La stretta Ue sugli e-fuel, dovranno essere 100% carbon neutral

La Commissione Ue sta studiando una deroga, chiesta dalla Germania, che permetterebbe la commercializzazione di veicoli alimentati con e-fuel anche oltre il 2035

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

L’Europa sembra aver cambiato rotta su un dettaglio cruciale riguardo allo stop alle auto endotermiche entro il 2035, consentendo l’uso degli e-fuel solo se sono completamente neutrali dal punto di vista delle emissioni di carbonio. Questa modifica è stata apportata per evitare che una scappatoia precedentemente presente nel testo permettesse la circolazione di veicoli inquinanti, nonostante fossero classificati come ecologici.

Secondo quanto riportato dall’ultima bozza del nuovo provvedimento, visionata da Reuters, i funzionari dell’Unione Europea hanno rivisto la definizione degli e-fuel ammissibili nel periodo successivo al 2035. Inizialmente, questa modifica sembra essere stata influenzata dalle pressioni della Germania, che ha insistito affinché lo stop alle auto endotermiche nel 2035 non fosse definitivo, ma lasciasse aperta la possibilità di produrre veicoli con motori endotermici a condizione che utilizzassero esclusivamente carburanti elettrici completamente neutrali dal punto di vista delle emissioni di carbonio.

Cosa sono gli e-fuel

Gli e-fuel sono una tipologia di carburante a emissioni zero, ottenuti mediante la combinazione chimica di idrogeno e anidride carbonica. L’idrogeno necessario per la produzione di e-fuel viene generato attraverso l’elettrolisi dell’acqua. Questo processo richiede notevoli quantità di energia elettrica e acqua. Tuttavia, è fondamentale che questa elettricità sia prodotta da fonti di energia rinnovabile, come il sole, il vento, il calore geotermico, l’energia idrica o maree, al fine di garantire che i carburanti sintetici siano effettivamente a emissioni zero di CO2.

In una fase successiva, l’idrogeno reagisce con l’anidride carbonica catturata dall’aria, attraverso l’uso di un catalizzatore ad alta pressione. Questo processo converte l’anidride carbonica in un vettore energetico liquido noto come e-fuel, che può essere ulteriormente raffinato per soddisfare diverse esigenze, trasformandosi in e-Benzina, e-Diesel, e-Gas o e-Kerosene.

È importante sottolineare che la produzione di e-fuel comporta l’assorbimento di anidride carbonica dall’atmosfera, e le emissioni di CO2 generate durante l’uso in motori a combustione interna sono bilanciate dalla quantità di CO2 precedentemente catturata durante la creazione del carburante sintetico. Questa è la base del concetto di neutralità carbonica associato agli e-fuel.

La Commissione Europea punta al 100% di emissioni zero

Al momento, la direttiva sulle energie rinnovabili (RED) permette l’uso di carburanti specifici se riducono le emissioni del 70%, anziché del 100%. Tuttavia, sembra che la Commissione Europea stia mirando al 100%. Secondo i sostenitori degli e-fuel, la produzione di carburanti sintetici in modo completamente neutrale per il clima non è ancora tecnicamente possibile a causa del metodo di calcolo delle emissioni, che tiene conto del trasporto, dello stoccaggio e della distribuzione dei carburanti.

L’Europa rifiuta le condizioni tedesche

Nella discussione sugli e-fuel, sembra che la linea tedesca sia stata accolta. Tuttavia, Bruxelles ha fatto un dietrofront, rifiutando alcune condizioni proposte dalla Germania. Quest’ultima aveva proposto l’introduzione di e-fuel in grado di ridurre le emissioni di CO2 del 70%. L’Europa, però, resta salda nella sua posizione: solo carburanti al 100% carbon neutral sono ammessi.

Questo è quanto emerge dalla recente bozza di revisione della legge, anticipata da Reuters. Secondo questa bozza, solo questo tipo di e-fuel saranno consentiti dopo il 2035. È importante notare che al momento non esiste alcun tipo di carburante completamente carbon neutral sul mercato.

Il testo concordato tra Berlino e la Commissione Europea definisce questi carburanti come “CO2 neutral fuels“. Tuttavia, affinché diventi un vincolo legale, l’esecutivo europeo deve ancora formalizzare i dettagli tecnici, comprese le specifiche dei combustibili che rientrano in questa categoria. La strada verso gli e-fuel sembra essere aperta, ma ci sono ancora molte sfide da affrontare.

Futuro incerto per i motori a combustione

Il gruppo industriale eFuel Alliance ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alla bozza di proposta in discussione, sostenendo che essa potrebbe, di fatto, vietare l’uso di nuovi motori a combustione a partire dal 2035, se le emissioni venissero calcolate lungo l’intera catena del valore, equiparandole a quelle generate dalla produzione di carburante elettronico. Ralf Diemer, CEO del gruppo, ha affermato chiaramente: “Ridurre le emissioni del 100% è praticamente impossibile“.

Il progetto normativo in discussione rappresenterebbe una base giuridica fondamentale per le case automobilistiche. Esso permetterebbe l’immatricolazione di nuovi veicoli solo se i motori a combustione fossero in grado di funzionare con carburanti a emissioni zero di carbonio. Questo risultato potrebbe essere ottenuto solo se tali motori fossero progettati in modo tale da non avviarsi quando alimentati con benzina che emette CO2.

Per raggiungere questo obiettivo, i produttori interessati dovrebbero sviluppare tecnologie in grado di monitorare le proprietà chimiche del carburante. Inoltre, come specificato nella bozza dell’Ue, dovrebbero creare regole per garantire l’integrità del sistema, prevenendo possibili manipolazioni. Questo compito si prospetta complesso e costoso.

Ora è fondamentale attendere la reazione del governo tedesco, che cercherà probabilmente di limitare gli impatti negativi che potrebbero derivare per l’industria automobilistica tedesca se la bozza rimanesse invariata. Tuttavia, il tempo per intervenire è limitato, poiché il documento dovrebbe essere pubblicato entro la fine dell’anno.