Truffa WhatsApp del codice a 6 cifre: come riconoscerla

Attenzione all'ultima truffa che sfrutta le chat di Whatsapp: identità rubate e profili bloccati

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Anno dopo anno il mondo delle truffe si aggiorna costantemente. Ciò vuol dire che occorre essere sempre al passo con i tempi in termini d’informazione, al fine di non incappare in clamorose trappole studiate per avvantaggiarsi di momenti di distrazione. Per questo motivo teniamo particolarmente a informare nel dettaglio i nostri utenti.

Parliamo dunque di una truffa che nelle ultime settimane si sta diffondendo a mcchia d’olio. Un nuovo sistema sta creando non pochi problemi agli utenti che sfruttano WhatsApp. Un gruppo di hacker non ancora identificato, infatti, sta sfruttando il famoso servizio di messaggistica istantanea per mettere in atto le proprie truffe. Centinaia di profili privati sono finiti sotto il loro controllo, rubando l’identità dei malcapitati che sono caduti nell’inganno.

Truffa WhatsApp del codice a 6 cifre: come funziona

La truffa WhatsApp del codice a 6 cifre, stando alle segnalazioni arrivate negli ultimi giorni, sfrutta il meccanismo di messaggistica istantanea dell’applicazione. Gli hacker, nello specifico, spacciandosi per un contatto conosciuto (dopo averne rubato l’identità) inviano alla persona che intendono truffare un messaggio.

Di fatto contattano con il numero di un contatto già salvato in rubrica (e utilizzando lo stesso nome e la stessa immagine del profilo) inviano un messaggio dove spiegano che, a causa di un problema, il loro account WhatsApp è stato bloccato e, per questo motivo, hanno bisogno di un aiuto per sbloccarlo. A questo punto chiedono un codice a 6 cifre che arriva davvero tramite sms. Ed è qui che ha inizio la truffa vera e propria.

L’intera storia proposta serve unicamente a distrarre l’utente. Ciò che avviene, in realtà, è un processo cui facciamo affidamento molto spesso. Si tratta di un tentativo di recupero del profilo, laddove abbiamo dimenticato i dati d’accesso. I sistemi di sicurezza odierni richiedono di riportare molto spesso un codice numerico giunto via sms, così da confermare l’identità di chi sta tentando l’accesso. Fornendo tali cifre, di fatto, stiamo autorizzando i malintenzionati a impossessarsi del profilo.

Una volta fornita la sequenza esatta, le sei cifre permetteranno ai truffatori di prendere il controllo del dispositivo, bloccare il profilo WhatsApp e usare lo stesso poi a proprio piacimento, continuando in questo modo ad ingannare altra gente. Un circolo senza fine, che si approfitta dei soggetti meno pratici di tecnologia.

Come difendersi

Il miglior modo per evitare di incappare in truffe del genere rimane, senza ombra di dubbio, la diffidenza e la costante informazione. Quando si ricevono strani messaggi che invitano a cliccare su link specifici o a fornire dati (che siano personali o random come il codice in questione) è sempre meglio non fidarsi. Potrebbe essere infatti un tentativo di pishing, o l’ultima truffa studiata a regola d’arte per raggirare gli utenti.

Nel dubbio, quindi, sempre meglio accertarsi, verificare su internet o chiedere al proprio gestore se si tratta di un’iniziativa effettivamente in atto. Sulle truffe (online ma non solo) finalizzate a rubare i dati sensibili delle persone, infatti, la Polizia Postale continua oggi a mettere in guardia, stilando sempre vademecum aggiornati e precisi sulle più diffuse e su come fare a riconoscerle e, di conseguenza, difendersi.