Dal 10 luglio 2027 il limite all’uso del contante è fissato a 10.000 euro. Ad introdurre il nuovo tetto è il Regolamento Ue n. 1624 del 2024 pubblicato nella Gazzetta europea lo scorso 19 giugno ed entrato in vigore il 9 luglio 2024, al cui interno sono state fissate le norme e le indicazioni per l’uso del contante nei paesi europei.
Volendo sintetizzare al massimo si può affermare che il tetto per i pagamenti in contanti nei paesi aderenti all’Unione europea – a partire dal prossimo 10 luglio 2027 – è stato fissato a 10.000 euro. Anche l’Italia dovrà adottare le nuove regole. Lo scopo di questa norma è quella di ridurre al massimo l’uso delle banconote nelle transazioni economico e cercare di prevenire il riciclaggio del denaro e il finanziamento al terrorismo. Nel nostro paese, al momento, il tetto massimo all’uso del contanti è pari a 5.000 euro.
Indice
Uso del contante in Europa, la nuova soglia a 10.000 euro
A prevedere il limite a 10.000 euro dell’uso del contante è l’articolo 80 del regolamento Ue, con il quale sono state introdotte le nuove regole a cui devono sottostare i soggetti che pagano cash servizi o beni di valore elevato. Devono rispettare le nuove regole:
- i soggetti che stanno commerciando dei beni o forniscono dei servizi: possono accettare o effettuare dei pagamenti in contanti per un importo inferiore o pari a 10.000 euro in contanti. L’operazione può essere effettuata in valuta nazionale o estera, indipendentemente dal fatto che la transazione si riferisca ad un’operazione unica o a più pagamenti che siano collegati tra di loro;
- i singoli Stati membri hanno la possibilità di adottare dei limiti inferiori, purché, preventivamente, sia consultata la Banca Centrale Europea conformemente all’articolo 2, paragrafo 1, della Decisione n. 98/415/CE del Consiglio. Eventuali limiti inferiori devono essere obbligatoriamente notificati alla Commissione entro tre mesi dall’introduzione della misura a livello nazionale;
- eventuali limiti inferiori che siano già esistenti a livello nazionale possono essere ancora applicati, purché gli Stati membri ne abbiano dato notifica alla Commissione entro lo scorso 10 ottobre 2024.
È importante sottolineare che il limite all’uso dei contanti non si applica nei seguenti casi:
- agli eventuali pagamenti che intercorrono tra le persone fisiche che non operano all’interno dell’esercizio di una professione;
- ad eventuali pagamenti o depositi che vengono effettuati presso i locali degli enti creditizi, degli emittenti di moneta elettronica e dei prestatori di servizi di pagamento.
Limiti all’uso del contante: i controlli
Spetterà direttamente ai Paesi membri adottare le misure appropriate – compresa l’irrogazione di eventuali sanzioni – nei confronti dei soggetti che, agendo nell’esercizio della propria professione, siano sospettate di una violazione del limite del contante.
Il livello complessivo delle sanzioni deve essere calcolato in maniera conforme alle disposizioni del diritto nazionale. Ma devono, soprattutto, produrre dei risultati proporzionati alla gravità della violazione e, soprattutto, devono scoraggiare il ripetersi dello stesso reato.
Ad ogni modo, se per delle cause di forza maggiore dovessero diventare indisponibili, a livello nazionale, dei mezzi di pagamento alternativi di pagamento al contante, i singoli Stati membri hanno la possibilità di sospendere temporaneamente l’applicazione delle sanzioni, ma ne devono informare tempestivamente la commissione.
Quando entra in vigore il nuovo regolamento
Il regolamento europeo sull’uso del contante entrerà definitivamente in vigore – in tutti i Paesi membri – dal prossimo 10 luglio 2027. Entro quella data deve essere garantito l’allineamento tra la normativa nazionale in materia e le disposizioni introdotte dal regolamento dell’unione europea.
In Italia, è bene ribadirlo, è previsto un limite all’uso del contanti pari a 5.000 euro: questa norma riguarda il trasferimento tra soggetti diversi. La nuova disposizione dell’Ue, invece, coinvolge unicamente i soggetti che commerciano in beni o forniscono dei servizi.
Uso del contante, il quadro in Europa
Le norme vigenti in Europa sull’uso del contante sono molto disomogenee. Stando ai dati messi in evidenza dall’European Consumer Centres Network – un organismo che è stato creato appositamente dalla Commissione europea e dagli Stati membri e il cui scopo è quello di fornire assistenza ai consumatori – ad inizio 2021 su 30 Stati – nei quali rientrano anche Regno Unito, Islanda e Norvegia – solo in 12 paesi, tra cui c’è anche l’Italia, sono presenti delle norme che limitano l’impiego del contante. Ad esclusione del Belgio, sono principalmente dei Paesi del Sud o dell’Est Europa.
Stando a quanto riferisce ECC France in cima alla classifica dei paesi più restrittivi troviamo la Grecia, che ha introdotto una soglia massima di 500 euro. Segue la Francia, la cui soglia è a 1.000 euro per i residenti e una variabile tra i 10.000 ed i 15.000 per i casi particolari e riservata ai non residenti.
Il tetto massimo in Spagna è fissato a 1.000 euro per i residenti, che sale a 10.000 per i non residenti. In Belgio la soglia è 3.000 euro per le transazioni commerciali. In Portogallo il limite è stato fissato a 3.000 euro, che vengono ridotti a 1.000 euro nel caso in cui la persona si deve applicare un’imposta sul reddito o sulla società. In Bulgaria è stato fissato un importo di 10.000 lev, che corrispondono, grosso modo, a 5.100 euro. Tetto massimo che può essere suscettibile di variazioni a seconda del cambio nel momento in cui viene effettuata l’operazione.
Con la sola esclusione di Spagna e Francia, quindi le soglie più alte sono previste in:
- Croazia: 15.000 euro;
- Repubblica Ceca: 10.500 euro;
- Malta: 10.000 euro.
Gli esercenti, in Danimarca, hanno la possibilità di accettare dei pagamenti in contanti fino al tetto massimo di 2.5000 euro. Nei Paesi Bassi, invece, devono essere segnalate le transazioni sospette che hanno un importo superiore a 2.000 euro. In Svezia è data facoltà ai commercianti di rifiutare qualsiasi pagamento in contanti.