Inizia, finalmente, a migliorare la situazione in Emilia-Romagna e nelle altre regioni colpite dalle piogge intense, ma non è ancora finita. Proseguono gli interventi di assistenza alla popolazione interessata dall’ondata di maltempo che ha colpito il Nord Italia. Sono oltre 8mila gli uomini e le donne della Protezione civile presenti dal 15 maggio in Emilia-Romagna, a cui si aggiungono tecnici e funzionari di Comuni, Province, Prefetture, di enti territoriali e della struttura di Protezione civile regionale.
Il Capo della Protezione civile Fabrizio Curcio è ritornato ieri sui territori colpiti partecipando a due riunioni operative, uno presso il CCS-Centro Coordinamento Soccorsi della Prefettura di Forlì Cesena e l’altro presso quello della Prefettura di Ravenna.
A Ravenna è arrivata anche la premier Giorgia Meloni, che ha deciso di anticipare il rientro in Italia dal G7 di Hiroshima, per seguire da vicino l’emergenza maltempo. “Noi abbiamo una Protezione Civile straordinaria”, ha affermato Meloni, “al G7, la Presidente del Fondo monetario internazionale davanti ad una serie di leader ha detto che l’Italia ha una delle Protezioni Civili migliori del mondo, se non la migliore”.
Quasi 3mila persone e 1.700 volontari sono al lavoro in Emilia-Romagna per un totale di 4.556. Degli oltre 1.100 volontari, 374 appartengono alle colonne mobili regionali di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Alto Adige, Lombardia, Lazio, Toscana, Abruzzo e Umbria. A queste si aggiungono i 612 volontari dell’Emilia-Romagna e i 139 appartenenti alle organizzazioni nazionali di volontariato.
Indice
Maltempo in Emilia-Romagna
I danni sono ingentissimi, la conta non risparmia nessuno purtroppo. La buona notizia per la Romagna almeno è il rientro di parte della popolazione nelle proprie casse messe in sicurezza: è infatti sceso a 26.324 il numero delle persone costrette fuori casa, rispetto alle circa 36mila di ieri: per l’esattezza, 19.500 nel Ravennate, 4.918 in provincia di Forlì-Cesena e 1.906 nel Bolognese.
Gli interventi di assistenza alla popolazione proseguono 24 ore su 24, grazie a tutte le forze in campo: 5.370 persone, di cui circa 4mila nel Ravennate, 734 nel Bolognese, 632 nel Forlivese-Cesenate e 4 nel Riminese, sono accolti in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni: scuole, palazzetti e palestre; le altre hanno trovato sistemazioni alternative, come seconde case o case di amici e parenti.
Restano 43 i Comuni coinvolti dagli allagamenti e, sul versante del dissesto idrogeologico, risultano attive circa 305 le frane concentrate in 54 Comuni.
Per quanto riguarda le previsioni meteo, anche per la giornata di oggi lunedì 22 maggio è stata confermata l’allerta rossa in alcune aree dell’Emilia-Romagna per criticità idraulica: in particolare, su montagna, bassa collina, pianura e costa romagnola, collina e pianura bolognese.
Allerta arancione invece sulla pianura modenese. Anche se non si prevedono significativi aumenti dei livelli dell’acqua, le residue piogge previste – fa sapere la Protezione civile – determineranno un rallentamento dell’esaurimento delle piene su tutti corsi d’acqua della regione.
Previste deboli piogge sparse localmente anche a carattere di rovescio sulle aree appenniniche durante le ore centrali della giornata. Nelle aree collinari della Romagna e dell’Appennino bolognese, attenzione al rischio frane, alcune delle quali si sono già attivate nei giorni scorsi.
Le strade e la viabilità in Emilia-Romagna
Ancora tantissimi i disagi sulle strade: sono 622 le strade chiuse, di cui 225 chiuse parzialmente e 397 totalmente. Complessivamente, 236 a Bologna, 201 in provincia di Forlì-Cesena, 139 nella provincia di Ravenna e 46 nel Riminese.
