Modello Isee, cambia tutto: le novità per il 2023

Nel 2023, chi avrà bisogno di calcolare il proprio Isee per accedere a bonus, sarà chiamato a utilizzare principalmente la DSU precompilata

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Con la Manovra finanziaria al countdown per giungere all’approvazione entro il 31 dicembre, sono numerose le misure ancora sospese tra l’ipotesi e l’ufficialità. Il provvedimento messo a punto dal Governo Meloni stabilisce anche modifiche all’Isee, l’Indicatore della situazione economica equivalente che misura il livello di ricchezza delle famiglie.

Cosa cambia nel 2023: dall’Isee alla DSU

Tra le principali novità per il 2023, spicca il declassamento del Modello Isee per la presentazione delle domande per accedere ad alcuni bonus. Cambiano insomma le priorità, accrescendo l’importanza della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) precompilata messa a disposizione dall’INPS. L’articolo 60 della bozza della Legge di Bilancio stabilisce che “a decorrere dall’1 luglio 2023, la presentazione della DSU da parte del cittadino avviene prioritariamente in modalità pre-compilata, ferma restando la possibilità di presentare la DSU nella modalità ordinaria”. Lo stesso Isee si basa sulla DSU per calcolare alcune spese, come per esempio le tasse universitarie.

Questo passaggio potrebbe però non essere immediato: il testo della Manovra parla infatti della possibilità di sei mesi di transizione. L’obiettivo del Governo Meloni è insomma quello di rendere più fluide le procedure per calcolare l’Isee. Finora i cittadini, per ottenere la certificazione con l’Indicatore, dovevano presentare la Dichiarazione di persona non precompilata rivolgendosi ai “soliti” canali:

  • all’ente che eroga la prestazione sociale agevolata;
  • al Comune;
  • al Caf (Centro di assistenza fiscale);
  • all’INPS.

Dal 1° luglio 2023 cambierà invece tutto, in attesa di disposizioni da parte del Ministero del Lavoro. A indicare la vita saranno soprattutto le linee guida dell’INPS sull’identità digitale, che prevedono la possibilità per ogni componente maggiorenne di un nucleo familiare di autorizzare la pre-compilazione dei propri dati utilizzando SPID di secondo livello, Carta d’identità elettronica o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).

Come ottenere il modulo Isee

Oltre che con le modalità sopra descritte, il modulo Isee precompilato è reperibile anche sul sito dell’INPS, comprensivo di tutti i dati autodichiarati dal cittadino e delle informazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate. Nel dettaglio, si tratta del canone di locazione della casa d’abitazione, dei patrimoni mobiliari, dei beni immobiliari, dei redditi ai fini Irpef e dei trattamenti Inps esenti ai fini Irpef.

Ci sono però delle informazioni da aggiungere, riguardanti i redditi e patrimoni degli altri componenti maggiorenni del nucleo familiare. Si ricorda infatti che il Modello Isee riguarda sempre tutta la famiglia, anche nel caso del modulo precompilato.

Le prestazioni per cui viene richiesto l’Isee

Tre le prestazioni per le quali veniva finora solitamente richiesto l’Isee a una determinata soglia (a seconda del bonus o della detrazione in oggetto), le più importanti erano:

  • il Reddito di inclusione (Rei);
  • il Reddito di cittadinanza;
  • la Pensione di cittadinanza;
  • le prestazioni socio-sanitarie;
  • la riduzione della tariffa per mensa scolastica e asilo nido;
  • il Bonus per i libri scolastici;
  • la riduzione per tasse universitarie e borse di studio;
  • il Bonus per luce, gas e acqua;
  • la riduzione per la tassa rifiuti;
  • il Bonus bebè.
  • l’assegno unico dei figli;
  • il Superbonus 110% per le villette;
  • il Bonus sull’acquisto della prima casa per gli under 36 (limite a 40mila euro).