Con una norma inserita nella bozza del decreto sulle semplificazioni fiscali, il Governo ha previsto un aumento di 120 euro da destinare ai beneficiari dell’Assegno Unico con figli disabili a carico. La disciplina attuale prevede un importo variabile in base alla condizione economica del nucleo familiare, cui calcolo potrebbe essere differente in caso di familiari con disabilità.
Ma vediamo, nello specifico, cosa cambia.
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Assegno Unico e universale per i figli a carico: le istruzioni Inps
L’Assegno Unico e universale è un sostegno economico alle famiglie attribuito per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili. L’importo spettante varia in base alla condizione economica del nucleo familiare sulla base di ISEE valido al momento della domanda, tenuto conto dell’età e del numero dei figli nonché di eventuali situazioni di disabilità dei figli.
È definito “unico”, poiché è finalizzato alla semplificazione e al contestuale potenziamento degli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità, e universale in quanto viene garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia di euro 40mila.
Il sostegno Inps spetta ai nuclei familiari per:
- ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, decorre dal settimo mese di gravidanza;
- ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni che frequenti un corso di formazione scolastica o professionale (oppure un corso di laurea), svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui, sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego, svolga il servizio civile universale;
- ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.
Assegno Unico figli disabili: cosa cambia dopo l’intervento del Governo
Qualora il testo del decreto semplificazioni fiscali venisse approvato senza ulteriori modifiche, di fatto la disciplina (nonché le modalità e i requisiti) dell’Assegno Unico non ne verrebbe intaccata. Il calcolo dell’ISEE e il variare della cifra erogata al variare del reddito della famiglia pare siano due punti cardine che il Governo vuole mantenere, riconoscendo una cifra una tantum in più a chi ha a carico un figlio disabile.
Non è ancora chiaro se la somma sarà fissa (120 euro per ogni figlio) o se varierà anche questa (prevedendo una soglia massima). Per il resto, invece, l’assegno è probabile che continuerà a essere corrisposto – per il resto della platea – con importi maggiorati e calcolati in base alla corrispondente fascia di ISEE, e le medesime maggiorazioni comunque riconosciute, con decorrenza retroattiva con tutti gli arretrati, anche a coloro che al momento della presentazione della domanda non siano in possesso di ISEE (ma per le quali lo stesso sia successivamente attestato entro il 30 giugno).
Inoltre, l’Assegno Unico per i figli a carico, poiché è una misura “universale”, potrà essere richiesto anche in futuro in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia di euro 40mila. In tal caso, saranno corrisposti gli importi minimi dell’Assegno previsti dalla normativa.