Le novità che hanno interessato il Superbonus nell’ultimo anno sono state tante, per questo motivo per molti è stato spesso difficile rimanere al passo e ricordarsi tutto, ecco allora una breve guida alle scadenze 2023: i termini da rispettare per non perdere l’agevolazione (e cosa cambia dopo l’approvazione del decreto crediti).
Approvato il decreto crediti: come cambia il Superbonus?
Proprio in queste ore è arrivato l'ok definito al decreto che ridisciplina alcuni aspetti del Superbonus.
Dopo gli abusi e le truffe sventate (ve ne abbiamo parlato qui), il governo aveva prima deciso di procedere con una stretta, poi aveva optato per l'abolizione definitiva della cessione del credito. Infine il passo indietro per arrivare al compromesso di oggi: con 94 voti a favore, 72 contrari e 2 astensioni, in Senato mercoledì 5 aprile è stato approvato il decreto crediti, un testo normativo che detta una nuova disciplina per i crediti edilizi, compresi quelli riconosciuti dal Superbonus.
Le principali novità riguardano le scadenze (di cui parleremo dopo) e i crediti "bloccati" delle aziende. Molte imprese che hanno iniziato i lavori facendo riferimento a una normativa si sono ritrovati poi a finirli (o continuarli) proprio mentre il legislatore interveniva sulla stessa, rimescolando le carte in tavola. Il risultato sono oltre 19 milioni di euro rimasti fermi, che chi credeva di poter riscuotere sotto forma di sconti fiscali non ha potuto più utilizzare.
Il decreto crediti mira oggi a sbloccare proprio questa situazione. Nello specifico:
- alle banche e gli istituti di credito verrà data la possibilità di convertire i crediti in Btp (qui per saperne di più), ma non prima del 2028 e solo se almeno decennali;
- in futuro sarà predisposta una piattaforma - gestita da privati e non dallo stato - per poter acquistare o cedere crediti, sbloccando così la riscossione degli stessi.
Resta ferma, comunque, la possibilità degli enti bancari di procedere alla cessione dei crediti siglando specifici accordi (qui le banche che già lo fanno).
Le nuove scadenze da rispettare nel 2023 per non perdere il Superbonus
Come accennato sopra, il decreto crediti è intervenuto dettando una nuova disciplina per le scadenze.
In particolare, la cessione dei crediti e lo sconto in fattura sono stati confermati per beneficiari dei bonus edilizi, ma solo in determinati casi. Il Parlamento ha infatti concesso delle proroghe specifiche, ovvero:
- il Superbonus 110% potrà essere richiesto sugli edifici unifamiliari e assimilati (villette) fino al 30 settembre 2023 se, al 30 settembre 2022 i lavori hanno raggiunto almeno il 30% del completamento;
- alla cessione dei crediti potranno accedere fino al 30 novembre 2023 tutti coloro che, al 17 febbraio di quest'anno, non avevano ancora ricevuto l'ok del cessionario ma solo per le spese effettuate nel 2022 (e con il pagamento di una mora di 250 euro);
- sia lo sconto in fattura e che la cessione del credito saranno riconosciuti invece per gli interventi riguardanti caldaie, infissi e pannelli fotovoltaici, ma solo preventiva dimostrazione (prova) che i lavori o gli acquisti siano risalenti a un periodo precedente al 16 febbraio 2023.
Infine, le detrazioni fiscali spettanti si potranno spalmare nell'arco di dieci anni. Viene meno quindi il termine massimo di quattro anni fissato in precedenza, ma solo per i costi sostenuti nel 2022.