per la salute pubblica.

Dopo l’alluvione scatta l’allarme sanitario

L’allarme riguardante il rischio di infezioni in seguito all’alluvione è stato lanciato dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA). Intervistato da La7, il presidente Alessandro Miani ha dichiarato: «Dopo un’alluvione aumenta il rischio di infezioni, in special modo per anziani e bambini. Dall’epatite A alle infezioni batteriche dovute a escherichia coli o salmonella». L’acqua stagnante, inoltre, attira le zanzare, che «aumentano il rischio di trasmissione di altre malattie».

Preoccupazioni condivise anche da Matteo Bassetti, direttore di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova: «Oggi il vero rischio per gli abitanti delle zone alluvionate in Romagna sono le infezioni che potrebbero essere davvero gravi. Convivere e avere continuo contatto con le acque fognarie e con le acque che sono state a contatto con le carcasse degli animali pone la popolazione più fragile – bambini e anziani – a rischio di gastroenteriti, dermatiti e congiuntiviti. Attenzione all’epatite A, alla salmonella, ai colibatteri, ma anche ad ameba e leptospire. Il rischio di epidemie è possibile e deve essere evitato con ogni mezzo».

A Conselice, nel Ravennate, nella giornata di ieri sono giunti la direttrice dell’Azienda Unità Sanitaria Locale (Ausl) di Ravenna e la vicepresidente della Regione con delega alla Protezione Civile, Irene Priolo. Anche i dirigenti sanitari confermano la presenza di potenziali pericoli per infezioni cutanee o gastrointestinali. Si sta valutando l’ipotesi di effettuare vaccinazioni preventive come misura di profilassi. A Conselice potrebbero volerci 10 giorni perché l’acqua riesca a defluire del tutto. 

Alluvione Emilia-Romagna, le norme da seguire

Per affrontare questa situazione, il Comune di Ravenna ha diffuso un vademecum preparato dall’Azienda Unità Sanitaria Locale (Ausl) Romagna. L’obiettivo di tale documento è fornire linee guida e norme di comportamento per i cittadini e i volontari coinvolti. Al fine di ridurre il rischio di contaminazione delle acque, vengono suggeriti corretti comportamenti da adottare, compresi una serie di consigli sulla pulizia e disinfezione che sono riportati nel vademecum.

Le indicazioni fornite mirano a ridurre il rischio di infezioni dovute alle acque reflue. È consigliato indossare sempre stivali o calzature robuste per protezione, evitando ciabatte o infradito. È raccomandato evitare che i bambini giochino nelle aree allagate con l’acqua e il fango. Inoltre, si suggerisce di indossare guanti in caso di previsto contatto con l’acqua e si consiglia di lavare accuratamente le mani con sapone e acqua corrente. Per quanto riguarda i vestiti che potrebbero essere contaminati da fango e liquami, si raccomanda di lavarli con acqua calda.

Per l’abbigliamento raccomandato durante le operazioni di rimozione e smaltimento di materiale e fango, è consigliabile indossare guanti impermeabili, facilmente lavabili e disinfettabili. Inoltre, si consiglia di utilizzare stivali o calzature adeguate in materiale impermeabile, facilmente lavabile e disinfettabile. L’abbigliamento dovrebbe essere lavabile a 60°C, oppure si può optare per una tuta monouso o una tuta in materiale facilmente lavabile e disinfettabile. Se possibile, si suggerisce anche di indossare occhiali o una visiera in materiale lavabile e disinfettabile.

Tuttavia, la Regione Emilia-Romagna sottolinea che al momento non vi è alcuna allerta sanitaria nelle zone colpite dall’alluvione. Le raccomandazioni fornite dall’Ausl sono considerate come linee guida generali, da seguire per evitare i potenziali rischi derivanti dall’accumulo d’acqua ancora presente nella zona ravennate. Esaminiamo quindi le indicazioni contenute in questo vademecum e quali sono i consigli da seguire dopo la drammatica alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna.

I rischi: tetano, infezioni gastrointestinali e muffe

Tra i pericoli evidenziati nel documento, viene posto l’accento sul rischio di tetano. Viene sottolineato che è necessario essere vaccinati contro il tetano e che la vaccinazione deve essere valida (l’ultima dose di richiamo deve essere stata somministrata entro gli ultimi 10 anni). L’Azienda Unità Sanitaria Locale (Ausl) invita le persone che necessitano di un richiamo vaccinale a recarsi presso gli ambulatori vaccinali delle sedi di Lugo, Faenza, Ravenna e Cervia durante gli orari di apertura senza bisogno di prenotazione. Inoltre, viene indicata la possibilità di effettuare la vaccinazione senza appuntamento presso la Casa della Comunità di Conselice, solo per i residenti del comune, nella mattinata di venerdì 26 maggio, dalle 9:30 alle 13:00.

Un altro rischio evidenziato è quello delle infezioni gastrointestinali. Quando l’alluvione colpisce il sistema fognario e i reflui, aumenta il rischio di contrarre infezioni che coinvolgono il sistema gastrointestinale e si manifestano con sintomi come vomito e/o diarrea. Per questo motivo, si raccomanda di evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche di fango e ogni volta che è possibile lavarsi con acqua e sapone.

È importante anche prestare attenzione alle muffe e alle spore che possono svilupparsi a causa dell’acqua stagnante e dell’umidità. Queste muffe e spore possono rappresentare un pericolo per la salute. Si consiglia di aerare il più possibile le zone dell’abitazione colpite dall’alluvione, in modo da favorire l’asciugatura di pareti e pavimenti. In caso di contatto ravvicinato con superfici coperte da muffe, si raccomanda di coprire il naso e la bocca con un panno o una mascherina, preferibilmente di tipo FFP2.

Raccomandazioni anche per acqua corrente ed elettricità

Nel vademecum si forniscono anche informazioni sull’utilizzo dell’acqua corrente. Per le zone colpite dall’alluvione, si raccomanda di fare riferimento alle indicazioni fornite dal comune di residenza per sapere se l’acqua erogata è potabile o meno.

Per quanto riguarda l’elettricità e il gas, viene sottolineato di non accendere luce, gas o elettrodomestici se l’impianto o le prese sono state bagnate. La riaccensione dovrebbe avvenire solo dopo che un personale qualificato ha effettuato un controllo. Si consiglia di prestare attenzione in particolare a generatori a combustione, in quanto possono produrre monossido di carbonio. Si suggerisce di utilizzarli preferibilmente all’aperto, in aree ben ventilate. Raccomandazioni anche per i generatori a combustione, per esempio di fare attenzione poiché possono emettere monossido di carbonio e altre sostanze pericolose che sono inodore. Pertanto, è importante utilizzarli in modo sicuro, preferibilmente in aree esterne e ben ventilate.