È conto alla rovescia per gli incentivi per le auto meno inquinanti annunciati a febbraio e pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 1° marzo. Il Governo lavora agli ultimi dettagli prima dell’approvazione del relativo decreto Dpcm, prevista per fine mese. I bonus del 2022, garantiti dallo stanziamento di nuovi fondi, saranno attivi fino al 2030.
Per accedere agli sconti, però, bisognerà rispettare alcuni requisiti, dall’obbligo di rottamazione di un’auto immatricolata da almeno dieci anni al possesso da almeno un anno del veicolo da rottamare. Per le auto elettriche vale un discorso a parte.
Auto elettriche, a benzina e diesel: cosa prevede il Governo
Tutti gli italiani che vorranno comprare una nuova auto nel 2022 potranno accedere a 700 milioni di euro di incentivi messi a disposizione dal Governo. L’acquisto potrà riguardare un veicolo elettrico a bassa emissione di anidride carbonica, ma anche macchine a benzina o a diesel (qui vi avevamo elencato tutti i modelli ammessi allo sconto per il 2022).
L’intento dell’amministrazione Draghi è di tagliare le emissioni CO2 entro il 2030 e di spingere i cittadini a sostituire le vecchie auto troppo inquinanti. A fine 2022, gli incentivi auto verranno rifinanziati per altri nove anni con circa 9 miliardi di euro (al ritmo quindi di un miliardo all’anno).
Sconti e tetti di spesa per fasce di emissioni
Le ultime ipotesi sul tavolo del Governo confermerebbero la divisione in tre fasce per emissioni in grammi di CO2 per chilometro: 0-20, 21-60 e 61-135. Ogni fascia corrisponde a un importo dedicato e a un tetto massimo di prezzo.
I veicoli appartenenti al primo gruppo (0-20 grammi per chilometro), comprese dunque le auto elettriche e ibride plug-in, sarebbero protagonisti di uno sconto di 6.000 euro. Quelli compresi nel secondo (21-60) possono arrivare a 4.000 euro, mentre le auto relative alla fascia 61-135 godrebbero di uno sconto di 2.000 euro.
Non solo: il Governo avrebbe anche previsto un tetto massimo di spesa di 35.000 euro per le auto della prima e della terza fascia e di 45.000 euro per il gruppo 21-60. Gli importi non comprenderebbero però Iva, Ipt e messa su strada. Se confermati, il prezzo d’acquisto di un’auto elettrica non dovrebbe superare, per ottenere il contributo statale, i 42.700 euro accessori compresi. Per l’ufficialità bisognerà però attendere l’arrivo del decreto.
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Rottamazione obbligatoria e vincolo di possesso
Uno degli obiettivi ministeriali è quello di evitare una corsa sfrenata al bonus e il conseguente rapido esaurimento dei fondi. Ecco perché si è pensato di vincolare l’accesso agli sconti a due requisiti fondamentali.
Il primo riguarda l’obbligo di rottamazione di un’auto immatricolata da almeno dieci anni. Obbligo dapprima limitato al gruppo di emissioni 61-135 e che ora verrebbe esteso anche alle altre due fasce. La maggior parte delle aziende verrebbe così esclusa dal bonus, in quanto proprietari di macchine mediamente più giovani.
Il secondo requisito consiste nel possesso da almeno dodici mesi del veicolo da rottamare. In questo modo si escluderebbero di fatto i concessionari dal diritto allo sconto, scongiurando lo spettro di auto-immatricolazioni e di un eventuale acquisto in blocco.