Tutte le squadre di rilevatori, soprattutto nel Ravennate e in provincia di Forlì-Cesena, sono in campo per ulteriori aggiornamenti, anche con i droni dove le strade non sono più percorribili.
I treni in Emilia-Romagna: tutte le info utili
Per quanto riguarda i treni, sono tanti i punti delle ferrovie in cui la forza dell’acqua ha eroso il terreno e il pietrisco su cui poggiavano i binari, rendendo necessaria la ricostruzione prima della posa di nuove rotaie. Danneggiati in più punti anche i cavi di trasmissione dati per l’interfaccia con i sistemi di circolazione.
Sono complessivamente oltre 350 le persone, 60 i mezzi e 21 le imprese appaltatrici messe in campo da RFI per il ripristino dell’infrastruttura danneggiata. Al momento la stima dei danni è di oltre 90 milioni di euro.
Trenitalia fa sapere che continua ad essere sospesa dal 16 maggio la circolazione sulle linee Bologna-Ancona e Ferrara-Ravenna-Rimini, in particolare i treni sono fermi tra Faenza e Forlì, Ferrara e Ravenna, Ravenna e Faenza, Ravenna e Castelbolognese. Ancora difficile fare previsioni di riapertura per le linee Faenza-Ravenna e Ferrara-Ravenna, a causa dell’incompleto deflusso dell’acqua che non consente la verifica totale dell’infrastruttura.
Danni ingenti sono confermati fra Lugo e Russi e fra Lugo e Castelbolognese, linee già pesantemente danneggiate dalla prima alluvione. Impossibile, al momento, garantire collegamenti alternativi su strada.
La Regione ha comunicato però che da lunedì 22 maggio i treni riprenderanno a circolare fra Forlì e Rimini, riducendo l’interruzione della linea Bologna-Rimini al tratto compreso fra Faenza e Forlì. Il passaggio dei treni avverrà con una riduzione iniziale della velocità, che verrà gradualmente aumentata nel corso della giornata. Riapre oggi, sempre con una iniziale riduzione di velocità, anche la linea Ravenna-Rimini.
Proseguono intanto i lavori di ripristino nel tratto ancora interrotto con l’obiettivo di riaprire interamente la linea prima del ponte del 2 giugno.
I treni regionali della linea Milano/Piacenza e Rimini/Ancona sono regolari fra Milano/Piacenza e Bologna con prolungamento a Faenza a cadenza oraria e fra Rimini e Ancona con prolungamento su Forlì a cadenza oraria. Fra Faenza e Forlì sarà attivo un servizio di autobus.
La Regione fa sapere anche che, in considerazione della viabilità stradale non ancora completamente ripristinata, potrebbe non essere possibile garantire l’interscambio immediato treno/bus. Chi si mette in viaggio deve calcolare circa 1 ora in più di tempo per gli spostamenti rispetto ai normali tempi di viaggio fra Bologna e Rimini.
Per i treni a lunga percorrenza da e per la Puglia, alcuni continueranno a circolare su percorsi alternativi che possono comportare maggiori tempi di viaggio fino a 3 ore.
I passeggeri in possesso di prenotazione riceveranno informazioni via sms o e-mail sul proprio treno. Aggiornamenti sulla circolazione e sui treni sono disponibili sulla pagina web Infomobilità di RFI e di Trenitalia. Trenitalia ha comunque potenziato l’assistenza nelle stazioni e a bordo.
Chi chiamare in caso di necessità
Chi ne avesse necessità, e solo in caso di emergenza, può mettersi in contatto con il numero verde 800024662, attivato dalla Regione Emilia-Romagna per rispondere, 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle 20, a domande legate all’emergenza alluvione.
Ad oggi sono arrivate oltre 2.500 chiamate. Tra le maggiori richieste, si tratta di persone che necessitano di beni di prima necessità o di informazioni sulla mobilità. Le domande di intervento vanno invece fatte a Vigili del Fuoco, Protezione civile, Polizia locale, Carabinieri.
