Bonus 2023, quali sono quelli per gli Isee superiori a 15mila euro

Tra i diversi bonus in vigore nel 2023 alcuni sono accessibili anche a chi ha percepito un reddito di oltre 15mila euro: vediamo quali

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Anche nel 2023, seppur con una riduzione rispetto all’anno precedente, sono vari i bonus messi a disposizione dal governo per i cittadini in difficoltà economica. Non sempre la soglia di reddito per beneficiare dei contributi statali è elevata. Nella maggior parte dei casi il tetto limite è fissato a 15mila, ma diverse misure possono essere ottenute anche con Isee superiori. Vediamo allora l’elenco delle agevolazioni rivolte a chi ha guadagnato in un anno più di 15mila euro.

L’assegno unico

L’assegno unico è il provvedimento di sostegno principale per i genitori previsto dallo Stato. Infatti è andato a sostituire quasi tutti i vecchi bonus famiglia Inps. Il suo importo varia a seconda della fascia di reddito: per chi ha un Isee superiore a 15mila euro si parte da 159 euro mensili per figlio. Si scende poi gradualmente fino ad arrivare al minimo di 50 euro gli chi registra oltre 40mila euro.

Quest’anno sono state introdotte delle novità con le maggiorazioni del quoziente familiare: il valore dell’aiuto viene incrementato a seconda della composizione del nucleo.

Il bonus asilo nido

Senza alcun limite di Isee è possibile beneficiare del bonus che permette di sostenere le spese per l’asilo nido o i servizi di assistenza domiciliare della baby sitter (se per motivi gravi legati alla salute del bambino). Il valore della misura, gestita dall’Inps, è di 3mila euro all’anno per i redditi fino a 25mila euro, di 2.500 euro fino a 40mila euro e di 1.550 euro per tutti gli altri.

Qui i dettagli della proroga nel 2023.

L’assegno di maternità

Per i redditi superiori a 15mila euro c’è anche il cosiddetto bonus mamme disoccupate. Si tratta di un assegno destinato alle neo madri senza lavoro e che quindi non hanno diritto al congedo di maternità. Il tetto Isee è fissato a 17.747,58 euro. Alle beneficiarie è destinata una somma mensile per un massimo di cinque mensilità: 354,73 euro per un totale di 1.773,65 euro.

Il bonus trasporti

Il bonus trasporti è alla fine stato prorogato. A disposizione dei cittadini con un reddito massimo di 20mila euro, consiste in uno sconto di 60 euro sull’abbonamento ai trasporti pubblici. Per la conferma definitiva si attende il decreto attutivo, che dovrebbe essere pronto per metà febbraio.

L’importo del bonus psicologo varia sulla base della dichiarazione Isee. Se le modalità vigenti nel 2022 dovessero essere rinnovate senza modifiche, le fasce da prendere in considerazione resterebbero tre. Lo scorso anno chi aveva il reddito fino a 15mila euro poteva ricevere fino a 600 euro, chi lo aveva fino ai 30mila otteneva fino a 400 euro, mentre chi lo aveva tra i 30mila e i 50mila si fermava a 200 euro. Non è escluso che gli importi possano salire.

Il bonus prima casa per gli under 36

Coloro che non hanno ancora compiuto 36 anni e sono intenzionati ad acquistare la loro prima casa possono usufruire di un’importante agevolazione sul mutuo. Se non superano i 40mila euro di reddito è consentito di ottenere la garanzia dello Stato per una copertura all’80% della quota capitale relativa al finanziamento.

Le tasse universitarie e scolastiche

Da non dimenticare poi le esenzioni e riduzioni delle tasse universitarie. L’agevolazione varia a seconda dell’Isee: chi non supera i 20mila euro ha diritto all’esonero dei versamenti. Per i redditi superiori il taglio è dell’80% per gli Isee tra i 20mila e i 22mila euro, del 50% per quelli tra i 22mila e i 24mila, del 30% tra i 24mila e i 26mila, del 20% tra i 26 e i 28mila e del 10% tra i 28 e i 30mila.

Per quanto riguarda invece le tasse scolastiche se il reddito familiare non supera i 20mila euro annui è prevista l’esenzione totale dal pagamento per gli studenti del quarto e del quinto anno di istruzione secondaria di secondo grado.