Escherichia coli nella Senna durante le Olimpiadi, 1,4 miliardi a rischio

Parigi 2024 potrebbe fronteggiare un vero e proprio buco nell'acqua, quasi letterale, con il fallimento del triathlon nella Senna

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

I test non mentono e, per quanto sia stato investito e per quanto la campagna mediatica ci abbia puntato, il triathlon nella Senna alle Olimpiadi di Parigi 2024 non è possibile. Non in termini assoluti, non ancora almeno, ma i livelli di escherichia coli sono attualmente troppo elevati.

La speranza è quella di riuscire a evidenziare un netto miglioramento nel giro di poco tempo. Intanto è ufficiale la decisione di spostare la gara da martedì 30 luglio a mercoledì 31 luglio ma, facile previsione, quest’ultima non sarà la data definitiva.

Senna balneabile

Perché è così importante riuscire a sfruttare la Senna per le Olimpiadi 2024? Si tratta di un progetto più ambizioso, che va oltre la manifestazione sportiva. Si mira ad assicurare la balneabilità della Senna ai cittadini, trasformando il fiume in un’opportunità economica e sociale, anche sotto l’aspetto del turismo.

È stato operato un investimento notevole da parte dello Stato e degli enti dell’Ile-de-France. La cifra ruota intorno a 1,4 miliardi di euro, sfruttati anche per il principale affluente, la Marna. Non un fallimento, viene sottolineato, bensì un bel po’ di sfortuna. Sembra infatti che i livelli attuali siano figli anche delle precipitazioni frequenti susseguitesi nel mese di giugno. La speranza di riuscire a dare il via alla gara, però, deriva proprio dal gran lavoro di pulizia e bonifica effettuato in precedenza.

Qualcosa che darà i suoi frutti sul lungo periodo, si spera. Al momento, però, l’aspetto mediatico non rema in favore dell’amministrazione e, per quanto si tenti di far serpeggiare un sentimento di fiducia, servirà molta più concretezza e meno promesse per trasformare la valutazione sull’ingente investimento da devastante a positiva.

Parigi 2024, il piano B per la Senna

Triathlon o morte? Niente affatto. L’organizzazione non può minimamente pensare di mettere a repentaglio la salute degli atleti in nome dell’immagine di Parigi. Se il caso Senna non dovesse rientrare, vantando numeri accettabili, si proseguirà con il piano B.

La situazione è però ampiamente fuori controllo, dal momento che le nazionali avrebbero dovuto avere la chance di allenarsi proprio in queste acque e non in piscina. Dopo l’ennesimo test annullato, è tornato a far sentire la propria voce Gregorio Paltrinieri. Il campione italiano è da tempo a dir poco polemico nei confronti di questa situazione. Ecco le sue parole a LaPresse:

“Siamo preoccupati, perché c’è una location che non abbiamo mai provato. Non puoi organizzare una gara così importante in una location che non hai mai testato. Probabilmente è freddo, probabilmente c’è corrente perché è un fiume. Molto probabilmente è sporco, perché non ci sono le condizioni per nuotare. Sono quasi sicuro che la faranno comunque lì, perché ci hanno investito troppo. Mi sembra però una presa in giro. La fanno lì per questioni economiche, ma non ci danno la possibilità di provarla”.

Per quanto si tenda a essere d’accordo con Paltrinieri sul fronte della gara a tutti i costi, in realtà si fa largo all’orizzonte un piano B. Parigi sarebbe pronta a fare un passo indietro. Meglio una figuraccia oggi che conseguenze fisiche e legali domani. Il programma del triathlon può essere posticipato fino al 2 agosto. Se la Senna non dovesse superare i test per quel giorno, la gara diventerà duathlon.