Il carburante green per decarbonizzare il trasporto navale

Partnership tra RINA ed Eni per sviluppare l'utilizzo di carburanti sostenibili, alternativi a quelli tradizionali, con focus principale sull'applicazione navale

Foto di Matteo Paolini

Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Eni e la società multinazionale Rina, con sede a Genova, hanno stretto un accordo con l’obiettivo di collaborare e sviluppare iniziative congiunte per contribuire al processo di transizione energetica e decarbonizzazione delle loro attività. Particolare attenzione sarà dedicata al settore del trasporto navale, nel cui ambito RINA e Eni potranno valorizzare le reciproche competenze.

Partnership per l’innovazione sostenibile nel settore navale

Andando più nello specifico, la partnership si concretizzerà nello sviluppo dell’utilizzo di biocarburante HVO (Hydrogenated Vegetable Oil) prodotto da Eni nelle bioraffinerie di Venezia e Gela e di altri vettori energetici. Inoltre, l’intesa prevede l’ideazione di iniziative che coinvolgano l’intera catena logistica dei nuovi vettori energetici e “l’adozione di metodologie certificate per il computo “tassonometrico” dei benefici in termini di minori emissioni di CO2 resi possibili dai nuovi vettori lungo tutta la catena del valore”. Sarà inoltre valutata la possibilità di realizzare sperimentazioni e progetti pilota anche nell’ambito dei processi di cattura a bordo delle emissioni di CO2 per contribuire a perseguire gli obiettivi di sostenibilità del settore navale.

La decarbonizzazione nel settore industriale e dei trasporti

Ugo Salerno, Presidente e Amministratore Delegato di RINA, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra aziende come la strada verso la decarbonizzazione dei processi industriali e dei trasporti. Grazie allo scambio di conoscenze e esperienze con Eni, si contribuirà allo sviluppo di modelli innovativi di approvvigionamento energetico. In particolare, la partnership si concentrerà inizialmente sul settore navale, un ambito complesso da decarbonizzare che richiederà l’adozione di soluzioni ispirate da iniziative applicate in altri settori industriali.

Rendere il trasporto navale più sostenibile

Il Direttore Generale di Energy Evolution di Eni, Giuseppe Ricci, ha sottolineato che Eni e Rina hanno la capacità e l’expertise necessari per contribuire in modo significativo alla decarbonizzazione del settore del trasporto navale. In un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico, ci sono diverse soluzioni che sono attualmente in fase di valutazione. Grazie a questo accordo, queste soluzioni saranno esaminate e sviluppate nel breve, medio e lungo termine, con l’obiettivo di rendere il trasporto marittimo più sostenibile e di rispondere alle esigenze degli armatori e degli operatori logistici.

Le fonti di inquinamento del trasporto navale

Il trasporto marittimo è uno dei principali responsabili dell’inquinamento atmosferico nelle zone portuali e lungo le rotte commerciali. Le navi emettono grandi quantità di ossidi di azoto (NOx), zolfo (SOx) e particolato, che possono causare gravi problemi alla salute umana e danneggiare gli ecosistemi marini. Inoltre, il trasporto navale contribuisce significativamente alle emissioni globali di anidride carbonica (CO2), contribuendo così all’effetto serra e ai cambiamenti climatici.

I problemi legati alla combustione di carburanti fossili

La maggior parte delle navi utilizza carburanti fossili ad alto contenuto di zolfo, come il carbone e soprattutto il petrolio pesante, che sono altamente inquinanti. Questi carburanti emettono grandi quantità di gas nocivi durante la combustione, aumentando l’inquinamento atmosferico. Inoltre, l’uso di combustibili fossili è responsabile di una significativa quota di emissioni di CO2 a livello globale.

Tecnologie e soluzioni per la decarbonizzazione del trasporto navale

La decarbonizzazione del trasporto navale richiede l’adozione di nuove tecnologie e l’uso di fonti energetiche più pulite. Una delle soluzioni principali è la transizione verso combustibili a basso contenuto di carbonio, come il gas naturale liquefatto (GNL) o biocombustibili sostenibili. Altre opzioni includono l’elettrificazione delle flotte costiere, l’uso di celle a combustibile a idrogeno e lo sviluppo di tecnologie per la cattura e lo stoccaggio delle emissioni di CO2.

Le sfide della decarbonizzazione del trasporto navale

La decarbonizzazione del trasporto navale presenta diverse sfide. Una delle principali è la disponibilità e l’accessibilità di fonti energetiche alternative. Attualmente, la produzione e la distribuzione di combustibili a basso contenuto di carbonio per le navi sono ancora limitate e costose. Inoltre, il dimensionamento e l’integrazione delle nuove tecnologie a bordo delle navi richiedono un’attenta pianificazione e una notevole capacità di investimento.

Gli incentivi e i regolamenti per la decarbonizzazione

Per promuovere la decarbonizzazione del trasporto navale, è necessario un mix di incentivi e regolamenti. Gli incentivi finanziari, come sussidi o agevolazioni fiscali, possono incoraggiare le compagnie di navigazione a investire in tecnologie più pulite e a utilizzare carburanti a basso contenuto di carbonio. Allo stesso tempo, i regolamenti governativi possono stabilire standard più stringenti sulle emissioni delle navi e incoraggiare l’adozione di tecnologie e pratiche sostenibili.

L’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) ha adottato diverse misure per combattere l’inquinamento del trasporto navale. A partire dal 1° gennaio 2020, è stato implementato il limite globale di zolfo stabilito dall’IMO, che ha ridotto il contenuto di zolfo nei carburanti navali al 0,5%. Questa importante misura ha avuto un impatto significativo sulla riduzione delle emissioni di SOx provenienti dalle navi e ha promosso l’utilizzo di carburanti a basso tenore di zolfo.

Inoltre, l’IMO ha stabilito un obiettivo ambizioso per il settore del trasporto navale: ridurre le emissioni di CO2 del 50% entro il 2050 rispetto ai livelli del 2008. Per raggiungere questo obiettivo, sono necessari sforzi significativi per sviluppare tecnologie e infrastrutture sostenibili, nonché per migliorare l’efficienza energetica delle navi.

Innovazione e ricerca per la decarbonizzazione

La decarbonizzazione del trasporto navale richiede un’innovazione costante e la ricerca di nuove soluzioni. Numerosi progetti e iniziative sono in corso per sviluppare tecnologie avanzate per le navi, come celle a combustibile a idrogeno, batterie elettriche e propulsori ibridi. Inoltre, si stanno sperimentando nuove fonti di energia, come l’energia eolica e solare, per ridurre il consumo di carburanti fossili.

La collaborazione tra industria, governo e istituti di ricerca è fondamentale per promuovere l’innovazione nel settore del trasporto navale e accelerare la transizione verso una flotta più sostenibile. L’investimento in ricerca e sviluppo di tecnologie pulite è essenziale per affrontare le sfide tecniche ed economiche legate alla decarbonizzazione.