La crescente importanza dei carburanti sintetici deriva dalle rilevanti notizie provenienti dall’Europa. Dopo aver raggiunto un accordo con la Germania, la Commissione Europea ha annunciato che i motori termici tradizionali potranno essere utilizzati solamente in combinazione con i cosiddetti e-fuel a partire dal 2035. Di conseguenza, anche la tua automobile sarà autorizzata a circolare solo se utilizza carburanti sintetici a impatto ambientale ridotto.
Come funzionano gli e-fuel
Il termine “carburante sintetico” si riferisce a un tipo di combustibile utilizzato per alimentare i motori tradizionali, non solo per le automobili, che ha un impatto ambientale ridotto o nullo. Questo è possibile grazie al processo di produzione del combustibile chiamato elettrolisi dell’acqua, che comporta la generazione di idrogeno. Successivamente, l’idrogeno viene unito con il CO2, ovvero l’anidride carbonica.
In questo processo, l’idrogeno prodotto dall’elettrolisi dell’acqua viene combinato con l’anidride carbonica, che può provenire da diverse fonti, come ad esempio le emissioni industriali. Questa reazione chimica produce i cosiddetti electrofuel o carburanti sintetici, che possono essere utilizzati nei motori tradizionali senza contribuire in modo significativo all’inquinamento atmosferico. Poiché l’idrogeno utilizzato nella produzione dei carburanti sintetici viene generato utilizzando energia rinnovabile, come l’eolico o il solare, il ciclo di combustione dei motori che utilizzano questi carburanti risulta neutro in termini di emissioni di carbonio, contribuendo quindi a ridurre l’impatto sull’ambiente.
La posizione dell’industria automobilistica sugli e-fuel
L’industria automobilistica rappresenta un punto di osservazione rilevante per i cambiamenti in corso, poiché si trova al centro di molteplici tendenze, che vanno dalla demografia alla digitalizzazione. Un interessante dibattito sul futuro di questo settore è avvenuto durante l’incontro tenuto presso la Filarmonica dal titolo “Nascita della nuova industria dell’auto”, che ha visto la partecipazione di Luca De Meo, CEO del Gruppo Renault e Presidente dell’ACEA.
Durante questo incontro, è stata affrontata la tematica dei carburanti sintetici, che verranno presto usati per le auto di Formula 1: «Gli ultimi 5 – 7 anni nel mondo dell’automobile stiamo vedendo una velocità di evoluzione che non vedevamo da tanti decenni. Siamo su dei temi legati al modo della propulsione delle autovetture con il cambio quindi da combustione all’elettrico piuttosto che idrogeno. Sperimenteremo i carburanti sintetici nelle auto di Formula 1, tutte cose che permetteranno poi di avere ulteriori sviluppi anche nelle auto di serie»
Quali sono i vantaggi dei carburanti sintetici
Tra i principali sostenitori dell’utilizzo degli e-fuel in auto c’è la eFuel Alliance, un gruppo di interesse che promuove proprio la produzione industriale di questi carburanti sintetici e che riunisce, tra gli altri, grossi nomi del settore energia, componentistica e trasporti come Exxon Mobil, Repsol, Eni, Neste, Siemens Energy, Bosch, Mahle, ZF, Iveco e Mazda.
Secondo l’eFuel Alliance gli elettrocombustibili offrono diversi vantaggi nei prossimi obiettivi di decarbonizzazione e alcuni li riportiamo qui sotto.
- A livello globale, vi è un considerevole potenziale di energia rinnovabile che può essere catturato e immagazzinato mediante l’utilizzo di eFuel e successivamente distribuito attraverso le infrastrutture già esistenti. Questa situazione offre l’opportunità di sfruttare fonti di energia rinnovabile, come il solare, l’eolico, e convertirle in eFuel per alimentare il settore dei trasporti senza la necessità di modifiche ingenti alle infrastrutture esistenti.
- Usando gli eFuel, le auto con motori convenzionali a gas, diesel e benzina potrebbero essere già oggi neutrali dal punto di vista delle emissioni di CO2.
- Gli eFuel possono essere introdotti rapidamente sul mercato e quindi resi facilmente disponibili ai consumatori. Non è necessario costruire una nuova e costosa infrastruttura.