Oltre ad Arera che ha sospeso le bollette per i cittadini dell’Emilia-Romagna, in accordo con la Protezione Civile dell’Emilia-Romagna e i Comuni, il Gruppo Hera ha messo a disposizione un servizio straordinario di raccolta rifiuti per le strade colpite dell’emergenza meteo, senza limiti quantitativi e senza appuntamento.
Appena le strade torneranno agibili, Hera attiverà la raccolta per ingombranti, Raee (come per esempio frigoriferi, pc, forni, televisioni, eccetera) e altri rifiuti non differenziabili. Per quanto possibile, viene richiesto di separare le tipologie di rifiuti e di lasciarli sulla strada pubblica, in luoghi accessibili da mezzi di grandi dimensioni, quindi non sotto alberi, portici o cavi aerei e non appoggiati a recinzioni.
Come aiutare l’Emilia-Romagna
A seguito di una richiesta di assistenza da parte dell’Italia tramite il Meccanismo europeo di protezione civile, l’Unione europea ha messo a disposizione apparecchiature ad alto pompaggio. Nei prossimi giorni saranno operative per le attività di soccorso in Emilia Romagna squadre provenienti dalla Slovenia e dalla Slovacchia.
La Regione ha poi attivato una raccolta fondi per sostenere le persone e le comunità che sono state colpite da alluvioni o frane conseguenti agli eventi atmosferici estremi che si sono verificati nel mese di maggio 2023.
Chiunque può versare utilizzando queste coordinate bancarie (banca Unicredit):
- Iban: IT69G0200802435000104428964
- Causale: “ALLUVIONE EMILIA-ROMAGNA”
- dall’estero: codice Bic Swift: UNCRITM1OM0.
Il conto corrente è intestato all’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna (anche in versione abbreviata “Agenzia regionale Sic.T. Protezione civile Emilia Romagna).
Tutte le persone che vogliano dare un aiuto fattivo nelle aree colpite dal maltempo devono rivolgersi ai comuni per poter organizzare al meglio le attività.
Maltempo in Piemonte
Ma la situazione non è critica solo in Emilia-Romagna. In una Italia sempre più tropicalizzata, situazione di allerta anche in Piemonte, dove il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi, in costante contatto con la Sala operativa della Protezione civile regionale, hanno però spiegato che le zone con allerta arancione sono diminuite.
Secondo il bollettino previsionale di Arpa Piemonte valido fino alle 13 di oggi, allerta arancione ancora sulla pianura del Cuneese, all’Alta Valsusa e nelle valli Chisone, Pellice e Po per la possibilità di forti deflussi delle acque.
Allerta gialla invece per la pianura del Torinese, le valli Sesia, Cervo, Chiusella, Orco, Lanzo, bassa Valsusa, Sangone, Varaita, Maira, Stura e Tanaro e le colline. In verde il resto del Piemonte.
I livelli dei maggiori corsi d’acqua sono stazionari o in debole decrescita, che continuerà anche oggi. Arrivata la piena del Po ieri attorno a mezzanotte ai Murazzi di Torino, ma si tratta di una piena ordinaria, sotto i livelli di guardia. Restano chiusi i Murazzi e interdetti al transito i passaggi ciclopedonali in prossimità delle sponde. Già dalla mattinata inoltre si interverrà per ripristinare i danni provocati dalle precipitazioni sul manto stradale e sul verde pubblico e probabilmente, visto il bel sole oggi a Torino, non saranno necessarie altre misure nel capoluogo piemontese.
Anche il Tanaro è sotto i livelli di guardia. Invece Pellice e Varaita hanno superato il livello di guardia e il torrente Ghiandone quello di attenzione.
Per quanto riguarda le frane si segnalano numerosi fenomeni diffusi ma di piccola entità, che potranno verificarsi ancora oggi nella zona meridionale del Piemonte.
