Banca, ecco come e quando si possono ritirare tutti i soldi dal conto

Non esistono dei divieti veri e propri per quanti hanno intenzione di prelevare del denaro dalla banca presso cui si è clienti. Ma solo degli obblighi quando si supera una certa cifra

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

In queste ultime settimane si stanno leggendo notizie allarmanti riguardo la crisi di una o più banche e si teme di un possibile crollo dell’intero sistema. È logico chiedersi cosa fare dei propri risparmi valutando persino la possibilità di svuotare il conto corrente di tutti i soldi così da sentirsi più al sicuro.

Le tutele del Fondo interbancario

Tecnicamente una banca può fallire e gli ultimi casi lo dimostrano, ma va detto che prima di arrivare a un punto di non ritorno, vengono messi in atto una serie di tentativi che solitamente hanno successo. Intanto c’è l’intervento dello Stato, che fornisce alla banca prestiti, garanzie e sostegni economici, dopodiché potrebbero anche intervenire altri istituti di credito con operazioni tipo fusioni, incorporazioni o vere e proprie cessioni.

Resta il fatto che anche in caso di fallimento i soldi sul conto corrente godono comunque di una serie di tutele. Ad esempio, per il conto con meno di 100mila euro non c’è nulla da temere visto che in ogni caso i soldi verranno rimborsati dal Fondo interbancario, la cui funzione è proprio fornire un risarcimento, nei casi previsti dalla legge e fino a un massimo di 100mila euro, in caso di fallimento (o, più precisamente, di liquidazione coatta amministrativa) di una banca.

Nonostante queste rassicurazioni, però, potreste comunque essere interessati a togliere tutti i soldi dal conto corrente, anche perché le ragioni che potrebbero spingervi verso questa scelta radicale potrebbero essere differenti: ad esempio il timore di una patrimoniale che andrebbe a colpire quindi i soldi sul conto, come pure più semplicemente il voler nascondere il proprio patrimonio al Fisco (anche ai fini Isee). A tal proposito, è bene fare chiarezza su quando ciò è possibile nonché se esiste un limite da non superare.

Le regole generali per imprenditori e cittadini

Innanzitutto, è bene spiegare che esistono delle regole differenti per i privati cittadini rispetto agli imprenditori; per quest’ultimi, infatti, la normativa è molto più stringente in quanto vi è un controllo più approfondito. Per il privato cittadino, invece, vi è la libertà di prelevare quanti soldi si vuole dal conto corrente, con la possibilità, però, per l’istituto finanziario di chiedere dei chiarimenti al correntista quando la somma prelevata supera una certa soglia.

È ovvio il motivo per cui prelevare tutti i contanti dal conto corrente potrebbe destare sospetti nel fisco. Tra le ragioni che potrebbero portare a una tale decisione, infatti, ci sono anche quelle poco legittime, come nascondere un’evasione fiscale o peggio ancora un’attività criminosa che ha bisogno di immediata liquidità. Per questo motivo, quando il prelievo supera una certa soglia, scatta un controllo preventivo anche nei confronti del privato cittadino.

Quando il prelievo di contanti viene effettuato da un titolare di una ditta individuale o anche di una società, questo ha l’obbligo di documentare la destinazione degli stessi, dichiarando al Fisco come questi verranno spesi. La giustificazione è obbligatoria quando si superano i 1.000 euro di prelievo giornaliero, o anche i 5.000 euro. di prelievi in un mese

Come devono agire i privati cittadini

Non ci sono limiti, invece, per i privati e per i liberi professionisti, i quali possono prelevare anche tutti i contanti dal conto corrente senza dover dimostrare come questi verranno utilizzati.

Esiste, comunque, un controllo anche quando il conto viene svuotato dai privati cittadini. Nel dettaglio, quando si superano i 10.000 euro di prelievo in contanti durante lo stesso mese, la banca ha la possibilità di chiedere un chiarimento al correntista riguardo all’utilizzo che intende fare del contante prelevato.

La giustificazione a sua volta verrà inviata alla sede centrale dell’Istituto di credito, il quale gira la segnalazione alla Uif (Unità di informazione della Banca d’Italia) la quale valuterà se ci sono dei sospetti per un grave reato. Solo qualora ci siano gli elementi per pensarlo, la comunicazione arriva alla Procura della Repubblica che in ultima istanza valuterà se ci sono gli estremi per indagare contro la persona che ha prelevato i soldi. Si tratta comunque di una possibilità alquanto remota, specialmente quando il correntista non ha alcun precedente che possa far pensare a un’attività losca dietro la necessità di prelevare tutto il contante dal conto corrente.

Ricordiamo poi che per i privati cittadini, così come per i lavoratori autonomi, esiste il limite di pagamento in contanti che quest’anno è pari a 5.000 euro. Quindi, dal conto corrente è possibile prelevare senza limiti, ma con l’accortezza a superare i 10.000 euro solo laddove ne risulti una valida motivazione, fermo restando però che quanto prelevato non sia oggetto di scambio di denaro superiore ai 5.000 euro con un’altra persona.

Cosa dice la legge sul ritiro di tutti i soldi dal conto corrente

Secondo il D. Lgs. n. 90/2017, le procedure bancarie servono proprio a contrastare fenomeni di evasione e/o riciclaggio. Questo include il potere di fare controlli sulle transazioni che possano destare il sospetto di:

  • occultamento o dissimulazione dei beni;
  • conversione o trasferimento di beni provenienti da attività illecita;
  • partecipazione ad uno degli atti di cui sopra o associazione per tale scopo.