Milan-Napoli in serie A, il confronto economico sorprende i tifosi

Il confronto economico tra Milan e Napoli che si affrontano nel big match della quinta giornata di serie A: i valori e il monte ingaggi

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Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

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Il big match della quinta giornata del campionato di serie A 2025-2026 è Milan-Napoli. I campioni in carica affrontano la squadra più in forma di questo inizio di stagione in quello che in tanti hanno già definito come la prima sfida scudetto. Dopo un avvio shock, i rossoneri hanno trovato gioco e risultati mentre gli azzurri hanno ricominciato in maniera perfetta con quattro vittorie in quattro partite. Tanti i punti in comune tra le due squadre ma, in attesa del verdetto in campo, è utile analizzare i dati e capire chi ha ottimizzato al meglio le risorse e chi vince il confronto economico tra le due squadre.

I valori del club e delle rose

Secondo le stime elaborate da Football Benchmark, il Napoli ha raggiunto un valore d’impresa di circa 1,08 miliardi di euro, entrando a pieno titolo tra i primi venti club europei. Un traguardo notevole se si pensa che poco più di vent’anni fa la società ripartiva dalla Serie C. Il Milan, invece, è cresciuto fino a raggiungere un enterprise value di circa 1,8 miliardi, consolidando il proprio ruolo di riferimento tra le grandi italiane insieme a Inter e Juventus. Nel valore delle rose invece le gerarchie cambiano. Il Napoli ha un organico da 496,1 milioni di euro, mentre il Milan ha una rosa valutata 471,8 milioni. Entrambi i club, dunque, si collocano su valori comparabili, anche se con modelli di gestione diversi.

Monte ingaggi e politiche salariali

Uno degli aspetti che meglio riflette la capacità di investimento di un club riguarda il monte ingaggi. Il Napoli spende circa 110,1 milioni di euro lordi l’anno per gli stipendi dei propri giocatori. Il Milan si colloca su una cifra simile, pari a circa 104,5 milioni di euro lordi, in calo rispetto alla stagione precedente. Questa sostanziale parità mostra come le due società abbiano scelto un equilibrio tra sostenibilità e competitività, senza spingersi verso ingaggi fuori mercato. All’interno del club rossonero, i giocatori più pagati sono Rafael Leao, Christopher Nkunku e Adrien Rabiot, tutti con stipendi da 5 milioni netti a stagione. Nel Napoli, invece, la distribuzione salariale rispecchia una strategia volta a mantenere un bilancio sostenibile, con cifre che restano lontane dai livelli della Premier League.

Strategie di mercato a confronto

La sessione estiva ha evidenziato approcci differenti. Il Napoli ha registrato spese per 115 milioni e incassi da cessioni per 126,65 milioni, ottenendo un saldo positivo di circa 11,65 milioni. Tra i nuovi arrivi figurano Rasmus Hojlund dal Manchester United, Sam Beukema dal Bologna, Noa Lang dal PSV e Miguel Gutiérrez dal Girona, con un’età media degli acquisti pari a 23,6 anni, indice di una chiara preferenza per giocatori giovani e con prospettiva. Il Milan ha seguito una linea diversa, con spese pari a 162 milioni e incassi da 176,3 milioni, ottenendo un saldo positivo di 14,3 milioni. Gli arrivi più significativi sono stati quelli di Nkunku dal Chelsea, Jashari dal Bruges e Ricci dal Torino. Anche i rossoneri, dunque, hanno puntato su un mix di giovani e giocatori già affermati, con l’obiettivo di mantenere equilibrio tra presente e futuro.