- Rappresentano un valido contributo alla riduzione significativa delle emissioni di CO2 del traffico stradale.
- Possono essere facilmente immagazzinati e trasportati su lunghe distanze senza alcuna perdita di energia. Risolvono un problema centrale della transizione energetica: l’impossibilità di immettere continuamente energia rinnovabile nella rete e quindi di averla sempre a disposizione.
- Gli eFuel emettono una quantità di ossidi di azoto e di particolato significativamente inferiore rispetto ai carburanti convenzionali.
- L’efficienza energetica di un’auto alimentata con e-Diesel prodotto da fonti rinnovabili in Nord Africa è del 46% (contro un 77% di un’auto elettrica spinta da energia rinnovabile prodotta in Germania), quindi superiore a quanto riportato da altre pubblicazioni.
Le difficoltà dei carburanti sintetici
Le case automobilistiche stanno mostrando interesse nella ricerca e produzione di carburanti sintetici e alternativi, poiché sono consapevoli che una transizione completa verso veicoli completamente elettrici potrebbe comportare sfide in termini di occupazione e sostenibilità di alcuni marchi. La produzione di un combustibile alternativo consentirebbe di utilizzarlo sia in forma pura che miscelato con i carburanti tradizionali, senza la necessità di apportare modifiche significative al motore dei veicoli.
Tuttavia, ci sono posizioni critiche nei confronti dell’uso degli e-fuel nelle auto, come quelle espresse da Transport & Environment (T&E), un’organizzazione indipendente che promuove politiche di trasporto a zero emissioni e che conta membri come Legambiente, Kyoto Club e Cittadini per l’Aria. Secondo queste voci critiche, gli e-fuel sono considerati un “cavallo di Troia” utilizzato dalle compagnie petrolifere e dai produttori di motori a combustione interna per ritardare la transizione verso tecnologie a emissioni zero. Inoltre, i veicoli alimentati da carburanti sintetici presentano un impatto ambientale significativamente superiore rispetto alle auto elettriche. Uno studio recente che analizza l’intero ciclo di vita dei prodotti evidenzia che, a partire dal 2030, le auto elettriche emetteranno il 53% in meno di CO2 rispetto ai veicoli che utilizzano e-fuel. La combustione di questi carburanti, che chimicamente sono simili agli idrocarburi fossili, non contribuirà a ridurre le emissioni tossiche provenienti da una delle principali fonti di inquinamento atmosferico. Test condotti in laboratorio hanno dimostrato che le auto alimentate da e-fuel emettono la stessa quantità di ossidi di azoto rispetto ai veicoli tradizionali.
Il nodo dei costi del carburante
Altro ostacolo è il loro alto costo di produzione, che può raggiungere fino a 10 euro al litro. La domanda per questi carburanti è ancora molto bassa e l’infrastruttura necessaria per la loro creazione e distribuzione è ancora in fase di sviluppo iniziale. Ciò richiede ulteriori investimenti e progressi tecnologici. Inoltre, per raggiungere gli obiettivi fissati entro il 2035, sarà necessario un impegno significativo per sviluppare impianti in grado di raccogliere e trasformare il CO2 per soddisfare la domanda di tutti i veicoli europei. Attualmente, questi impianti sono praticamente inesistenti, quindi sarà fondamentale un intenso lavoro per crearli.
Tuttavia, c’è una notizia positiva: secondo un recente rapporto del Potsdam Institute for Climate Impact Research, il costo della produzione di benzina sintetica utilizzando l’idrogeno verde e la CO2 catturata dall’atmosfera potrebbe ridursi da cifre astronomiche a soli 1 euro al litro. Si spera quindi in una riduzione dei costi nel tempo, che potrebbe avvenire solo quando la domanda di eFuel aumenterà e il processo di produzione si ottimizzerà. L’Efuel Alliance, l’associazione che riunisce le aziende impegnate nella produzione di carburanti sintetici, ha stimato che entro il 2025 i costi dei combustibili potrebbero raggiungere tra 1,61 e 1,99 euro al litro e potrebbero continuare a diminuire fino a toccare anche 1 euro al litro.