Negli ultimi giorni, la Sicilia è stata teatro di intense attività vulcaniche con l’Etna e lo Stromboli in eruzione, che hanno causato significativi disagi e preoccupazioni tra la popolazione locale e i turisti. Il vulcano più alto d’Europa ha mostrato un’intensa attività caratterizzata da fontane di lava che hanno raggiunto altezze impressionanti.
Nella notte tra il 4 e il 5 luglio, l’Etna ha prodotto una colonna di fumo e cenere alta circa 4.500 metri, visibile da gran parte della Sicilia orientale.
Parallelamente, lo Stromboli ha emesso flussi piroclastici lungo la Sciara del Fuoco. L’eruzione ha raggiunto il mare, generando una colonna di cenere alta circa 2.000 metri e ha provocato lievi deformazioni del suolo e spostamenti delle stazioni di monitoraggio sismico, aumentando la preoccupazione tra gli esperti e le autorità locali.
Voli rimandati e spostati a Catania, Palermo e Comiso
Questi fenomeni hanno portato alla chiusura dell’aeroporto di Catania Fontanarossa a causa della copiosa ricaduta di cenere vulcanica sulle piste, che le hanno rese inagibili. Le operazioni di volo sono state sospese temporaneamente, causando disagi significativi ai viaggiatori.
La situazione si è evoluta rapidamente con la riapertura parziale dello scalo, consentendo le partenze ma limitando gli arrivi a due voli ogni ora. Le limitazioni operative hanno causato la cancellazione e il ritardo di molti voli, con ripercussioni a catena su tutto il traffico aereo nazionale e internazionale.
I voli in arrivo sono stati dirottati su altri aeroporti siciliani, come Palermo e Comiso, aumentando la pressione su queste infrastrutture. I passeggeri hanno dovuto affrontare lunghe attese e riorganizzazioni dei propri piani di viaggio, con numerose richieste di assistenza e rimborso ai vettori aerei.
In risposta all’emergenza, l’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ha attivato una unità di crisi per coordinare le operazioni aeroportuali e fornire informazioni aggiornate ai viaggiatori.
Le compagnie aeree hanno incrementato il numero di personale negli aeroporti per gestire le richieste dei passeggeri e facilitare le operazioni di rebooking. La situazione ha messo in luce l’importanza di piani di emergenza efficaci per gestire eventi naturali imprevisti e garantire la continuità dei servizi essenziali.
Le ripercussioni sulla popolazione siciliana
Le autorità locali hanno adottato misure restrittive per garantire la sicurezza pubblica, tra cui il divieto di circolazione per i veicoli a due ruote e la limitazione della velocità a 30 km/h nelle strade coperte di cenere.
L’Ingv, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha emesso un’allerta rossa, suggerendo il monitoraggio continuo e misure di sicurezza potenziate. La Protezione Civile ha attivato il sistema di preallarme per entrambi i vulcani, coordinandosi con le autorità regionali per gestire le eventuali emergenze.
Gli eventi eruttivi hanno avuto un impatto significativo sulla vita quotidiana dei cittadini. La cenere ha coperto le strade, i marciapiedi e le abitazioni, rendendo necessarie operazioni di pulizia su larga scala. I residenti sono stati invitati a depositare la cenere raccolta in contenitori specifici per facilitarne la rimozione.
Inoltre è stato chiesto ai siciliani di prestare particolare attenzione alla qualità dell’aria, data l’alta concentrazione di particelle vulcaniche. È raccomandato l’uso delle mascherine.