Isolato il Comune di Ribordone, in provincia di Torino, per chiusura della strada provinciale fino a oggi per la valutazione di una frana. Segnalati disagi anche su alcune strade del Cuneese e del Torinese per la chiusura di diversi tratti, superabili con viabilità alternativa.
Intanto, sono stati aperti altri 7 centri operativi comunali in provincia di Torino, con il totale salito a 97. Le previsioni meteo elaborate da Arpa indicano che la circolazione depressionaria posizionata sulla Sicilia si sposta gradualmente verso est, determinando un’attenuazione dei fenomeni che hanno interessato il Piemonte: già ieri è arrivato il primo debole sole su Torino, con ampie schiarite a partire da est e residui rovesci su zone montane e pedemontane alpine, a carattere sparso altrove.
Oggi lunedì 22 maggio la progressiva espansione dell’anticiclone atlantico sull’Europa centrale favorirà la risalita delle temperature e un’attenuazione della nuvolosità, ma potrebbero verificarsi rovesci o temporali sparsi, più consistenti sul settore sud-occidentale al mattino, a causa di infiltrazioni di aria fresca in quota. Condizioni più stabili e soleggiate sono attese per martedì. Da mercoledì 24, però, potrebbe tornare di nuovo la pioggia in Piemonte.
Maltempo in Toscana
Dopo la perturbazione che ha portato nei giorni scorsi tempo instabile, con piogge sparse, deboli o moderate nel centro-sud della Toscana, oggi splende il sole anche lì. La Sala operativa della protezione civile regionale ha emesso un bollettino di criticità con codice verde per oggi, mentre ieri era ancora giallo per il rischio di temporali forti e rischio idraulico e idrogeologico.
Nei giorni scorsi anche la Toscana infatti è stata duramente colpita dalle piogge. Le criticità hanno riguardato soprattutto la Valdelsa-Valdera, la zona Arno-Costa, e ancora le aree Etruria, Fiora e Albegna, e Ombrone.
Maltempo in Sardegna
Il maltempo intanto è arrivato anche in Sardegna, nella costa centro-orientale, a Dorgali in particolare, dove sono caduti 295 millimetri di pioggia solo nelle ultime 48 ore. La celeberrima spiaggia di Cala Luna è praticamente scomparsa. Case e negozi sono stati allagati, diverse strade sono state sconvolte da voragini e frane.
A causa delle fortissime piogge che proseguono ormai da 2 giorni, è stato anche necessario aprire le paratie della diga Pedra ‘e Othoni a Dorgali, per fare defluire le acque in eccesso nel lago del Cedrino.
Sul territorio di Dorgali, Oliena, Orosei e Galtellì il maltempo picchia duro. La sindaca di Dorgali Angela Testone ha detto che presso il Comune è stato attivato il COC (Centro Operativo Comunale) insieme agli operatori della Protezione Civile. “A Cala Gonone, la strada per Cala Fuili è stata chiusa per precauzione. La spiaggia di Cala Luna sommersa dall’acqua della mareggiata e del fiume che scende a valle. Situazione critica in località San Giovanni Su Anzu, (Le Terme) la grotta, collegata con la grotta di Ispinigoli continua a vomitare una quantità impressionante di acqua allagando tutta l’area circostante della chiesetta campestre. Il Flumineddu, che assieme al Cedrino alimenta l’invaso del lago, si è gonfiato a dismisura sommergendo tutti i ponticelli della rete di strade rurali che trova sulla sua strada”.
A Orosei, la sindaca Elisa Farris ha detto che la foce del Cedrino è stata aperta alle 13,30 circa, dopo l’autorizzazione del Genio Civile: “Abbiamo subito danni nelle strade rurali, con allagamenti che hanno interessato attività produttive e abitazioni, con qualche famiglia isolata. Grazie alla pulizia recente dei canali di raccolta delle acque nella zona di Osala/Su Petrosu e del Rio Sos Alinos effettuata di recente dal consorzio su commissione del comune di Orosei, si sono evitati danni molto più ingenti”.