Atleti a rischio nella Senna, non solo Escherichia coli: sprechi miliardari a Parigi 2024

Ancora test rinviati e gare a rischio. Il caso Senna non si sgonfia alle Olimpiadi e la situazione salute peggiora

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Ancora un allenamento saltato nel nuoto alle Olimpiadi di Parigi 2024. Il caso Senna è ormai di caratura internazionale e l’organizzazione francese continua a essere al centro di aspre critiche. In questo caso specifico, a farne le spese sono gli atleti che venerdì 9 agosto saranno impegnati nella 10 km in acque libere. Tra loro anche l’azzurro Gregorio Paltrinieri. Il nostro campione è stato tra i più critici della decisione di coinvolgere la Senna in queste Olimpiadi e il tempo gli ha dato ragione.

Parigi 2024, che spreco la Senna

La Senna è tra i grandi protagonisti delle Olimpiadi 2024, ma in maniera tutt’altro che positiva. Le polemiche non accennano a placarsi e si ha sempre più l’impressione che sia stato fatto il passo più lungo della gamba.

Il dito è stato puntato contro le piogge ma sembra un’attenuante decisamente debole. A luglio Tony Estrangue, numero uno del comitato organizzatore, spiegava come non ci fossero particolari preoccupazioni, sottolineando il fattore-precipitazioni come se fosse il solo a influenzare le condizioni delle acque del fiume.

Il progetto ha avuto inizio svariati mesi fa, con un investimento di 1,4 miliardi di euro per poter garantire una Senna pulita per Parigi 2024, ma soprattutto un fiume balneabile per cittadini e turisti in futuro. Uno spreco bello e buono, secondo molti cittadini, che hanno addirittura organizzato una forma di protesta diffusasi online con l’hashtag #JeChieDansLaSeine.

È stata messa a rischio la salute dei nuotatori olimpionici, con la Senna che ha fallito regolarmente i test fino a inizio luglio, registrando livelli di batteri E. coli 10 volte superiori a quelli autorizzati.

Le deboli rassicurazioni

È già stato registrato un caso di malore in acqua, con l’atleta belga Claire Michel vittima di un’infezione da Escherichia coli. Gli atleti sono stati informati sui risultati delle analisi effettuate nella Senna prima della staffetta mista, sapevano del superamento della soglia regolamentare in uno dei quattro punti di prova. Si spiega come abbiano voluto gareggiare, come fossero stati davvero liberi: in assenza di un movimento di protesta unito, la massa ha scelto di gettarsi in acqua, non sprecando così il lavoro svolto negli scorsi mesi.

In termini statistici, la soglia regolamentare è fissata 1.000 e il tasso registrato era di 1.553. Due gli allenamenti cancellati lo scorso weekend, ai quali si aggiunge quello di oggi. Nel frattempo ecco le parole di Pierre Rabadan, deputato alle Olimpiadi del municipio di Parigi: “Attualmente non esiste alcun legame diretto tra la Senna e qualsiasi malattia”. Ci si nasconde di fatto dietro un dito, mentre gli esperti evidenziano come l’escherichia coli non sia l’unico pericolo in agguato.

Cosa c’è nella Senna

Altri due atleti si sono aggiunti al novero dei nuotatori affetti da sintomi di un’infezione gastrointestinale, gli svizzeri Simon Westermann e Adrien Briffod. Rai News riporta le parole di Gianni Rezza, professore straordinario di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

Per il momento il batterio è un’ipotesi. Non è però detto che sia questo l’agente che ha causato la gastroenterite di Claire Michel: “L’Escherichia coli è un indicatore di contaminazione fecale. Se nell’acqua c’è il coli, è probabile che ci siano anche altri germi, sia batteri come la salmonella, sia virus. L’esame delle feci chiarirà di cosa si tratta”.

Stando alla sua analisi, le fonti di contaminazione potrebbero fluttuare anche più rapidamente di quanto previsto. Tutto ciò rappresenta un azzardo ai danni degli atleti: “L’idea ci può stare ma non mi pare che a Londra si siano svolte le gare delle Olimpiadi nel Tamigi”.