Le rinunce del governo Meloni: tutti i bonus 2024 cancellati

Il piano del governo Meloni per tagliare l'Irpef richiede svariati miliardi. Ecco i bonus pronti a saltare per colmare il buco

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Negli ultimi anni ci siamo enormemente abituati a veder spuntare bonus legati agli ambiti più svariati. Ad alcuni dovremo però dire addio a partire dal 2024, con il governo Meloni chiamato a fare delle scelte al fine di ridurre le aliquote Irpef. Vediamo nel dettaglio quale sarà il nuovo panorama di aiuti da parte dello Stato e per quali incentivi è partito il conto alla rovescia.

Come finanziare il taglio Irpef

La coperta rischia sempre d’essere troppo corta e il governo Meloni è alla ricerca dei necessari fondi per finanziare le operazioni che reputa necessarie. L’aumento degli stipendi potrebbe durare appena sei mesi, dal momento che il taglio del cuneo fiscale genera un buco economico considerevole.

La già annunciata riduzione delle aliquote Irpef è un elemento cruciale della riforma fiscale, al fine di passare da quattro a tre aliquote, ma per aiutare milioni di italiani è fondamentale trovare le necessarie risorse.

In questo scenario, la riforma fiscale andrà a proporre delle norme, che si traducono in tagli. Diremo quindi addio ad alcuni bonus previsti per famiglie e imprese. In merito si è espresso Maurizio Leo, viceministro dell’Economia, ha evidenziato un valore di 36 miliardi legato all’esistenza di 226 crediti d’imposta.  Ogni bonus sarà quindi trasformato in una concreta riduzione delle tasse, si spera.

Bonus 2024: quali saranno cancellati

Mancano ancora delle certezze in merito a quali bonus verranno cancellati dal governo Meloni nel corso del 2024 per finanziare le proprie manovre. Ci sono però degli indizi che indirizzano verso i crediti per le aziende che hanno scelto di investire in strumenti innovativi. Tutti gli incentivi di Industria 4.0, in pratica.

Altra prospettiva è quella di coinvolgere nell’elenco dei tagli anche l’Ace, che sta per aiuto alla crescita economica. Un bonus che oggi premia le società che scelgono di reinvestire gli utili ottenuti in azienda. Il settore delle imprese potrebbe inoltre dire addio al credito d’imposta legato alle bollette di gas e luce. Tutto ciò diventa necessario perché la cifra di cui si ha bisogno per il taglio delle aliquote Irpef è particolarmente elevato, ovvero 10 miliardi di euro, circa.

Un buco economico considerevole, che potrebbe spingere anche verso l’imposizione di un plafond per ogni detrazione e deduzione concessa. L’ipotesi sarebbe di non andare oltre il 4% del reddito, eccezion fatta per le spese sanitarie e i mutui sulla prima casa. Uno dei bonus più sfruttati negli ultimi anni è senza ombra di dubbio quello edilizio. In tutt’Italia ha contribuito in maniera evidente alla trasformazione dell’impatto estetico cittadino, pur comportando alcune polemiche legate ai soliti furbetti.

La maggioranza di governo potrebbe indirizzarsi verso un nuovo sacrificio dei bonus edilizi, purtroppo per tanti. Come detto, non ci sono conferme in merito, ma è possibile che si possa ufficializzare una riduzione di quello che è lo sconto previsto dal Superbonus.

Qualcosa di già concretizzato con l’ultima legge di Bilancio, il che spinge a presumere un ritorno di tale soluzione. Non si esclude, infine, una possibile riduzione della percentuale detraibile, legata ad altri tipi di lavorazioni, dal miglioramento energetico di uno stabile a generali interventi di ristrutturazione.