Assegno unico, ultimi giorni per chiedere le rate arretrate: come fare

Per le domande inviate entro giugno l’Inps riconoscerà gli arretrati, mentre per quelle inoltrate da luglio solo le rate correnti

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

C’è tempo fino al 30 giugno per fare domanda delle rate arretrate dell’assegno unico e universale. Mancherebbero ancora centinaia di migliaia di famiglie che hanno diritto al sostegno per i figli a carico ma che non l’hanno ancora richiesto. Oltre allo scattare del termine massimo per ottenere gli assegni arretrati a partire da marzo, scaduto il quale si può ottenere solo il sussidio da luglio in poi, il rischio è che si esauriscano molto presto i fondi per il calcolo gratuito dell’Isee, senza il quale non si può ottenere più di 50 euro al mese.

Assegno unico, ultimi giorni per chiedere le rate arretrate

Ad oggi la richiesta di calcolo dell’Isee ai Caf è senza costi a carico dei cittadini perché lo Stato eroga 16 euro per ogni operazione.

Secondo le stime dei centri di assistenza fiscale però quest’anno le richieste di compilazione dell’indicatore della situazione economica equivalente arriverebbero a quota 10 milioni, e le risorse stanziate dal governo dovrebbero terminare presto, già nei primi giorni del mese di giugno.

A quel punto i richiedenti dovranno scegliere se rinunciare all’Isee e accontentarsi dell’assegno minimo da 50 euro, o pagare il servizio a un prezzo fissato autonomamente da ciascun centro di assistenza, molto probabilmente non inferiore a 20-25 euro.

L’Inps riconoscerà tutti gli arretrati a partire da marzo, sulle domande inviate entro il 30 giugno, mentre chi inoltrerà le richieste a partire dall’1 luglio, riceverà le rate correnti del sussidio dal mese successivo alla presentazione della domanda.

La guida per presentare la domanda per l’assegno unico

Come abbiamo spiegato anche qui con la guida per modificare la domanda,  l’assegno unico è una prestazione universale che da quest’anno raccoglie insieme le detrazioni fiscali per carichi di famiglia e l’assegno per il nucleo familiare (Anf).

L’assegno può essere richiesto da tutti i cittadini italiani o europei o con permesso di soggiorno, dipendenti, autonomi o disoccupati, residenti in Italia da almeno due anni ed è assicurato a ogni figlio a carico dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età (ma non vi sono limiti di età nel caso di figli disabili).

La cifra minima di 50 euro al mese è riconosciuta ad ogni nucleo familiare per ogni figlio minorenne, 25 euro nell’età compresa tra 18 e 21 anni.

Dai 40mila euro in giù di Isee l’importo dell’assegno varia in base al reddito della famiglia, fino ad arrivare a un massimo di 175 euro al mese, 85 per i figli nella fascia d’età 18-21 anni.