Stangata tassi di interesse: ecco i 3 strumenti in cui investire adesso

Dopo il recente aumento dei tassi di interesse di mezzo punto percentuale, sono tanti gli investitori che si chiedono che impatto avrà su risparmi e investimenti

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Dove investire quando i tassi di interesse sono alti è uno degli argomenti più dibattuti nel mondo degli investimenti da quando le banche centrali hanno iniziato ad aumentarli nel luglio 2022. Proprio recentemente, la Bce ha alzato i tassi di interesse di mezzo punto, attestandosi al 3,50%. In conseguenza del recente aumento, è utile capire come e dove investire in una situazione simile.

Tassi d’interesse: cosa sono e come funzionano

Il tasso d’interesse rappresenta il costo del denaro con cui tutte le banche di ogni Paese prendono soldi in prestito dalla Banca centrale. Viene stabilito dalle autorità monetarie nazionali, che possono essere la Bce per quanto riguarda l’Europa e la Fed per gli Stati Uniti.

Quando la Banca centrale decide di aumentare oppure diminuire i tassi d’interesse, i costi di indebitamento delle altre banche ne risentono, ed è per questo motivo che le banche a loro volta applicano dei tassi più elevati o più bassi ai propri clienti quando devono offrire dei servizi finanziari o commerciali al dettaglio.

Il tasso d’interesse è quindi un parametro importante da considerare, perché da questo dipendono l’andamento dell’economia e di riflesso anche il bilancio delle famiglie. Un tasso di interesse elevato può essere una buona notizia per chi ha risparmi da investire, poiché rende più redditizie le opportunità di investimento. Tuttavia, bisogna anche fare attenzione alle possibili conseguenze negative che un tasso di interesse elevato può avere sulle attività economiche o sui prestiti e i mutui già attivato dai cittadini.

Come le Banche centrali stabiliscono quando alzare o abbassare i tassi d’interesse

La salute della nostra economia dipende in gran parte dalla stretta correlazione tra inflazione e tassi di interesse. Questi due parametri sono strettamente legati e il loro impatto sull’economia è significativo. I tassi di interesse sono lo strumento delle Banche centrali per controllare il costo del denaro. L’aumento di questi, quindi, è una misura che le Banche centrali mettono in atto per cercare di ridurre la circolazione del denaro e quindi l’inflazione.

Quando i costi del prestito sono bassi, le persone e le imprese tendono a spendere di più, generando inflazione. Per limitarla, le Banche centrali aumentano i tassi di interesse in modo da incentivare il risparmio. La maggior parte degli esperti ritiene che l’inflazione scenderà in modo significativo in primavera/estate ma non finirà nel 2023.

Storicamente abbiamo visto che i cicli a tassi elevati non durano troppo a lungo e di solito si invertono in 2-3 anni. Considerato che siamo già a circa 9 mesi in questo ciclo, i segnali di un cambiamento del ciclo dei tassi di interesse arriveranno dalle tendenze dell’inflazione, che infatti sta iniziando a scendere. Quando l’inflazione inizia a diminuire, le Banche centrali interrompono gli aumenti dei tassi di interesse: questo è il primo segnale che le cose iniziano a cambiare.

Come investire con i tassi in aumento

Gli investitori dovrebbero essere consapevoli degli effetti delle variazioni dei tassi sui diversi strumenti finanziari, dato che l’aumento ha un impatto significativo sui mercati finanziari e sugli investimenti. In un contesto di tassi di interesse elevati, le decisioni circa gli investimenti non sono facili da prendere, anche perché è semplice andare nel panico e commettere poi degli errori.

Non è semplice infatti stabilire quali settori siano positivi durante un aumento dei tassi di interesse, perché, osservando le performance passate, non abbiamo dei riscontri univoci. Si può dire con certezza però che un aumento dei tassi di interesse comporta un maggior costo del debito pubblico.

Buoni del Tesoro

Questo significa che gli Stati emetteranno in maniera regolare dei Buoni del Tesoro (i BTP, ovvero obbligazioni emesse dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per conto dello Stato) per finanziare il proprio debito, e pagheranno a scadenze regolari degli interessi a chi li acquisterà.

Obbligazioni

L’aumento dei tassi di interesse quindi rende più remunerativi e più convenienti gli investimenti in obbligazioni, che siano statali ma anche corporate, ovvero emesse da aziende o società private.

Sarebbe meglio però orientarsi sulle obbligazioni di breve termine, in grado di offrire degli interessi più elevati, mentre invece quelle di lungo periodo risultano spesso maggiormente rischiose, visto che rischiano di svalutarsi ancora di più nel futuro. In un contesto attuale, quindi, conviene orientarsi su obbligazioni e titoli di Stato.

Conti deposito

Un altro strumento che beneficia dell’aumento dei tassi di interesse sono i conti deposito. Questi consentono di proteggere i risparmi dall’erosione naturale alla quale vanno incontro se restano fermi sul conto corrente.

Cosa non fare quando i tassi d’interesse sono alti

Sono sconsigliati tutti i tipi di indebitamento, che siano mutui e/o prestiti. Quando i tassi di interesse sono alti, infatti, allora sarà maggiore anche il costo dei finanziamenti erogati ai clienti delle banche. Quando la Banca centrale alza o riduce i tassi di interesse, i costi di indebitamento delle altre banche ne risentono.

A loro volta, queste lo riflettono sui propri clienti, applicando tassi più alti o più bassi nei propri servizi finanziari commerciali e al dettaglio, a seconda della situazione. L’aumento dei tassi di interesse si riflette poi sul risparmio delle famiglie, andando ad erodere i conti correnti e dunque il potere d’acquisto delle persone.

Da evitare anche le azioni. Le azioni generalmente soffrono a causa di tassi di interesse più elevati. Se i tassi di interesse salgono, il costo del capitale per le imprese sale. Questo, come immediata conseguenza, fa aumentare ulteriormente le spese per interessi, riduce i profitti e diminuisce la capacità di un’azienda di investire nella crescita. I mercati vedono chiaramente queste dinamiche. Quando i tassi di interesse salgono, le azioni vengono rivalutate e i prezzi delle azioni, in particolare delle società ad alto debito, sono sotto pressione.

Guardando alle imprese, però, è vero anche che tassi più alti sono spesso positivi per le imprese perché eliminano i concorrenti deboli. Le aziende più deboli hanno difficoltà a onorare il debito esistente o ad aumentare il debito, rendendole non competitive.